domenica 7 aprile 2024

Laboratorio “Oggi decido io”. La bellezza del “fare da soli” ma… insieme

Tra le finalità che le Indicazioni Nazionali del 2012 individuano per la Scuola dell’Infanzia, ha un notevole rilievo il promuovere nei bambini e nelle bambine lo sviluppo dell’autonomia, spiegando che cosa significa questa conquista: «avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli».
Tutti sappiamo che l’espressione “Aiutami a fare da solo” è uno dei più grandi insegnamenti di Maria Montessori e possiamo quasi dire che queste poche parole sintetizzano un po’ tutta la sua linea pedagogica, che mira a stimolare l’indipendenza e la libertà di scelta del bambino, favorendone lo sviluppo del senso di responsabilità e consapevolezza.
Il laboratorio “Oggi decido”, sperimentato dall’anno scorso in modo molto proficuo, non solo è un momento educativo in cui ogni bambino o bambina coglie la sfida di scegliere e organizzare delle attività in piena autonomia, mettendo alla prova se stess*, ma anche un momento di cooperazione con i coetanei, provenienti anche dalle altre sezioni e di età diverse. Offre inoltre alle insegnanti una grande opportunità per preziose osservazioni di cui fare tesoro nel quotidiano svolgimento delle giornate scolastiche, approfondendo la conoscenza e le abilità di ogni bambin* e il suo modo di relazionarsi con gli altri. 
Condividendo con me le sue osservazioni e riflessioni, la maestra Giulia scrive: «Vorrei continuare a vivere l'esperienza del laboratorio “Oggi decido io” perché mi offre sempre interessanti spunti di riflessione. È una grande occasione per osservare l'autonomia e il senso di autoefficacia dei bambini, che in diversi contesti, nelle attività quotidiane, a volte con tempi più brevi, appaiono meno in evidenza, difficili da cogliere con sicurezza. Alcuni bimbi, appena fatto il loro ingresso, hanno esordito chiedendo: “Cosa dobbiamo fare?”, con l'espressione scettica e un po' preoccupata di chi si sente senza una guida, di chi non ha un'indicazione precisa da seguire. “Quello che volete, con i materiali che preferite, nel modo che vi piace” ho risposto io, e a quella risposta uno di loro ha replicato: “Allora mi fermo un attimo e ci penso”. Si sono poi formati diversi sottogruppi: in un caso tre amiche, provenienti dalla sezione Gialla, una volta scelti i materiali che sembravano loro più interessanti, si sono organizzate sul lavoro da svolgere e si sono addirittura divise i compiti, facendo oltretutto attenzione a non sprecare carta. Appare molto più chiara anche la capacità di attenzione e concentrazione di ogni bambin*: i bimbi dal temperamento più calmo sono rimasti concentrati molto più a lungo sulla stessa attività, mentre, invece, i bimbi più vivaci hanno voluto provare subito attività diverse, per poi fermarsi in un secondo momento su quella preferita. Sono stati molto evidenti i percorsi di autoregolazione e autovalutazione dei bimbi durante tutto il periodo delle attività e anche l’aspetto emotivo del momento. Guardavano soddisfatti le loro opere, chiedendo però l'approvazione dell'insegnante o del loro amico seduto lì vicino. Alla mia domanda “Sei soddisfatto? Ti piace?”, non solo hanno risposto affermativamente ma hanno anche saputo motivare la loro risposta. Offrendo loro svariati tipi di materiale, ne hanno potuto sperimentare in maniera totalmente libera e indipendente l’utilizzo e l’efficacia secondo l'obiettivo che si erano dati: “La colla è troppo appiccicosa su questa carta (carta velina)…. Prendo quest'altra (cartoncino)”. Una bambina mi ha colpito in particolare modo perché, dopo essere stata per molto tempo impegnata a ritagliare piccoli pezzetti di carta di vario colore e incollarli sul foglio, alla domanda della sua amica che le chiedeva cosa avesse rappresentato, lei ha risposto: “Non lo so cosa ho fatto…Anzi sì, ho fatto quello che sentivo”».
Che dire se non che ogni frase, anzi ogni parola, va presa in considerazione da tutto il team pedagogico per diventare motivo di riflessione, di confronto e di valutazione del percorso in atto?
Alla voce della maestra Giulia si aggiunge quella della maestra Viola: «Liberi di muoversi negli ambienti delle tre sezioni e di adoperare il materiale destrutturato messo a disposizione, i bimbi e le bimbe imparano a gestire e ad organizzare il proprio tempo e le loro attività, scevri da condizionamenti esterni e ad utilizzare oggetti e strumenti a loro piacimento, implementando parallelamente la fantasia e l’immaginazione. Questo crea un vero e proprio circolo virtuoso che ha un impatto estremamente positivo sul bambin* che, diventando protagonista attiv* delle proprie scelte e facendo da sé, acquisisce maggiore consapevolezza e fiducia nelle proprie abilità, mostrandosi sempre più consci* nell’utilizzo della componente spazio-tempo».
Anche la maestra Assunta, che accompagna ogni volta il laboratorio con un delicato e rilassante sottofondo musicale, mi comunica il suo entusiasmo e la sua soddisfazione nel vedere i bambini e le bambine lavorare in un clima di cooperazione in cui i più grandi aiutano i più piccoli, insegnando loro tecniche e strategie e prendendosene cura, non con l’aria di chi, essendo più grande, ne sa di più, ma con un fare amorevole e protettivo. 
Non mi dilungo e concludo, ma ci sarebbe ancora molto da dire per esprimere la nostra meraviglia che si rinnova sempre perché i bambini non finiscono mai di stupirci col loro mondo magico e pieno di sorprese e noi ci emozioniamo ogni volta, sperimentando con i nostri occhi veri e propri…miracoli!
Suor Mariapaola Campanella e le docenti del Polo Zerosei

Nessun commento:

Posta un commento