lunedì 27 novembre 2023

Tutti intorno a una storia di Mariapaola Campanella

Una settimana di storie e cerchi magici alla Scuola Primaria S. Francesco di Sales
L’idea meravigliosa che ci ha portato a vivere con entusiasmo questa esperienza è partita da un bellissimo corso di formazione, rivolto al team pedagogico delle educatrici e docenti di tutta la scuola, sulla bibliolettura interattiva e narrazione emotiva, ovvero il metodo BiNe.
I nostri formatori, Dario Amadei ed Elena Sbaraglia, creatori di questo metodo, sono i nostri amici cacciatori di storie che ci accompagnano da anni: Dario da ben 20, Elena è arrivata qualche anno dopo, e grazie a loro in questi due decenni alcune classi hanno sperimentato i laboratori di scrittura creativa con il metodo “step by step”, ideato proprio da Dario.
Questi venti anni di storie alla S. Francesco di Sales sono raccontate nel libro scritto insieme da noi tre in questi mesi, A scuola di storie, che riporta le fantastiche esperienze che i bambini di varie generazioni hanno vissuto e le linee pedagogiche ed educative che stanno alle spalle di tutto questo lavoro.
Ed è proprio in occasione di questo ventennale, e grazie al corso di formazione a cui abbiamo partecipato, che abbiamo acquisito maggiore consapevolezza sull’importanza del raccontare e raccontarsi nella vita di ogni persona, nello specifico i bambini, dei quali ci occupiamo quotidianamente. Lo abbiamo sperimentato su noi stessi, mettendo in atto a fine corso l’esperienza del cerchio magico nel quale, lavorando collettivamente con la tecnica step by step, con la sapiente guida di Dario ed Elena, abbiamo costruito una bellissima storia.
E di lì è scaturita la proposta di dare inizio all’anno scolastico in modo diverso, lasciandosi trasportare dalle storie e aprendo tutti quanti il cuore e il cassetto della fantasia per lasciare sgorgare liberamente idee ed emozioni, ma anche condividere con le famiglie questo bel percorso e coinvolgere i genitori a partecipare al cerchio magico.
La storia della maestra Samantha, protagonista del racconto costruito dagli insegnanti, è stata proposta, opportunamente abbreviata o modificata in base all’età dei bambini, in tutte le classi dalla prima alla quarta della Scuola Primaria. In quinta la maestra ha presentato ai suoi alunni non la storia già scritta, ma solo l’incipit che era stato dato da Dario ed Elena al cerchio magico del team docenti e, con la tecnica step by step, i bambini hanno costruito una storia veramente bella.
Ovunque l’entusiasmo è stato prorompente, la narrazione ha rapito tutti i bambini e ha permesso ad ognuno di esprimersi al meglio. Ogni classe ha dato un suo titolo e ha creato una sua conclusione alla storia e tutti ne hanno rappresentato attraverso il disegno i vari momenti della narrazione.
È stato un lavoro costruttivo e lungo, durato quasi due mesi, perché ha messo in atto vari elementi e passaggi, partendo da una progettazione condivisa fra maestre e bambini, ma che in seguito ha anche consentito momenti di riflessione e approfondimenti collettivi. Partendo dalla maestra Samantha e dai suoi ricordi d’infanzia, si è parlato dei ricordi che ognuno ha nel suo cuore e che a volte affiorano; in una classe che sta lavorando sulla “descrizione” è partito tutto un lavoro di immaginazione delle caratteristiche di questa maestra Samantha e ognuno ne ha fatto la sua descrizione, a volte definendo particolari anche molto dettagliati e a volte offrendo caratteristiche sulla sua personalità. Possiamo dire che il percorso fatto ha avuto anche un ampio risvolto di multidisciplinarietà e quindi un’importante ricaduta a livello didattico, ma anche di rafforzamento dell’autonomia dei bambini, che si sono dimostrati in grado di autogestirsi nella progettazione e nell’organizzazione di un lavoro e di saper cooperare tra loro.
Le classi hanno scelto modalità diverse sia di lavorare che di presentare la storia ai genitori.
In alcune il racconto è stato diviso in sequenze, rappresentate col disegno eseguito a piccoli gruppi o a coppie, in altre ogni singolo bambino ha avuto un pezzetto di storia da leggere e illustrare. Nella settimana dedicata alla condivisione con i genitori nelle classi di prima e seconda il racconto della storia è stato fatto dalla maestra, mentre i bambini a coppie mostravano i quadri illustrati da loro nei giorni precedenti. Nelle classi di terza e quarta i bambini stessi hanno letto la storia, mostrando il disegno che ne illustrava la sequenza.
Al termine del racconto in tutte le classi i bambini con molta disinvoltura hanno esternato le loro emozioni e raccontato le sensazioni più belle che avevano provato durante questo percorso. Anche i genitori hanno fatto le loro riflessioni, apprezzando il lavoro svolto e la scelta di lavorare con le storie. In qualche classe i bambini avevano cercato in casa e portato a scuola, all’insaputa dei loro genitori per non togliere loro l’effetto sorpresa, gli oggetti e gli elementi presenti nel racconto, ricreando così, in modo molto suggestivo, anche l’ambiente e il clima del racconto.
I ragazzi di quinta hanno presentato la storia, da loro stessi costruita e rappresentata graficamente, ma assieme alla loro insegnante hanno coinvolto i genitori e qualche nonno presente nel cerchio magico, chiedendo che ognuno offrisse la sua conclusione della storia.
È stato molto emozionante e, nello stesso tempo, divertente per le conclusioni simpatiche che venivano proposte.
Naturalmente in tutti i bambini è molto forte il desiderio di continuare e da parte dei genitori la richiesta di poter condividere tanta ricchezza.
Noi ne siamo assolutamente felici, ancor di più perché quest’anno tutte le classi dalla prima alla quinta faranno il laboratorio di narrazione creativa con Dario ed Elena ed è una meravigliosa occasione di crescita per tutti.
A questo punto, dopo parecchi bellissimi anni di questa esperienza, tra le tante riflessioni e considerazioni che si affollano dentro di me, mi piacerebbe condividerne alcune, relative a ciò che mi ha colpito di più.
Ho toccato con mano quanto la crescita intellettuale, culturale, emotiva, creativa, umana dei bambini è molto legata e favorita “dalle opportunità di apprendimento offerte da un particolare contesto culturale”1, in questo caso la scuola, ma ho sperimentato anche in maniera diretta come l’offerta di opportunità di apprendimento come quella che stiamo attuando in questo percorso sia fondamentale per far sviluppare e maturare nei bambini l’intelligenza narrativa che va “coltivata fin dai primissimi anni di vita e tra questi hanno un’importanza fondamentale la bibliolettura interattiva e la narrazione emotiva2.
Vedendo poi le reazioni dei bambini, la loro carica emotiva “a mille” ogni volta in cui ascoltano una storia e intervengono per raccontare il loro vissuto, che vedono rispecchiato in quella storia, o quando sono loro stessi gli autori di una storia, mi viene spontaneo rapportarmi alle affermazioni di Goleman sull’importanza dell’intelligenza emotiva che interagisce con l’intelligenza cognitiva, “che può aiutarci a comprendere meglio noi stessi e le nostre relazioni”3.
Infine, anche se ci sarebbe molto altro da dire, una cosa che mi ha toccato veramente tanto e che ho sperimentato in maniera tangibile è la forza aggregante delle storie, che creano unione, che creano legami, perché hanno il potere di unire in un unico cerchio magico adulti e bambini, senza barriere di età, di ruoli, di pregiudizi, senza il timore o la vergogna di condividere i propri pensieri e le emozioni che provano.
Mariapaola Campanella, coordinatrice della scuola San Francesco di Sales


1 Amadei D., Sbaraglia E., Chiedilo ai libri. Il benessere della biblioterapia, Castelvecchi 2022, pag. 15
2 Amadei D., Sbaraglia E., op. cit, pag. 17
3 Amadei D., Sbaraglia E., op. cit, pag. 69

domenica 19 novembre 2023

Incontro di bibliolettura interattiva "Le fasi della vita_L'adolescenza"

L'incontro di bibliolettura interattiva "Le fasi della vita_L'adolescenza" ci racconta di giovani che non riescono facilmente a trovare il loro posto nel mondo, vuoi per insicurezze interiori, vuoi per il volere di persone che non li rispettano. Non bisogna mai dimenticare, però, che crescere significa anche sperare di poter cambiare le cose e renderle a propria immagine. 
Buone letture
Ci sono fiabe dal sapore amaro, come quella che vive Pin, un giovanissimo adolescente che vive in un mondo di adulti piuttosto mostruosi che lo fanno diventare mostruoso, nonostante i nidi di ragno che sono il suo "hotel esistenza"
Dario Amadei con Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino
Adolescenza come ricerca della propria identità, quella di due giovani ragazze benestanti e modelle, fin quando la loro vita cambia, come cambia il loro Paese
Marianna Polimene con Le ragazze di Shanghai di Lisa See
Oliva Denaro, una ragazzina che vive la sua adolescenza in piena libertà, finché la sua corsa viene fermata da un ragazzo che vuole tenerla legata a sé
Isabella con Oliva Denaro di Viola Ardone
Da adolescenti si va sempre alla ricerca del pezzo perduto, con tante fragilità di superare, fino a costruire la propria identità e a dire che in fondo, da adolescenti, non era così male
Isabella con Alla ricerca del pezzo perduto di Shel Silverstein
Da adolescenti si va sempre alla ricerca del pezzo perduto, con tante fragilità di superare, fino a costruire la propria identità e a dire che in fondo, da adolescenti, non era così male
Isabella con Alla ricerca del pezzo perduto di Shel Silverstein
Quanti adolescenti si sentono invisibili? Quando iniziano a rendersi visibili agli occhi del mondo?
Carolina Ragucci e Il ragazzo invisibile di Fabbri, Rampoldi, Sardo
Parole poetiche per una storia che molti adolescenti si trovano a vivere ma che non sempre li porta a incontrare un signor cravatta nel loro cammino.
Elena Sbaraglia e Il signor cravatta di Milena Michiko Flasar



sabato 11 novembre 2023

Secondo incontro di "Leggere liberAmente nella scuola dell'infanzia"

Torna a grande richiesta la puntata sugli albi illustrati per l'infanzia
Nuove tematiche e nuovi albi illustrati che la dr.ssa Luana De Quattro racconterà con la passione e la professionalità che la contraddistinguono insieme a Dario Amadei e a Elena Sbaraglia