sabato 22 ottobre 2011

Ma il mare non vale una cicca?

Fino a cinque anni per smaltire un filtro di sigaretta, pochi istanti per preservare l’ambiente: “Ma il mare non vale una cicca?”.
A lanciare la provocazione e l’omonima campagna di salvaguardia dei quasi 8.000 km di coste italiane è stata, anche quest’anno, l’associazione ambientalista Marevivo, in collaborazione con JTI – Japan Tobacco International, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del Corpo delle Capitanerie di Porto ed il supporto di SIB – Sindacato Italiano Balneari.
La scorsa estate, il 6 e 7 agosto, mille volontari guidati dall’associazione Marevivo hanno percorso in lungo e in largo – persino a bordo di gommoni – le coste italiane per offrire ai bagnanti 100.000 posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili, insieme ad un piccolo vademecum sui tempi di degrado in mare dei principali oggetti – lattine, bottiglie di vetro e di plastica – di uso quotidiano.
L’obiettivo della campagna, giunta al suo terzo anno consecutivo, è quello di liberare le spiagge dai rifiuti – in particolare dai mozziconi – e, soprattutto, di invitare i bagnanti ad un comportamento eco-responsabile.
Secondo una recente ricerca delle Nazioni Unite, i mozziconi sono ai primi posti nella top-ten dei rifiuti che soffocano il Mediterraneo (le cicche rappresentano il 40% dei rifiuti, contro il 9,5% delle bottiglie di plastica).
Sensibilizzare a non disperdere i mozziconi nell’ambiente vuol dire non aggiungere alle migliaia di rifiuti di vario genere – fattori di rischio per la sopravvivenza di cetacei, tartarughe, uccelli marini e pesci nei nostri mari – anche le cicche.

Nessun commento:

Posta un commento