venerdì 18 aprile 2014

"Confidenzialmente" Le interviste di Michela Zanarella

INTERVISTA A CARLA DE ANGELIS

Carla De Angelis è nata a Roma nell’ottobre del 1944. Nel 1962 ha pubblicato i primi versi nella rivista internazionale «Pensiero ed Arte» e collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario nella nascita. Ha partecipato ad attività artistiche nel sociale, allestito mostre di ceramica in varie librerie di Roma, al Museo del Folklore e alla mostra dei Cento presepi che si svolge a Roma, in Piazza del Popolo, Sala del Bramante. Nel 1995 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro le ha conferito l’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”. Poesie e racconti sono presenti in diverse antologie edite da Perrone, Estroverso, David & Matthaus, Limina Mentis, Delta 3, Pagine, Aletti che l’ha inserita nel 2009 nell’Antologia dei poeti italiani contemporanei. Con Fara ha pubblicato: Salutami il mare (poesie), il libro dialogato con Stefano Martello Diversità apparenti (i due libri sono risultati vincitori e finalisti in vari premi), sillogi nelle antologie Il silenzio della poesia (2007), Poeti profetii (2008) e Chi scrive ha fede? (2013). Sempre con Fara ha curato con Stefano Martello Il resto (parziale) della storia e nel 2010 pubblica la raccolta poetica A dieci minuti da Urano (anche questi due libri sono risultati vincitori in vari premi). Nel 2011 esce Mi vestirei di mare per i tipi di Progetto Cultura. Nel giugno 2012 ha curato con Brigitte Cordes Corviale cerca Poeti (edizioni youcanprint). Collabora con la Biblioteca “Renato Nicolini” ex Corviale (Roma).

D – È uscito il tuo libro "I giorni e le strade" edito da Fara Editore, perché questo titolo? Cosa è racchiuso in questa nuova silloge?

R. Nella premessa del libro ho scritto che questa raccolta non è a tema, ma racchiude le emozioni del giorno. C’è nelle parole il desiderio di diminuire l’ansia e la preoccupazione degli avvenimenti che mi hanno particolarmente colpito, come nella poesia dedicata a tutte le guerre o a quella che ricorda gli sbarchi e le violenze. C’è anche la mia storia, i giorni , il mio quotidiano  la gioia e la fatica di viverlo. Scrivere mi ha per un momento sollevato, solo un momento perché poi la consapevolezza  di non potere operare concretamente per  risolvere mi immalinconisce.
Le strade, le scelte; le strade scelte, ho scelto io o la vita? .

D - "Le stagioni passano/immutato resta il tempo", qual è il tuo rapporto con il tempo?

R. Non è facile avere a che fare con il tempo, spesso mi accorgo di sprecarlo, questo accade quando accendo il pc e invece di fermarmi a cercare quello per cui l’ho acceso, “navigo” per ore senza concludere.
La fatica più grande è quella di vivere e gustare il presente; mi esercito da anni , ma i risultati spesso sono deludenti; sono sempre con un passo nel passato e due nel futuro.  Solo dopo mi accorgo quanto poco ho inciso sulle cose essenziali,  sulla mia illusione di progresso. Insomma mi sembra di stare in un cerchio dove ritornano le stesse cose anche se in modo diverso. Non faccio affidamento sui ricordi, perché penso che il tempo li plasmi a nostro piacimento. Per esempio non  farei mai una testimonianza sul riconoscimento di una persona. Tutto questo è ovviamente il mio pensiero.
Ho molto rispetto non solo per il mio tempo, ma anche per quello degli altri, ho imparato ad aspettare  e ho compreso che ognuno di noi ha i suoi tempi e lascio agli altri quanto occorre se io, per caso, ho capito prima di loro.
Il mio rapporto con il tempo non è di rimpianto, né di rincorsa a usarlo “bene” ogni istante è una opportunità di vita, anche la noia ne fa parte e non la percepisco negativa.

D – Collabori attivamente con la Biblioteca Renato Nicolini ex Corviale e conduci degli incontri di poesia, ci vuoi parlare dell'attività che svolgi?

R. La Biblioteca Renato Nicolini “ex Corviale” mi ha dato l’opportunità di parlare di poesia. Ogni secondo mercoledì del mese si alternano poeti che ci offrono i loro lavori e volentieri si rimettono alle domande e ai commenti del pubblico. E’ interessante vedere come molte persone, giovani compresi amano avere tra le mani la carta stampata, alcuni di loro scrivono su quaderni è quasi commovente.  L’obiettivo è quello di dialogare con tutti e in special modo con il quartiere, sono sicura che moltissime persone devono ancora acquistare fiducia per aprirsi; è il compito di questi pomeriggi. Sono affiancata dagli attori della “Scuola di Arte della Parola” diretta da Angelo Filippo Jannoni Sebastianini e Giovanna Moscetti che  ci offrono la lettura di poeti classici.

D – Cos'è la poesia per Carla De Angelis?

R. E’ il modo migliore che ho per esprimermi, è entrare in contatto con la gente, è trasmettere emozioni, suoni è entrare in modo empatico nel  mondo e sperare che lo stesso accada a chi legge; la lettura e il commento degli altri  offre la possibilità di conoscermi meglio.
La poesia è un dono, ma poeti si diventa, è necessario approfondire attraverso  letture e studio per fare di un  testo una poesia.

D – Hai dedicato una poesia al tuo gatto Oscar, ci racconti com'è nata?

R. E’ stato molto facile scrivere di Oscar. Sapevo che gli animali quando sono vicino alla fine si nascondono, nonostante ciò non ho capito che il mio Oscar si nascondeva per questo motivo e lo cercavo in casa, trovandolo nei posti meno accessibili. Lo prendevo in braccio e lo accarezzavo, poi una mattina, guardandomi, ha urlato un miagolio e si è diretto verso la porta di uscita,  ho obbedito, ho aperto la porta e lui si è andato a morire sotto un albero. E’ stato un grande dolore, questa mia poesia vuole essere un atto riparatore  e un ringraziamento per tutte le volte che mi ha dormito accanto con il musetto sul palmo della mia mano, per tutte le volte che mi  ha accolto quando tornavo a casa, il saluto più bello e disinteressato che io abbia mai avuto.

D – Nella raccolta ci sono diverse dediche, mi ha colpito molto la poesia con cui hai omaggiato Franca Rame. Cosa ti ha portato a scrivere questi versi?

R. Non amo scrivere poesia e difficilmente riesco a farlo su tema dettato, ma questa volta quando il Direttore della Biblioteca “Renato Nicolini” ex Corviale Antonio Trimarco  mi ha proposto  di scrivere un testo su Franca Rame, in occasione di una serata dedicata a lei, non ho avuto tentennamenti, perché ho conosciuto  Franca Rame, l’ho sempre seguita e ammirata per la sua lealtà  e coraggio. Ancora oggi non dimentico  le sue parole;  la sua lettera di dimissioni da senatrice sono un esempio di grande  rispetto verso se stessa e gli altri. Ha avuto il coraggio di vivere senza accettare compromessi. Una vita, un esempio da seguire.

D – Prossimi impegni?


R. Terminato il lavoro presso la pubblica amministrazione continuo a scrivere, a organizzare eventi oltre a quelli in programma nella Biblioteca “Renato Nicolini” ex Corviale a maggio ci sarà una bella presentazione in Campidoglio del libro “Pazziando” edito FARA; sto imparando a suonare uno strumento e vorrei riprendere a modellare la creta, forse sono solo sogni, ma senza sognare non so vivere.

Michela Zanarella

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