martedì 15 gennaio 2019

Su Stella Stollo e le “Impressioni di Berthe”

C'è qualcosa di veramente magico in ciò che scrive Stella Stollo ed io ho avuto la fortuna di scoprirlo in una domenica di timida primavera di qualche anno fa, quando l'ho incontrata per parlare del suo libro “Io e i miei piedi”.
Nella nostra epoca così contraddittoria, molti amano strombazzare ai quattro venti il loro presunto talento letterario, ma Stella Stollo no, lei è una persona rara e preziosa, che scrive per soddisfare una sua esigenza interiore e non ama molto parlare di sé, preferisce che siano i suoi libri a farlo.
- Stella, hai scritto un grande libro – le ho detto senza tanti giri di parole quando è uscito “I delitti della primavera”, un thriller storico veramente ben congegnato.
Quella sera eravamo sulla terrazza dell'editore Graphofeel, con una vista suggestiva su una Roma più sorniona che mai e Stella mi ha guardato regalandomi uno dei suoi dolcissimi sorrisi.
- Grazie, mi fa proprio piacere sapere che ti è piaciuto – mi ha detto semplicemente, un po' sorpresa dalle mie parole.
In realtà è Stella che sorprende ogni volta di più i suoi lettori e, anche stavolta, lo ha fatto con le “Impressioni di Berthe”.
È un po' riduttivo definirlo un romanzo storico, perché in realtà è la vicenda di un'anima luminosa senza tempo, quella di Berthe Morisot, che Stella penetra attraversando i suoi quadri e la sua vita in una maniera che lascia il fortunato lettore senza fiato. 
È la storia di una grande pittrice impressionista che solo una grande scrittrice impressionista poteva raccontare in un libro, in cui non ha senso parlare di trama perché a dominare sono le emozioni che l'autrice crea e miscela sapientemente, riga dopo riga, regalandoci un dipinto letterario molto suggestivo.
“Credici e potrai volare” trasmette Stella dalle sue pagine. 
Io sono stato felice di farlo, leggendola e spero che in molti la leggano e seguano il suo suggerimento al più presto.
Dario Amadei



martedì 8 gennaio 2019

Ho passato le feste in compagnia di AMORE di Sabrina Cava

Senza la pretesa della recensione. 
Ho passato le feste in compagnia di AMORE, lo studio dei casi clinici (psicopatologie per essere precisi) analizzati con scienza e in-coscienza 😂 dal Prof. Avenarius, cercando di comprendere almeno nei fondamentali ( non si può pretendere di più da un primo approccio), il suo metodo Erototropiologico Umano Applicato. 
Il Professore sapeva quando mi ha fatto partecipe del suo manuale, che avrei ben potuto cogliere l'essenza di ogni caso, umano o/e disumano, che si è trovato a trattare perché credo, fosse stato esaurientemente evinto dal suo referente italiano, l'amico Dario Amadei sulla mia propensione e capacità di guardare ogni cosa dal lato comico. Ce n'è sempre uno. Una propensione all'ironia la mia, che sicuramente è risultata determinante nell'accesso alla metodica scientifica codificata dal Professore. La seduzione, l'amore, l'attrazione, il corteggiamento, possono portare al successo come al fallimento ma sono sempre il frutto di un gioco delle parti all'interno di complessi rapporti interpersonali casuali, e nessuno fino ad oggi, era riuscito, e credo riuscirà mai ad approfondire tanto bene come il Professore certe dinamiche psicopatologiche. Possiamo solo sperare, studiando a fondo il suo metodo scientifico Erototropiologico Applicato di sfiorarne la comprensione.
In attesa di incontrarlo ad uno dei suoi seminari italiani per un confronto approfondito sulle quattro classi di erototropiologici seduttori, (inadeguati, deviati, bloccati, ipereccitati) e sperando di potergli illustrare i risultati delle mie osservazioni empiriche e analizzarle con lui alla luce della sua scienza, lo saluto caramente. Ci pensi tu a trasmettere Dario? Grazie.
Ciao
Sabrina Cava