sabato 26 giugno 2021

Chiamale se vuoi emozioni... La gioia

Sprizzare gioia da tutti i pori non è solo un modo di dire è uno stile di vita e le storie dei libri proposti durante l'incontro "L'immenso potere della gioia", l'appuntamento di bibliolettura interattiva "Chiamale se vuoi... emozioni", ce lo raccontano attraverso infinite sfumature e negli svariati contesti in cui questa emozioni si manifesta.
Buona lettura!

In un'atmosfera di tempo dilatato, un'esplosione di gioia dovuta alle tante coincidenze che accadono ai personaggi grazie alla magia di Marcel.
Il porto dei sogni incrociati di Bjorn Larsson dalle parole di Dario Amadei

La gioia di fare divertendosi. Operare un cambiamento su se stessi per riscoprirsi felici con vite gioiose.
Giulia 1300 di Fabio Bartolomei dalle parole di Claudia

Dopo l'orrore della guerra, ripercorrere a ritroso un viaggio per arrivare a provare una gioia nuova grazie anche agli affetti ritrovati. Il senso della gioia è anche nel mangiare, un vero tripudio di sensi gustativi.
Una volta ero un soldato di Claude Anshin Thomas e I segreti della tavola di Montalbano di Stefania Campo dalle parole di Riccardo Castellana

Realizzare un museo con le parole. Ricordare, rivedere, rileggere brani, versi più o meno noti provoca al lettore una gioia appagante.
Il museo della lingua italiana di Giuseppe Antonelli dalle parole di Carolina Ragucci

Un libro che emana endorfine, un concentrato di elementi che contengono gioia per una famiglia sopra le righe che butta tutto in caciara.
La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell dalle parole di Laura Marotta

Poter tornare indietro, recuperare, chiarire, ritrovare sono tutte possibilità che quando capitano ti lasciano addosso una gioia pura.
Finché il caffé è caldo di Toshikazu Kawaguchi dalle parole di Rosalba

Quando la felicità si può solo immaginare perché il mondo che si abita è ostile, si aprono tutti i pori sensoriali e si indossa l'abito della gioia che quotidianamente regala nuove possibilità.
Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery dalle parole di Elena Sbaraglia

mercoledì 16 giugno 2021

Renoir: un viaggio nelle storie con Massimo Laganà

Molti di voi conoscono Massimo Laganà come giornalista e come commentatore social attento e sagace, noi di Magic BlueRay abbiamo avuto il piacere di conoscerlo anche come narratore attraverso la sua raccolta di racconti Renoir, edito da Morellini. È un viaggio fisico da Bergamo a Reggio Calabria, da Roma a Lampedusa, da Milano a Napoli e ancora Ravenna, Bologna, Genova, è un viaggio musicale attraverso strofe di canzoni che diventano vissuti, modi di dire, compagne dei protagonisti ed è un viaggio nella commedia umana, quella sulla quale spesso stendiamo un velo semitrasparente, perché scontrarsi con se stessi per crescere o per cambiare non è mai facile. E allora facciamo amicizia con i suoi personaggi che indossano scarpe che anche noi abbiamo indossato e percorrono strade che anche noi abbiamo intrapreso a volte ragionando sui perché, altre volte lasciandoci vivere, perché:
«In fondo sei come tutti. Spaventato dal mondo e biso­gnoso di affetto [...]».
Originale il suo stile, quel “tu” dato ai personaggi per raccontare le loro storie si trasforma in un “tu” rivolto al lettore a cui non resta che seguire il corso delle parole e abitare quei luoghi descritti con tanta attenzione e cura.
«Vi proiettate sotto i protettivi portici di via dell’Indi­pendenza. Hai sempre amato le strutture di spazio chiuse, recintate. Ti attutiscono il malessere esistenziale. È come mettere ordine sulla tua scrivania. Le gallerie petroniane sono un buon antidoto al caos della vita post-moderna. Di sicuro smorzano le tue ansie. Benché ti demoralizzi quanto basta l’inquietante e inesorabile omologazione commerciale della città. Di tutte le città. Nel centro di Bo­logna non si perde neanche un bambino, cantava Lucio Dalla».
L'invito è quello di aprire il libro e perdersi in quei luoghi tanto familiari quanto sconosciuti che, nell'insieme, definiscono il nostro animo umano.
«Le sto spiegando che noi esseri umani siamo fatti come siamo fatti. E forse siamo fatti male, come diceva il grande Eduardo. Ognuno di noi pensa fondamentalmen­te a se stesso. Non ha senso vivere con il dito puntato, per rinfacciarcelo a vicenda».
Buona lettura
Dario Amadei e Elena Sbaraglia

martedì 1 giugno 2021

Chiamale se vuoi emozioni... la tristezza

"Tristezza, per favore vai via", l'appuntamento di bibliolettura interattiva "Chiamale se vuoi... emozioni", ha raccontato di storie in cui la tristezza è come un passaggio nella nebbia (cit. di Laura) ma per fortuna, alla fine del cammino, risplende la luce.


Quando si pensa di essere arrivati al capolinea, la può cambiare il suo corso all'improvviso, trovando motivazioni ed energie per esorcizzare la tristezza. La tentazione di essere felici, Lorenzo Marone, raccontato da Dario Amadei
Sfidare quell'infelicità che vorrebbe annientare con determinazione ed una imprevedibile violenza. L'acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, raccontato da Rosalba
Porsi delle mete fino a diventarne schiavi perché se non si raggiungono si sprofonda in una tristezza che non lascia scampo. La simmetria dei desideri di Eshkol Nevo, raccontato da Claudia
Quando un avvenimento triste fa crescere e capire che donarsi agli altri è sempre vincente. Bianca come il latte rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia, raccontato da Carolina Ragucci
Anche quando tristezza e solitudine crescono intorno come muffa, c'è la possibilità di rovesciare la situazione ed evolvere. Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman, raccontato da Ester Iandoli
A volte la tristezza è un masso legato al cuore che fa affondare in profondità, perché si vive per accontentare gli altri e non si seguono i propri desideri. Io sono Gesù di Giosuè Calaciura, raccontato da Laura Marotta
Non è tristezza, è saudade per ciò che è stato, una nostalgia del bello che, anche se non può tornare, è stato comunque vissuto. È finito il nostro carnevale di Fabio Stassi, raccontato da Riccardo Castellana
Cos'è quella strana sensazione che non permette di abitare luoghi felici e spensierati e attira verso luoghi tristi e bui? Conoscere la verità renderà forse le persone libere dalla tristezza? Presagio triste di Banana Yoshimoto, raccontato da Elena Sbaraglia
Buona lettura