sabato 30 luglio 2011

Tecnologia nera

La Tecnologia ha operato immensi cambiamenti nella nostra società e le grandi invenzioni del XX secolo ci hanno consegnato un mondo per tanti versi migliore, dove vivere è sicuramente più facile.
Poi, lentamente, ha cominciato a diffondersi  in maniera subdola e dannosa una sorta di Tecnologia Nera che ha perso di vista il progresso è ha il solo scopo di arricchire chi la produce. Se a questo aggiungiamo il fatto che i produttori sono dei personaggi privi di scrupoli è inevitabile lanciare un grido d’allarme e temere per la sopravvivenza del genere umano.
Già negli anni sessanta questa problematica ha cominciato ad essere evidente e si è tentato di sensibilizzare l’opinione pubblica ma è successo sempre che dopo un rigurgito momentaneo di presa di coscienza tutto è tornato come prima. Negli anni gli allarmi si sono succeduti agli allarmi ma ci si è cullati nel fatto che la fine comunque appariva lontana nel futuro, quasi il frutto di un’ipotesi fantascientifica. Ma ormai è giunto il momento della resa dei conti, bisogna dimostrare chiaramente e senza mezze misure che c’è la volontà di consegnare il mondo alle generazioni future.
- L’uomo ha perduto la capacità di prevedere e di prevenire… Andrà a finire che distruggerà la Terra - ammonì profeticamente  Albert Schweitzer che sapeva guardare lontano.
 L’Homo grottescamente classificato  Sapiens, se non rinuncerà alla sua folle corsa verso l’autodistruzione, non riuscirà a distruggere il pianeta, ma lo trasformerà in qualcosa di diverso dove non potrà continuare a vivere. La Terra sotto l’influenza nefasta della Tecnologia Nera, tornerà ad essere una sfera di fuoco, che si scrollerà di dosso il genere umano e proseguirà ad orbitare placidamente nell’Universo.

Dario Amadei

giovedì 28 luglio 2011

La letteratura utile

Durante quest'anno di collaborazione con Dario Amadei nelle scuole, nelle biblioteche e nelle librerie, ho incontrato e osservato tantissimi ragazzi che mi hanno insegnato molto. Indimenticabile soprattutto lo stupore nei loro volti quando entrava in classe Dario, meravigliati di incontrare uno scrittore e di potergli rivolgere domande e curiosità.
Avvicinare i giovanissimi alla lettura e alla scrittura, lo abbiamo detto tante volte in varie sedi, è davvero importante, si vivono momenti costruttivi da ambo le parti: i ragazzi sviluppano (o migliorano) la fantasia, il senso critico e l'interazione con l'altro, lo scrittore (e nel mio caso, l'osservatore) si confronta con persone libere mentalmente, che non pongono ostruzionismi per arroganza o per superbia, con persone che, il più delle volte, forniscono allo scrittore spunti, curiosità o situazioni che lo stimolano a proseguire nel suo lavoro.
Dario Amadei, da sempre appassionato lettore e scrittore, ha iniziato la sua carriera letteraria proprio partendo da un'esperienza scolastica, come ama raccontare. Così nasce Astutillo Colavolpe, un bambino che voleva scrivere sul giornalino di classe di una scuola romana e ci è riuscito grazie agli alunni che sono stati al gioco e rispondevano alle lettere che lui pubblicava. Tutto il materiale raccolto in quell'occasione ha dato modo allo scrittore di sviluppare la trama e di far nascere i vari personaggi presenti nel libro (Astutillo e il potere dell'anello). Perchè come dice sempre Dario: "scrivere un libro è come fare un puzzle, si inizia a scrivere una  parte, poi un'altra e poi si uniscono gli ultimi tasselli" e ancora "l'autore non scrive il libro per sè ma per i lettori che leggendolo sviluppano le loro idee, sensazioni, riflessioni".
E' per questo che è molto importante l'incontro con l'autore, l'interazione dopo aver letto un libro in classe, per crescere insieme. Ma per portare avanti un discorso del genere, occorrono libri che rientrino in una cosidetta letteratura utile (Dario Amadei, nda) cioè in una letteratura che si presti ad affrontare gli argomenti che i ragazzi sentono vicini a loro, prendendo spunto dal libro. E i libri scritti da Dario ben si prestano a questo concetto. Sono quattro libri che hanno una sequenzialità progettuale.
Astutillo e il potere dell'anello e Le vere fiabe dei fratelli Grimm sono due libri ironici e caricaturali che portano il lettore a riconoscersi nelle qualità o nei difetti dei personaggi, i quali a loro volta rapprensentano aspetti caratteriali delle persone reali e l'utilità di questo tipo di letteratura sta proprio nel gioco che si crea tra lettore e scrittore quando parlano del libro: il lettore fa emergere nell'interazione le sue considerazioni su quegli aspetti e si sente compreso. Dario è stato bravo a cogliere le caratteristiche del mondo moderno e a riportarle nei suoi libri per dar voce così a condizioni interiori che molti bambini lasciarebbe inespresse.
Un mondo migliore e il nuovo arrivato, Cronache di Monterotto, sono due libri ambientalisti dove viene espresso l'amore per un mondo in cui l'arroganza e il potere delle persone senza scrupoli vengono sconfitti dalla forza e dal coraggio dei giovani protagonisti.
Temi importanti, dunque, che fanno riflettere e fanno crescere... non solo i bambini, ma anche gli adulti che troppo spesso dimenticano di essere stati bambini anche loro.

Elena Sbaraglia

sabato 23 luglio 2011

Il viaggio eroico di Periplo

La storia di un bambino apparentemente debole e soggetto alle prepotenze dei compagni, che si troverà a vivere l’esperienza più emozionante e fantastica di tutta la sua vita. Sarà costretto ad affrontare dei pericoli e delle difficoltà in nome di una verità che vuole conoscere a tutti i costi e scoprirà dentro di se una forza che non credeva di avere, ma che gli permetterà di raggiungere il suo scopo.
L’amore per l’ambiente e per l’immensa forza degli apparentemente deboli sono gli ingredienti principali che Dario Amadei mescola in questa avvincente storia fiabesca. Il realismo magico che contraddistingue i suoi precedenti libri è predominante anche in quest’opera e la rende interessante per un pubblico giovane così come per un pubblico adulto. Perché in realtà il messaggio che lo scrittore vuole lanciare deve arrivare ai ragazzi, che possono ancora fare molto per rendere vivibile il nostro Pianeta ma anche, se non soprattutto, agli adulti, che possono cercare di migliorare là dove hanno cominciato a fare danni, a lungo andare irreparabili, per la nostra buona condizione di vita.
Il protagonista, Periplo Zanna, è un bambino di 10 anni: la scelta di protagonisti/eroi giovani contraddistingue la narrativa di Dario Amadei e questo si può far risalire almeno a due motivazioni. Innanzitutto perché i bambini sono ancora autentici, non sono ancora schiacciati dai ruoli che la società impone ad ognuno di noi, sanno ancora ridere ed emozionarsi davanti alle meraviglie della vita; e poi perché sanno usare l’intuito per trovare dentro di loro il coraggio di affrontare le difficoltà, senza subire i pregiudizi delle persone, senza ingabbiarsi in false verità.
E Periplo Zanna, appunto, intraprende, da eroe, il suo viaggio che lo condurrà ad affrontare le prove a cui è stato chiamato dal destino, non senza paura, ma con la consapevolezza di chi è pronto a vivere la propria esistenza con responsabilità e competenza.
Joseph Campbell dice “se riuscite a fare anche un solo piccolo passo nella società, con il messaggio che avete, riuscirete anche a comunicarlo per intero. Io, questo lo so!”  
E l’accostamento di Periplo Zanna all’eroe mitologico, Dario Amadei lo serve con incredibile maestria e con le sue dolci note ironiche: già nella scelta del nome ha voluto infondere coraggio al suo personaggio.
Periplo conduce un’esistenza ordinaria, piuttosto incerta e improvvisamente fa l’incontro che cambia radicalmente la sua vita, un incontro che lo invita ad entrare in un mondo fantastico che lo spaventa, ma allo stesso tempo lo attira. Il compito per cui è chiamato può essere pericoloso, ma se non accettasse il rischio, le conseguenze potrebbero essere devastanti. Senza tornare indietro, lascia il suo porto sicuro (i genitori che hanno sempre cercato di evitargli le brutture della vita) e segue il suo mentore, colui che lo ha introdotto nel nuovo mondo e che gli ha dato indicazioni sul percorso da seguire, lasciando a lui però il libero arbitrio e accettando le sfide per sopravvivere. E nel momento in cui le avversità vengono superate e giunge alla verità, Periplo si sente morto e rinato, si sente consapevole di se stesso. E anche schiacciato da un’altra verità: come insegnare ciò che ha compreso? Ma ora sa di avere un’arma in più dalla sua: il suo potenziale che era rimasto inespresso e che ha saputo far emergere.
In molti si stanno chiedendo dove condurrà l’uso improprio della tecnologia, Dario Amadei si è fermato a riflettere e lo scenario che preannuncia è devastante. Ora sta a noi raccogliere il seme che lo scrittore ha piantato. Si è caricato sulle spalle l’onere di avvertire dei danni che gente senza scrupoli ormai da anni continua a provocare sul nostro Pianeta solo per raggiungere i propri scopi, per incrementare i propri tesori, lasciando a noi i risultati invasivi di una tecnologia spregiudicata (Tecnologia Nera, nda).
Sono molti i motivi per cui consiglio di leggere Cronache di Monterotto (edizioni Simple, 2011): per lo stile narrativo inconfondibile, fatto di una scrittura leggera, aerodinamica, che ti conduce all’ultima pagina senza inciampi; per gli argomenti che Dario Amadei tocca con una sensibilità e un’amabile ironia che contraddistingue proprio la sua persona; per i personaggi che sempre rende così simili a noi, alla gente che frequentiamo e per il protagonista che accetta con coraggio la sua sorte per tornare vincitore. Dopo averlo letto vi accorgerete di aver alternato risate a momenti di apprensione per il giovane protagonista, ma alla fine scorgerete dentro di voi una lucina nuova: credere di poter cambiare le cose iniziando proprio da ciò che abbiamo vicino.

Elena Sbaraglia

giovedì 21 luglio 2011

Intervista a Milvia Albanese della Libreria Fogli e Foglie

Chi frequenta la libreria la conosce bene, sempre sorridente e sempre con un buon consiglio in tasca... una volta ha saputo dire il titolo di un libro solo dalla foto della copertina... non c'è che dire, è proprio il suo mondo!
Quattro chiacchiere con Milvia.

Qual è il tuo rapporto con i libri e con la libreria?
Il rapporto con i libri e la libreria, è un rapporto bellissimo dato dal fatto che amo questo lavoro e che mi piace leggere e che da sempre leggo, leggo io, leggeva mia madre, ci scambiavamo, quando ancora era viva, i libri. È un amore per la lettura, un po’ per tutti i generi, però quelli che prediligo di più sono la narrativa e il romanzo classico.
Se entrassi qui per la prima volta, quale libro mi consiglieresti di leggere sotto l’ombrellone?
Sotto l’ombrellone più di uno in realtà, tra il giallo, che può essere il giallo di Simenon, oppure Zafon che è un po’ tra il giallo e la narrativa; uno che ho letto ultimamente, che è Il linguaggio segreto dei fiori e che abbiamo presentato durante una bibliolettura in libreria e Camilleri che non può mancare sotto l’ombrellone.

Qual è il tuo libro preferito?
L’ombra del vento e Il linguaggio segreto dei fiori, devo dire che tra tutti quelli che ho letto sono quelli che mi hanno emozionato di più.

Parlaci dell’esperienza del Circolo dei lettori in libreria
Il circolo dei lettori è stata un’esperienza bellissima perché non è una presentazione in se del libro, perché c’è stato anche chi non l’aveva letto, c’è uno scambio, si inizia con il prendere spunto dal libro, possibilmente è meglio leggerlo, e poi si vedono venir fuori tante emozioni, tanti punti di vista, tanti scambi con le persone, che sono comunque la maggior parte clienti della libreria. Secondo me è una cosa positiva proprio per questo relazionarsi tra il relatore e le persone che vengono a sentirlo. In un primo momento magari stanno lì un po’ timidi, poi però alla fine l’emozione prende il sopravvento. È stata una cosa bellissima da continuare sicuramente.

Grazie!
Dario e Elena

martedì 19 luglio 2011

Nuovi autori nel cuore di Roma - 3° incontro

Venerdì 22 luglio alle ore 18:30
Ancora una volta, dalla splendida Terrazza Ara Coeli con vista sul cuore di Roma, due autori presenteranno i loro libri.
Alessandro Placidi, con "Divise forate", e Anna Maria Funari, con "L'isola dei graziati", vi condurranno nel mondo particolare dei libri che, nelle loro pagine, in due modi diversi, raccontano la realtà.
Padrino d'eccezione della serata sarà SALVATORE SPOTO, mentre vedremo nel ruolo di relatore Michele GENTILE, ...affiancato in questo difficile compito da Alba Gnazi, Patrizia Palese, Sandro Capodiferro e Doriano Rautnik nelle vesti di lettori.
E... stavolta avremo anche delle vere e proprie "chicche":
- la diretta web a cura di VOLODEISENSI.IT, nella persona di Leonzio NOCENTE

- Pietro OLIVIERI, immancabile fotografo
- MANUELA LUCCHINI, GIORNALISTA DEL TG1 e SILVIA TOCCI DI OSTIATV!

Vi aspettiamo sempre più numerosi a fare il tifo per noi, insieme a MARIA PIA MONICELLI, FABRIZIO ROMAGNOLI, RITA CHARBONNIER, DARIO AMADEI, DANIELE SPIZZICO e ancora tanti tanti altri!!!

COME RAGGIUNGERCI: dalla scalinata del Campidoglio arrivate alla statua di Marco Aurelio; dopo i portici, a sinistra, c'è un'ulteriore scalinatella che porta all'ingresso laterale della chiesa dell'Ara Coeli. Seguite le indicazioni "Caffetteria"!!!!!
A cura di Anan Maria Funari
Partecipa all'evento che trovi su facebook https://www.facebook.com/home.php#!/event.php?eid=226414360709702 

giovedì 14 luglio 2011

La libreria Fogli e Foglie e Magic BlueRay


Abbiamo iniziato a collaborare con Fogli e Foglie (viale Colli Portuensi 374, Roma) nel mese di aprile, forti di una conoscenza decennale tra Dario e i mitici librai (Francesca, Milvia e Fulvio). Noi, di Magic BlueRay, cerchiamo, con i nostri mezzi, di diffondere il piacere della lettura e della scrittura attraverso i PerCorsi di bibliolettura interattiva e scrittura creativa... Loro, di Fogli e Foglie, amano la libreria, lavorano con grande passione e pensano a valide alternative da offrire alla loro clientela. E così insieme abbiamo dato vita alla Bibliolettura in libreria un ciclo di eventi che propone un modello innovativo di lettura: l’interazione è il valore aggiunto rispetto alle classiche presentazioni dei libri in cui per la maggior parte del tempo si ascolta un relatore e poi alla fine si possono rivolgere poche e veloci domande con il risultato che il più delle volte il pubblico rimane con tante curiosità inespresse.
La bibliolettura interattiva è condivisione di emozioni che nascono dai libri e vengono trasmesse attraverso un dibattito attivo, continuo e stimolante.
Una libreria che sia un luogo di aggregazione, di crescita, di ricerca esperienziale non è solo un sogno, ma è una realtà a Monte Verde grazie a Fogli e Foglie e al suo Circolo dei lettori in continua crescita.
Un assiduo frequentatore della libreria e del Circolo dei lettori ci ha detto: "Dopo aver partecipato ad un incontro di bibliolettura interattiva, quando torno a casa, ho bisogno di continuare a leggere, come quando dopo essere stato in pasticceria mi rimane la voglia dei dolci"
Sono affermazioni come questa che ci fanno capire di essere sulla buona strada e ci danno la forza per andare avanti.
Dario e Elena

Il coraggio di scrivere

Nella società moderna, sempre più spesso, le persone vengono valutate sulla base di quello che riescono a guadagnare. Un consumismo sfrenato domina la nostra vita e in un mondo del genere gli intellettuali sono costretti a soffrire a meno che non accettino di diventare fenomeni da baraccone, disposti ad animare delle squallide risse televisive.
È in un contesto del genere che si inserisce la mia esperienza di scrittore, un’esperienza che viene da molti criticata e che qualcuno giudica addirittura folle.
Ho pubblicato il mio primo libro a quarant’anni, piuttosto tardi quindi, ma non è stato certo il parto di una mente senile o lo sfizio un po’ annoiato di chi ha avuto tutto dalla vita e non sa come impiegare il tempo libero. No, assolutamente no. Ho pubblicato il mio primo libro a quarant’anni, semplicemente perché in precedenza non ho mai avuto il coraggio di farlo. Sin da ragazzo infatti la lettura e la scrittura rappresentavano i momenti in grado di dare un senso alla mia vita. Producevo centinaia di pagine che puntualmente distruggevo, perché il giudizio di chi si arrogava il diritto di indirizzarmi, sulla base di criteri che non riconoscevo assolutamente miei, era sempre lo stesso:
- Dario smettila stai perdendo il tuo tempo!
E così mi sono ritrovato a soddisfare le assurde leggi di mercato della nostra assurda società, con il cervello dentro un frullatore, che girava, girava e mi impediva di pensare. Per anni ho smesso di leggere i romanzi che tanto amavo, perché temevo di ricadere nel mio vizio, come un alcolista all’ultimo stadio. Ho provato con tutte le mie forze ad integrarmi in un mondo che continuava a respingermi a tutti i livelli e quando il pavimento ha iniziato a sgretolarsi sotto i miei piedi e i parassiti benpensanti hanno cominciato a scuotere la testa e a concludere che la nostra amicizia non era poi una così grande amicizia, mi sono ritrovato in una selva oscura. È stato Virgilio, ancora una volta, ad indicarmi la strada, e sono riuscito a trovare conforto nella letteratura, il porto sicuro che non avrei mai dovuto abbandonare. Così ho ricominciato a navigare, in un mare dalle acqua molto agiate, spesso in tempesta. È un’impresa ardua ma sono felice. La mia famiglia mi sostiene e questo è importante e poi ho avuto la fortuna di conoscere delle persone che mi stanno dando una mano e non usano come merce di scambio delle carie curate a basso costo o addirittura gratuitamente. Il mio non vuole essere uno sfogo e nemmeno un’autoanalisi, ma semplicemente la proposta di un esempio che vorrei indirizzare ai giovani aspiranti scrittori che fortunatamente sono tanti e molto bravi. Bisogna sempre e comunque andare avanti per la propria strada e percorrerla fino in fondo anche se sembra condurre all’inferno. Non si deve dar retta alle sirene maligne che criticano solo per il gusto di criticare, tenendo ben presente che nella vita è molto meglio avere dei rimorsi che dei rimpianti. E questa mi sembra davvero una grande verità.
Dario Amadei

mercoledì 13 luglio 2011

L'eredità di Paulo Freire

Ieri, 12 luglio, per l'incontro di bibliolettura interattiva in libreria Fogli e Foglie, abbiamo conosciuto Alfredo Tagliavia, un altro giovane scrittore che ha scritto un libro su Paulo Freire, [L'eredità di Paulo Freire, Emi editore, 2011] brasiliano, uno dei grandi pedagogisti del Novecento per la pedagogia degli oppressi.
E gli stimoli suscitati da Dario e Alfredo hanno portato a delle riflessioni importanti. Una su tutte, quella che forse ci ha più colpito perchè abbiamo sentito vicina alle convinzioni che reggono Magic BlueRay: Paulo Freire si poneva durante le sue lezioni dapprima come un ascoltatore e poi veniva il suo ruolo di relatore, cercava cioè di mettere il suo gruppo in condizione di chiedere prima ancora che di apprendere. Le sue, più che lezioni, erano "circoli di lettura": libere discussioni a partire da quadri situazioni (cioè da parole che rappresentano gli oggetti di uso quotidiano dei presenti, ad es. il mattone) in cui le persone partecipavano alla discussione nella misura in cui quell'oggetto faceva parte della loro vita.
E questo è il più bell'insegnamento che ci è arrivato ed è quello che Dario, attraverso la bibliolettura, cerca di stimolare nel gruppo: argomenti che, prendendo spunto dai libri, interessano i partecipanti perchè li sentono propri, perchè li vivono e cercano di darsi delle risposte.
La serata si è piacevolmente conclusa con un momento musicale del duo Non Solo Bossa e Jazz con Alfredo e il suo amico Simone che hanno interpretato canzoni scritte da Alfredo e cover di Concato.
Grazie per i piacevoli momenti passati insieme in libreria.
Elena

Benvenuto Periplo Zanna

Voglio ringraziare pubblicamente Dario Amadei per la bellissima opportunità che mi ha regalato: poter assistere alla nascità del suo nuovo libro (in prossimissima uscita) con un mio piccolo contributo all'opera.
Per chi non mi conosce e legge questo post può pensare che pecco di falsa modestia o di banale protagonismo, chi mi conosce e ha capito lo spirito di Magic BlueRay può cogliere in queste parole un mio sincero grazie ad una persona meravigliosa che mette a disposizione di chi lo circonda il suo sconfinato mondo interiore.
Presto, prestissimo, in vendita Cronache di Monterotto, il nuovo libro di Dario Amadei... per ragazzi e per quanti hanno voglia di giocare una partita diversa sull'ambiente contro la società degli sprechi, come fa il protagonista Periplo Zanna!
Elena

lunedì 11 luglio 2011

La settima onda

Ciao Leo. Perché ti scrivo? Perché ne ho voglia. E perché non voglio attendere in silenzio la settima onda. Si qui si narra la storia della settima onda, l’inflessibile. Le prime sei sono prevedibili ed armoniose. Si condizionano a vicenda, sorgono una dopo l’altra, non fanno sorprese. Preservano la continuità. Occhio però alla settima onda! È imprevedibile. Passa a lungo inosservata, partecipa all’assalto monotono, si adegua a quante l’hanno preceduta. Talvolta però fugge via. È spensieratezza, ingenua, ribelle, spazza via tutto gli da un’altra forma. Migliore o peggiore? Possono dirlo solo quanti afferrati da lei hanno avuto il coraggio di raccoglierne la sfida, di lasciarsi incantare dalla sua malia.

MagiCat

Quando era ragazzo Cat Stevens si divertiva a salire sui tetti delle case per ammirare Londra dall'alto. In quel periodo scriveva delle storie, iniziava a strimpellare la chitarra e invece di giocare con i suoi amici preferiva dipingere, con uno stile tutto suo. Un giorno il suo sguardo si spinse molto lontano e nacque in lui il desiderio di scoprire il mondo al di là della linea dell'orizzonte. Si mise subito in cammino, seguendo la sua ispirazione che come un faro gli illuminava la strada. Nella sua musica è possibile rintracciare il sentiero lungo e tortuoso che ha faticosamente percorso per anni. Cat ci ha regalato tante risposte, ma ancora di più sono i dubbi irrisolti e gli interrogativi. Ad un certo punto il suo cammino si è arrestato davanti ad un muro apparentemente invalicabile. Chi però ha fatto della musica di Cat la colonna sonora della propria vita, sa che credendoci è possibile imparare a volare. E i più tenaci, che ci riusciranno, avranno la fortuna di svelare tutti i segreti dell'orizzonte.
Dario Amadei

sabato 9 luglio 2011

Mens insana in corpore insano

Giovedì 7 luglio l'incontro di bibliolettura interattiva del nostro Circolo è stato dedicato al libro di Davide Sartori "Mens insana in corpore insano"ed. Graphofeel. L'autore ha partecipato alla serata e ci ha regalato la possibilità di rivivere insieme a lui le tappe di un grande viaggio e la storia di un'inossidabile amicizia.
Il libro è il diario puntuale ma mai noioso dell'avventura vissuta da un gruppo di ragazzi, da Roma a Capo Nord, a bordo di un indistruttibile furgone che li trasporta per dodicimila chilometri senza mai tradirli.
Goush, Liuti, Vincent, Arnu,Trancio e Chiara, sono ragazzi in carne ed ossa (due di loro erano anche presenti in libreria) ma diventano nella storia dei personaggi letterari importanti, di quelli destinati a rimanere a lungo nella memoria del lettore. Lanciano nella loro spontaneità dei messaggi fondamentali e quello che colpisce di più è il loro insegnamento sull'amicizia, un valore indispensabile per tutti noi e sempre più spesso calpestato e dimenticato nella società moderna.
Ci è piaciuto molto lo stile di Davide che si esprime in maniera elegante e non è mai ripetitivo, senza affliggerci con la logorrea accademica che infetta spesso gli scritti di chi vuol dimostrare a tutti i costi di essere bravo. Alcuni passi del libro sono preziosi da un punto di vista letterario e li abbiamo sottolineati nel corso della serata. Complimenti anche all'editore Graphofeel, per la puntualità e la professionalità. Maria Claudia Bellisario, in rappresentanza della casa editrice, era presente in sala equesto è un segnale importante per i tanti editori che pubblicano i libri e poi spariscono, lasciando gli autori in balia della corrente.
Dario Amadei

giovedì 7 luglio 2011

Le luci di settembre di Carlos Ruiz Zafon

Parigi, 1936

Quanti ricordano la notte in cui morì Armand Sauvelle giurano che un lampo purpureo attraversò la volta del cielo, tracciando una scia di cenere ardente che si perdeva all'orizzonte; un bagliore che sua figlia Irene non potè mai vedere, ma che avrebbe stregato i suoi sogni per molti anni.

mercoledì 6 luglio 2011

GLI SCERIFFI DI NOTTINGHAM

Gli Sceriffi di Nottingham sono tanti, ce n’è uno praticamente ad ogni angolo di strada, e ti tendono la mano con lo sguardo feroce esigendo perentoriamente il tuo tributo.
Alcuni sono Grandi, sotto gli occhi di tutti, altri  Piccoli, nascosti ma non meno pericolosi:anzi questi ultimi sono quelli che ti colpiscono  direttamente e ti fanno più male.
Gli Sceriffi ti raddoppiano il tributo o lo triplicano, se tardi anche un minuto a versarlo. Se ti devono però qualcosa per i tuoi servigi, anche dopo anni la cifra rimane quella, non si muove:è normale, sono i Padroni e tu il loro schiavo. Con il sorriso sulle labbra, mostrando i dentoni, elargiscono al loro dolce Cucciolo di Papà, quello che ti avevano promesso. Hanno però la delicatezza di farlo di nascosto, sono persone sensibili, non scherziamo!!!E i Robin Hood dove sono? Come mai non rubano più ai Ricchi per donare ai Poveri? Perché ormai sono solo dei Buffoni in calzamaglia che promettono aria fritta e s’intrippano senza alcun pudore alla mensa dei Potenti..
Dario Amadei

martedì 5 luglio 2011

La condizione umana

Libretto di poesie di Dario Amadei. Una raccolta di cinquanta poesie che trattano dell’uomo e dei suoi equilibrismi.

Due chiacchiere con Dario Amadei


Un medico con la passione per la scrittura o uno scrittore prestato alla medicina, è questo Dario Amadei? A conoscerlo comprendi subito che è molto di più.
Con i suoi racconti trasmette emozioni profonde, i ragazzi si sentono compresi, gli adulti tornano ragazzi e riscoprono l’importanza di sognare.
I protagonisti delle sue storie hanno l’età degli interrogativi seri, delle prime paure nel diventare grande, ma è anche l’età in cui ci si sente forti, in cui si pensa di poter fare qualsiasi cosa.
Nei suoi racconti il “coraggio del protagonista” è proprio dato da quella spinta emotiva che Aristotele attribuiva alla consapevolezza della realizzabilità del fine e non ad una incoscienza.
Ed è propria la coscienza e la conoscenza che Dario Amadei ha della vita che gli permette con sublime maestria di fondere il reale con l’immaginario tanto che la realtà dai toni ironici a volte severi, diventa, con la fantasia, migliore!

domenica 3 luglio 2011

Marco Lodoli

Marco Lodoli è uno scrittore un po’ atipico nel panorama letterario italiano. È uno dei pochi che difende ancora dei valori che da sempre sono stati alla base della grande letteratura e che purtroppo ultimamente si stanno perdendo. Gli scrittori troppo spesso al giorno d’oggi piegano la loro ispirazione alle regole commerciali. Danno in pasto al pubblico dei prodotti non più genuini che servono unicamente a soddisfare le tendenze della moda, senza avere più la pretesa di fare tendenza. Lodoli non è così. Per lui lo scrivere è ancora prima di tutto un’esigenza personale: ha bisogno di esprimersi attraverso la letteratura per trovare le risposte ai grandi dubbi della sua esistenza e per dare un senso alla sua vita. Non ha dei veri e propri modelli culturali anche se sono sicuramente vicini al suo modo di essere, tutti quegli artisti che amano sconfinare nell’inconscio, nel metafisico, nell’onirico.

sabato 2 luglio 2011

Roald Dahl: l’uomo che rideva per non piangere

Noto soprattutto come scrittore per l'infanzia, Roald Dahl (1916/1990) ebbe una vita difficile. Nato a Llandaff in Galles da genitori norvegesi il 13 settembre 1916, a 18 anni è andato in Africa a lavorare per una compagnia petrolifera, durante la Seconda guerra mondiale fu pilota della RAF. Soffrì poi per la morte di una figlia bambina, il figlio ebbe invece un gravissimo incidente, la moglie Patricia Neal con cui fu sposato per trent'anni ebbe una lunga malattia a seguito di alcune emorragie cerebrali, mentre lo stesso Dahl dovette sottoporsi a diverse operazioni per alleviare i dolori alla schiena provocati dalle ferite riportate in guerra. Personaggio controverso, descritto come un diseducatore per la misoginia dei suoi libri, oppure come uno scrittore meraviglioso per l'infanzia, eroe di guerra. Pare che quando Dahl scriveva si chiudeva in una stanza in fondo al suo giardino, dove nessuno ha mai potuto riordinare o fare pulizie: sul tavolo una palla color argento fatta con la stagnola delle tavolette di cioccolata che mangiò da ragazzo. Roald ha sempre usato carta e matita per scrivere.
Ne parlavo tempo fa con una maestra che insegna in una scuola primaria di Roma.
- Certo che questo Roald Dahl doveva essere veramente un uomo molto allegro, un gran simpaticone - mi ha detto con l’espressione di chi pensava di aver capito tutto… 
E invece non aveva capito niente, perché Roald Dahl era l’uomo che rideva per non piangere. 
La sua vita è stata costellata da una serie infinita di disgrazie, lutti e malattie che hanno colpito lui e un po’ tutti i suoi cari. Qualcun altro forse sarebbe caduto in depressione, arrivando magari al suicidio ma il grande Roald no: riuscì a trovare un rifugio sicuro nella sua grande ironia.
Con le sue streghe, i suoi mostri, i suoi giganti ha esorcizzato i demoni che attanagliavano il suo animo e lo costringevano a vegliare per interminabili ore notturne, raggomitolato, lui che era alto quasi due metri, nella sgangherata poltrona del suo disordinatissimo studio. Così è riuscito a sopravvivere e ci ha regalato delle pagine davvero indimenticabili.
È morto ancor giovane agli inizi degli anni ’90, ma le sue storie gli sono sopravvissute e continuano ad affascinare ragazzi di tutte le età ed adulti che sanno ancora sognare… 
Un grazie di cuore Roald, da parte di tutti noi!!!
Dario Amadei

Benvenuto

Magic BlueRay ti aspetta nel suo blog Librandosi per condividere le emozioni che i libri ti regalano.
Dopo il successo degli incontri di bibliolettura interattiva nelle scuole, nelle librerie e nelle biblioteche, intende raggiungere il vasto pubblico che naviga in rete.