domenica 9 ottobre 2011

La cattiva signora legge Cronache di Monterotto

Scrivo queste poche righe dopo aver terminato la lettura del libro "Cronache di Monterotto" scritto da Dario Amadei che, in questo caso, voglio dimenticare essere un amico e tentare invece di valutare unicamente come Autore.
E' per me un esercizio di pura immodestia esprimermi riguardo questo delicato racconto, delicatezza, fragilità che si riscontra nel verde protagonista (Periplo) come gentilezza e fantasia sono ricorrenti nella quotidianità di Amadei.
Periplo sono io, siamo noi, sono tutte le persone che abitano questo mondo. Un mondo aggressivo, un mondo arido, sempre più insozzato dalla cupidigia umana. Guardarsi intorno, a volte, è spiacevole per il protagonista, ma proprio attraverso lo scambio di uno sguardo Periplo, sebbene frastornato, troverà la forza di porsi delle domande alle quali successivamente, dare risposta e da questa lanciare il suo messaggio.
Si può parlare di ecologia in molti modi. Se ne parla infatti! Ma per giungere all'animo di un giovanissimo, il "metodo" di Amadei è senza dubbio assai riuscito. Senza assolutamente menzionare l'iter del racconto, voglio e devo ricordare la corsa di Periplo: descrizione riuscitissima, piena di ritmo, si snocciola quasi la vedessimo su di uno schermo, quasi potessimo ascoltare il suono dei passi veloci, lasciando intendere che quel momento rappresenta per il protagonista il vero inizio del viaggio catartico che lo porterà verso la sua presa di coscienza.
I temi trattati dal libro, infine, si prestano a molti percorsi differenziati ed il tratteggio dei personaggi mostra una cura che ritengo encomiabile. Ancora una volta, come nel caso di "Un mondo migliore" , Amadei affida ai giovanissimi la "via" del futuro; si appella, in qualche modo, alla loro capacità di credere allo stupore, al fantastico, veicoli dell'immaginazione ma sopratutto della speranza e di una eco/possibilità.
Davvero un buon lavoro. Complimenti Dario!
Alessandro Vuccino

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