venerdì 25 novembre 2011

WebAppunti di Antonio Trimarco

La danza, il corpo, la vita (Pina 3D)
L'ultimo film di Wim Wenders è un omaggio a Pina Bausch, la coreografa tedesca considerata la madre del teatro-danza europea e scomparsa nel 2009. Girato in 3D il film ci fa vivere attraverso le immagini il modo attraverso il quale i ballerini di Pina interpretano i suoi insegnamenti. Danze di gruppo come riti tribali, danze in interni dove i corpi cercano direzione e senso, dove in rapporto con gli oggetti e in rapporto tra loro esprimono paura, dolore, rabbia, determinazione. I corpi appaiono liberati dagli stereotipi della bellezza e della forma che ogni giorno ci assale dalle immagini pubblicitarie, dalla moda, dalla tv. Recuperiamo così l'antico sapore e l'antica forma di corpi liberi nello spazio. Uno spazio minimalista o naturale dove gli uomini e le donne che danzano esprimono solo e soltanto, attraverso i loro movimenti, le loro emozioni e i loro sentimenti in relazione con un esterno che sembra essere i tanti luoghi del nostro inconscio. Uomini e donne che attraverso la loro arte di movimento del corpo disegnano un mondo liberato dai modelli di condizionamento dominante. Uomini e donne che portano con fierezza il loro essere unici. Se potete andate a vederlo in 3D, ma anche in 2D l'esperienza è importante, davvero fuori dagli schemi. C'è danza, c'è vita in tutti i suoi ingredienti: pazzia, paura, amore, sofferenza, gioia e profonda comunicazione di corpi vivi e veri.
Antonio Trimarco

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