mercoledì 10 agosto 2011

Si salvi chi può a Palmeto

Oggi a Palmeto il mare sta sprigionando tutta la sua immensa forza e sembra che voglia colpire la costa con una violenza rabbiosa.
Scrivo seduto sulla riva e mi godo lo spettacolo. Poche volte in vita mia ho visto delle onde così alte che sommergono deridendole le barriere frangiflutti e minacciano in ogni istante di risucchiare la spiaggia.
Il bagnino di salvataggio cammina nervosamente avanti e indietro scrutando il mare. E’  piccolo,  mingherlino e non dimostra fisicamente più di tredici, quattordici anni.
Ogni tanto fischia, agitando un galleggiante stile baywatch verso quei pochi scellerati che si sono avventurati in acqua. E’ visibilmente terrorizzato dall’idea di doversi tuffare ed in effetti l’impresa di salvare qualcuno sembra assolutamente al di sopra delle sue possibilità.
Mi viene in mente Boccione, il mitico bagnino, che regnava incontrastato sulla spiaggia di Ostia negli anni sessanta e settanta. Con il suo fisico possente dominava le onde, cavalcando un pattino rosso, come un antico, invincibile eroe e non lasciava il mare sino al tramonto.
Nel frattempo il piccolo bagnino di Palmeto lancia un ultimo fischio e si allontana: ha finito il suo turno e durante la pausa pranzo tutti possono affogare liberamente, senza avere il diritto di essere salvati.
Dario Amadei

1 commento:

  1. Neanche il mare pensa di avere grandezza uguale... (cit. Negramaro)

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