lunedì 10 giugno 2019

L'istinto altrove di Michela Zanarella

L’Amore ai tempi di Zanarella 

L’istinto altrove, la raccolta di poesie di Michela Zanarella, edito da Giuliano Ladolfi, ci parla senza alcun dubbio di Amore. Un Amore di quelli con la A maiuscola, che lasciano un segno profondo nell’animo di chi li vive, anche se non sempre Amori del genere sono destinati ad essere eterni, anzi molte volte durano il tempo di un soffio di vento, si spengono ancora prima di cominciare o sono assolutamente platonici. Proprio questo ci dà la misura della grandezza di una poetessa, in grado di distillare emozioni che sgorgano purissime dal suo animo sensibile, non inquinate dalle scorie tossiche della realtà, com’è stato per l’immensa sacerdotessa dell’Amore Emily Dickinson. La grande poetessa americana ha vissuto la passione che ci ha trasmesso con i suoi versi unicamente nel cielo incontaminato della sua fantasia, mentre nella realtà è vissuta reclusa, amando forse solo un oscuro predicatore sposato, incontrato le volte che si possono contare sulla punta delle dita. La nostra Zanarella, però, va ancora oltre, perché non solo ci culla nell’Amore che illumina l’Empireo dei suoi versi, ma ci parla anche di un Amore, senza alcun dubbio, vissuto e carnale. Ce lo racconta come una Luce nelle sue poesie fatte di occhi e sguardi, in un silenzio spesso assoluto. Perché è proprio così, l’Amore non ha bisogno di tanti giri di parole, per farlo basta solo uno sguardo, un cenno di intesa che accende la passione, illuminando la notte dei sensi. 
Dario Amadei 


Sguardi d’amore 
Appena ho finito di leggere L’istinto altrove di Michela Zanarella, oltre a rimanerne affascinata dalla bellezza delle immagini che ci regala, sono rimasta colpita da una particolarità che solo la poetessa, se vorrà, ci svelerà essere un vezzo o una coscienziosa scelta stilistica. Tutte le poesie che compongono questa raccolta contengono le parole sguardo e occhi, sono respiri d’amore ma non è l’amore in sé che viene cantato quanto invece il bisogno di guardare, di essere guardati, di cercarsi in quell’altrove che è vicino ma anche lontano, perché pure i sogni si guardano, si mettono a fuoco per poi svanire e magari ricomparire ne il colore dell’estate affacciata tra gli scogli verso l’infinito. Tante volte si vivono amori dove gli occhi vengono messi da parte, si sta insieme ma non ci si vede più, ci si dà per scontati, le parole poetiche di Michela ci esortano invece a riappropriarci di quel meraviglioso senso che apre la porta all’amore e lo fa entrare dentro di noi. 
Elena Sbaraglia