giovedì 14 marzo 2024

A scuola in compagnia delle storie dal Nido alla Primaria

È sempre motivo di grande gioia e soddisfazione, per chi ha il compito delicato e talvolta gravoso di coordinare una scuola, raggiungere obiettivi e traguardi desiderati e vedere con immenso piacere e quasi con occhi increduli, l’intero team di docenti ed educatrici intraprendere un importante percorso unitario con risultati veramente incredibili.
Quest’anno tutti e due i settori del nostro istituto scolastico San Francesco di Sales: il Polo Zerosei, con Nido e scuola dell’Infanzia, e la Scuola Primaria si sono lasciati avvolgere dal meraviglioso vortice delle storie e, in base all’età e al livello scolastico, stanno maturando percorsi di crescita davvero sbalorditivi.
Diciamo che all’origine di questo piccolo “miracolo” ci sono i nostri due carissimi amici – ormai chiamarli esperti o formatori è riduttivo, dato il rapporto di amicizia creatosi con tutto il team – Dario Amadei ed Elena Sbaraglia. In realtà la loro presenza e attività nella nostra scuola, attraverso i laboratori di narrazione e scrittura creativa, ha vent’anni di vita, senza interruzioni, come abbiamo narrato nel libro scritto insieme A scuola di storie ed è bellissimo pensare che, allo scadere di questo ventennale, ci sia stata un’immensa fioritura, che si è estesa a tutta la scuola. Finora solo un paio di classi della Scuola Primaria si erano impegnate a fare, anno dopo anno, questa bellissima esperienza con Dario ed Elena. Nel settembre 2022, con l’inaugurazione del Polo Zerosei, ecco arrivare la svolta: l’attuazione di un corso di formazione sulla bibliolettura interattiva e narrazione emotiva (metodo BiNe) per le educatrici e docenti del Polo Zerosei. L’intento era quello di offrire loro principi e strumenti adeguati a porgere le storie ai propri bambini, stimolandone l’interesse, facendo maturare in loro la capacità di ascoltare, ma anche mettersi in ascolto del loro raccontarsi attraverso le storie. A distanza di un anno, nel settembre 2023, il corso di formazione è stato programmato per tutto il personale della scuola, inizialmente il primo livello per la Primaria e successivamente il secondo livello per tutti.
Fin dall’inizio è stato evidente l’interesse e il coinvolgimento dell’intero team che, dopo aver seguito con attenzione Dario ed Elena e la ricchezza dei contenuti che ci offrivano, si è messo in gioco impegnandosi in un enorme cerchio magico. Ne è nata una storia, iniziata con l’incipit suggerito da Dario stesso e proseguita con le idee che fluivano, come una cascata zampillante, dal cassetto della fantasia di ciascuno, nel rispetto della tecnica “step by step” appena appresa. La storia della maestra Samantha è diventata poi un racconto che ogni insegnante ha portato nella propria classe o sezione, accolto dai bambini che lo hanno personalizzato, concluso in modi diversi, rappresentato in sequenze con bellissimi disegni, alcuni hanno cercato e portato a scuola gli oggetti che facevano parte della storia. Si sono attivati veri e propri percorsi educativi, emozionali e didattici, condivisi alla fine con i genitori, classe per classe. 
Questa è stata la partenza della nostra avventura con le storie, proseguita poi in ogni settore della scuola con modalità diverse. Per i piccoli del Nido 12-14 e 24-36 mesi l’appuntamento quotidiano con le storie è il momento in cui vengono completamente rapiti dal racconto, dal coinvolgimento fisico ed emotivo che ne scaturisce e questo grazie anche alla capacità delle educatrici di accompagnare la narrazione con diverse intonazioni di voce, la mimica facciale, i movimenti, il sottofondo musicale. È meraviglioso osservare i bambini che ascoltano una storia, mi fanno pensare a una nidiata di uccellini col becco spalancato in attesa di essere imbeccati dalla mamma. Hanno un’espressione attenta e concentrata con gli occhioni grandi grandi che fissano l’educatrice-narratrice e le bocche aperte.





I bambini della Scuola dell’Infanzia, un po’ più grandi, non solo ascoltano le storie che la maestra racconta, le rappresentano con i disegni, a volte le drammatizzano, ma ne costruiscono tante loro stessi, con la sapiente guida dell’insegnante, nel rispetto della tecnica “step by step”.
C’è poi da aggiungere anche che, diventati Polo Zerosei bilingue, ogni giorno alcune piccole storie vengono raccontate anche in lingua inglese e i bambini le apprezzano molto.
Per quanto riguarda la Scuola Primaria, la nostra più grande soddisfazione è che, classe dopo classe, tutte hanno vissuto la bellissima esperienza del laboratorio narrativo con la tecnica “step by step”, guidati da Dario ed Elena. Anzi, la cosa molto bella è che si sono inseriti nel nostro progetto annuale, verticale e multidisciplinare, sul tema “La natura è bellezza”. Dopo aver trattato negli anni scorsi la natura da tanti punti di vista, quest’anno abbiamo puntato all’aspetto della bellezza e alle sensazioni ed emozioni che proviamo davanti a tanti spettacoli della natura. Abbiamo conosciuto persone che amano rappresentare con colori e pennelli non solo quello che vedono con gli occhi, ma soprattutto quello che vedono col cuore ed ecco dedicarci alla scoperta della natura attraverso i dipinti di grandi pittori. Quadri di impressionisti francesi e non solo sono passati sotto i nostri occhi, esaminati nei particolari, riprodotti dalle mani dei piccoli pittori in erba. Dario ed Elena nei laboratori ogni volta hanno proposto un quadro che, proiettato sul monitor interattivo, ha avuto la funzione di trigger e di lì è partita la storia. Sono racconti meravigliosi, che fanno toccare con mano come la fantasia dei bambini sia infinitamente più ricca di quella di noi adulti. Sono anche racconti che rivelano non solo una buona abilità nello scrivere, ma anche capacità di problem solving e di lavorare in gruppo, confrontandosi, ricercando insieme le parole più adeguate, rispettando e valorizzando le idee dei compagni. 

Che dire? Stiamo toccando con mano ogni giorno che “l’interazione che la narrazione creativa genera fa sperimentare ai bambini un senso di efficacia personale e di piacere, perché li fa sentire riconosciuti e confermati. La narrazione aiuta a riflettere, a produrre idee e a identificarsi con l’altro”. (Amadei D. e Sbaraglia E., Nati per raccontare, Roma, Castelvecchi Ed. 2020, pag. 22).
La coordinatrice Suor Mariapaola Campanella

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