mercoledì 27 dicembre 2023

Quando una lettura (Guarire con Basile) ti piace tantissimo di Rosa Moio

GUARIRE CON BASILE. DODICI FIABE PER CONOSCERCI MEGLIO TRADOTTE E COMMENTATE DA DARIO AMADEI (Castelvecchi, 2021)

Un mio pensiero personale su una lettura che mi è piaciuta tantissimo (Rosa Moio).

Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille, anche conosciuto con il titolo di Pentamerone, è l’antica fonte da cui molti hanno attinto, per poi rimodellare a proprio piacimento e convenienza, storie arzigogolate e fantastiche ma anche molto vicine alle battaglie interiori e agli attriti relazionali che tuttora, a ventunesimo secolo inoltrato, sono vivissimi in uomini e donne.
Le dodici fiabe che ho letto, tradotte e commentate da Dario Amadei in questa versione edita da Castelvecchi nel 2021, sono state una bellissima scoperta. Non conoscevo l’origine delle fiabe a cui ero abituata e mai avrei pensato che, andando indietro nei secoli, molto più rispetto a Perrault e ai fratelli Grimm, era esistito un uomo, napoletano, che con ardore e ironia, libero dal peso condizionante di dover intrattenere sovrani a corte, si era messo a scrivere storie destinate all’intrattenimento dei bambini ma non per questo prive di personaggi macchiati dai più terribili peccati, caratterizzati da degradanti vizi e accecati dai più assurdi desideri.
Ecco cosa fece Basile scrivendo le sue fiabe circa 400 anni fa: non nascose nulla delle debolezze degli uomini, delle vergogne di cui si macchiano, delle paure che li assediano, senza nessuna distinzione tra streghe, orchi, contadini, principesse, popolani, mercanti, principi, re, regine, orchesse e persino animali. Semplicemente, un orco non può essere solo cattivo, né un principe solo nobile d’animo perché l’essere umano è contraddittorio per natura, capace di essere onesto ma minacciato da sentimenti negativi che, come magma, ribollono dentro il suo spirito, pronti a esternarsi se quello spirito non si rivela abbastanza virtuoso e maturo da riuscire a spegnerli.
Ed ecco che una madre senza scrupoli si disfa di sua figlia per salvare sé stessa, che una principessa coraggiosa salva un principe dalla morte, che una donnaccia cattiva ammette la sua colpa e accetta di essere punita, che un padre stolto abbandona i figli per amor della seconda moglie, che un bel principe approfitta di una fanciulla addormentata e che seppur tutto finisce come deve finire, cioè bene, perché ognuno paga il prezzo dei suoi comportamenti (senza sconti), si sa che “al piacer d’amore condimento sarà spesso il dolore”.
Un po’ come dire che la vita non è tutta rose e fiori, come ci hanno voluto insegnare le perfette fiabe edulcorate nei secoli dopo Basile.
Rosa Moio