martedì 2 giugno 2015

Let it Lok: Momenti di vertigine

A volte mi gira la testa, sento la leggerezza attraversarmi, la mente vuota. Mi sento leggiadra camminando e libera pensando. E immagino mondi paralleli, realtà colorate, paesaggi infiniti. E visualizzo me stessa vagare serenamente per profumate sinuosità di ignote terre.
A volte mi sento nel blu immenso dei Caraibi, volteggiare sulle acque come Gesù. Altre volte spirare col monsone nel Tamilandu, o camminare senza mai stancarmi sul bordo vertiginoso dei vulcani africani.
Ecco sì, mi capita a volte di sentirmi una pellegrina: in sintonia con la grandezza del cosmo e l’energia dell’esistenza. In armonia con le cose più incredibilmente piccole e con quelle strabilianti e grandi, con le persone più remotamente lontane e con me stessa. Pellegrina nel mondo, ma in primis, nella mia essenza.
E la testa permane nel suo vortice, mentre io non cerco nulla: rigorosamente vago, senza affanni. Pellegrina senza radici, né ambizioni. Respiro e mi piace la sensazione di freschezza nei miei polmoni e quella di novità nei meandri della mia mente. Ogni passo è un’invitante scoperta di vitalità, ogni molecola di ossigeno una vibrazione. I piedi sfiorano coscienti la sabbia e affondando leggiadri tracciano solchi verso il niente o l’immensità del tutto. Posso avvertire ogni singolo granello di sabbia calda solleticarmi la pelle dura che sorregge il mio corpo e assicurare un piacevole conforto al mio interminabile cammino.
Sento ogni poro della mia pelle risvegliarsi sollecitato dalla sensazionale sensazione di infinito: il brivido della vita. 
Filomena Lok Locantore


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