sabato 1 ottobre 2011

Le recensioni di Elena Cordaro

Cronache di Monterotto, Dario Amadei (Ed. Simple)
Che strano posto è Monterotto? Un luogo dove si è spento ogni entusiasmo, dove il progresso ha preso il sopravvento,  ma quale progresso e a quale prezzo? E chi ha pagato? 
Molte riflessioni affiorano nel leggere l’ultima fatica di Dario Amadei, scrittore per bambini, Cronache di Monterotto – narrativa per ragazzi ma che, come per quasi tutti i libri scritti per i giovani, sarebbe utile che li leggessero anche gli adulti. Molte inquietanti domande alle quali, purtroppo, non è sempre facile dare una risposta adeguata, molte considerazioni. E ben vengano! Perché sono tutti momenti in cui il lettore è costretto a fermarsi e ad approfondire. Nel bene e nell’interesse dell’umanità. Non stiamo parlando di racconti con scenari apocalittici, questo no!, ma riflettere sulla china che stiamo percorrendo sì.
Con leggerezza e ironia, con descrizioni, situazioni e dialoghi che fanno sorridere, lo scrittore ci mette davanti agli occhi il modello di civiltà verso il quale ci stiamo dirigendo: un mondo in cui regnano l’arroganza e il malcostume;  una società che tende ad abituarsi a tutto perché non ha più voglia o non è più capace (cos’è peggio?) di combattere, che non ha ideali. Un mondo in cui non vi è più natura, né arte, né cultura, dove nel nome del progresso sono stati compiuti scempi e aberrazioni, dove la tecnologia non è più una risorsa ed un aiuto per l’uomo, ma è diventata un ostacolo ed un nemico.
In questo strano paese, nemmeno troppo lontano nel tempo, arriva una famiglia: quella di Periplo Zanna, ragazzino semplice e ingenuo, d’animo buono e predestinato a diventare, suo malgrado,  l’”eroe”, proprio perché “sensoriale” e dunque “scelto” da uno strano coniglio gigante venuto dal futuro, per prendere coscienza dei pericoli che l’umanità corre per un atteggiamento e delle abitudini non del tutto corrette. D’altronde, come già fece Mary Chase nella sua tenera commedia “Harvey”, anche qui l’autore consente solo ad un “semplice” di vedere il grande coniglio buono e di diventarne amico.
Come proprio del suo stile, Dario Amadei si rivolge ai giovani in maniera semplice e diretta, mescolando fantasia e messaggi chiari, portando nella dimensione fantastica, con l’aiuto di tutti gli elementi propri della favola, una serie di ammonimenti per i giovani lettori. E come ben sappiamo, la favola, con la sua funzione educativa, è la prima tappa di un percorso filosofico ed esoterico, che si avvale di figure inventate e di situazioni irreali, spesso magiche, per trasmettere messaggi positivi ed incoraggianti, per ammonire e mettere in guardia, ricorrendo ora al simbolismo ora a descrizioni grottesche per veicolare il messaggio stesso.

Elena Cordaro

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