mercoledì 14 dicembre 2022

Modi di sentire_Libertà

L'incontro di bibliolettura interattiva su Modi di sentire_Libertà è stato intenso e ricco di immagini e parole libere che hanno vibrato tra i partecipanti. La letteratura è libertà e rende liberi tutti quelli che hanno il coraggio di perdersi nelle storie che leggono.
Buone letture!
Libertà conquistata quella de Le piccole libertà di Lorenza Gentile portato da Dario Amadei: dopo essersi costruiti una gabbia dorata, avere il coraggio di aprirla e spiccare il volo
Da essenza della libertà a libertà perduta quella de L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera portato da Dario Amadei: le scelte che Thomas fa lo portano a perdere quella libertà che aveva insita nel suo animo, Sabina invece la conserva, ma è anche felice?
Libertà donata quella de La bottega delle essenze di Erica Bauermeister portato da Carolina Ragucci: un padre dona alla propria figlia la libertà di vivere e di crescere a contatto con la natura, lontano da stereotipi e pregiudizi, che però non tardano ad arrivare, ma quel dono ha arricchito quell'animo che sa difendersi dagli attacchi inevitabili della vita.
Libertà politica quella de Il simpatizzante di Viet Thanh Nguyen portato da Riccardo Castellana: ciò che crediamo libertà è soggetta a manipolazioni e spesso assume significati personali.
Libertà poetica quella de Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach portato da Riccardo Castellana: libertà come sogno di gioventù a cui aspirare.
Libertà senza tempo quella di Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson portato da Isabella: non rimandare quelle libertà che a volte vengono prese perché si è raggiunta una certà età e vivere senza pensare ai giudizi, chiusi nelle proprie paranoie, degli altri.
Libertà selvaggia quella di Sulla strada di Jack Kerouac portato da Isabella: vento tra i capelli, sole sulla pelle, suoni della natura nelle orecchie.
Libertà sognante quella de L'imperatore di Portugallia di Selma Lagerlof portato da Marianna Polimene: libertà è vedere e vivere la realtà con i propri occhi, perché anche se non è quella convenzionale è quella per cui vale la pena vivere.
Libertà senza confini quella di Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi portato da Elena Sbaraglia: l'essenza della libertà è essere se stessi in ogni luogo e in ogni tempo, è sentirsi liberi di invitare nel salotto della propria casa amici con cui condividere letture che aprono la mente e fanno crescere la propria identità.

martedì 6 dicembre 2022

Mickey Mouse Day_Santa Marinella

Incontri di bibliolettura interattiva sul libro Mickey Mouse la vera storia del topo più famoso del mondo (Graphofeel Edizioni) nell'ambito del BibliotechiAmo della biblioteca Capotosti di Santa Marinella a cura di Dario Amadei e Elena Sbaraglia



sabato 26 novembre 2022

I remember Topolino_Il mercatino dell'infanzia

Leggere la "biografia" di Topolino nel bellissimo libro di Dario ed Elena mi ha inevitabilmente portato indietro nel tempo, agli anni della mia infanzia e non solo, perché anche la mia adolescenza è stata ritmata dall'appuntamento settimanale col mitico Topolino, ma non mi vergogno certamente di confessare che anche in età adulta Topolino è sempre stato molto presente.
C'è un ricordo bellissimo della mia infanzia che non mi stanco mai di raccontare agli amici e che mi riporta all'età degli 8/9 anni e su di lì: sono nata in una città della Romagna, in cui si tiene un mercato settimanale ogni mercoledì, talmente esteso da occupare tutto il centro storico della città. È uno dei maggiori mercati della regione, per estensione e numero di posteggi, vi sono presenti bancarelle con tantissima merce che va dal vestiario alle calzature, agli articoli per la casa, al reparto ortofrutticolo e a una vasta pescheria, ma comprende anche espositori di autoveicoli, macchine agricole e produttori agricoli e, a quei tempi, era il più grande mercato regionale di bestiame.
Nei mesi delle vacanze estive per me era una festa alzarmi presto il mercoledì mattina, verso le 6, per uscire col fresco, assieme alla mamma, e andare a fare la spesa per tutta la settimana.
Mi affascinavano le bancarelle cariche di frutta fresca e verdura genuina, ben disposte e tutte colorate, mi divertivano le voci dei venditori che cercavano di attirare i clienti con le loro spiritosaggini, ma soprattutto c'era come un rituale che si ripeteva puntualmente ogni mercoledì. 
Appena si usciva di casa, mentre ci incamminavamo lungo la via che portava dritto dritto alla piazza del mercato, mamma mi diceva che prima di tornare a casa mi avrebbe comprato una cosa, ma una sola (non navigavamo proprio nell'oro come...Paperon de' Paperoni!) e sapeva che le due cose più ambite da parte mia erano soltanto due: o il delizioso gelato artigianale del piccolo bar che si affacciava sulla piazza del mercato o...il fumetto di Topolino. E a quel punto cominciava per me il dilemma della scelta e, per tutto il tragitto e il tempo della spesa, ragionavo tra me e me e ponderavo che cosa mi sarebbe convenuto di più. Il gelato sicuramente mi allettava (allora i bambini non avevano le tante cose che possiedono oggi), ma pensavo che, una volta finito, per quanto lo avessi potuto gustare lentamente, non mi sarebbe rimasto nulla. Il giornalino di Topolino mi affascinava, mi avrebbe tenuto compagnia molto più a lungo, avrebbe riempito il mio tempo con le sue meravigliose storie, avrei potuto rileggerle tutte le volte che volevo e così l'uscita del mercoledì finiva sempre...in edicola. Ma qualche volta mamma si commuoveva e mi premiava con un buon gelato!
Talvolta, come regalo speciale, mi comprava anche l'Almanacco di Topolino che aveva un formato più grande, vedendomi contemplarlo con occhi estasiati.
Una volta a casa, mi facevo completamente avvolgere dalle fantastiche avventure del mitico topo e dei suoi amici e compagni d'avventura. Oltre Topolino e Minni ho sempre amato Pluto e Pippo, il simpaticissimo imbranato sempre disponibile e pronto a tutto per l'amico. Il nemico di Topolino che mi ha sempre colpito di più è Macchia Nera, il misterioso e tenebroso autore di crimini, la cui presenza aleggia sempre anche quando sembra non esserci e che firma i suoi messaggi e avvertimenti con una macchia d'inchiostro nero. Un personaggio che mi ha sempre suscitato una certa antipatia è l'ispettore di polizia Manetta, sempre brontolone e, per dirlo alla romana, anche un gran "rosicone", invidioso dei successi di Topolino.
A distanza di molti decenni, l'estate dello scorso anno, ritrovandomi in un mercatino dell'usato del quartiere in cui abito, mentre curiosavo nel settore dei libri e giornalini, mi sono imbattuta per caso in uno scaffale pieno di numeri di Topolino e, sensibile all'antico richiamo, non ho resistito e ne ho comprati almeno una decina. Indescrivibile la full immersion dei giorni seguenti...quanta emozione!
Il fatto di ritrovarmi poi fra le mani e assaporare, centellinando frase per frase, Il libro "Mickey Mouse. La vera storia del topo più famoso del mondo" mi sta spingendo sempre più a riavvicinarmi a Topolinia e ai suoi fantastici abitanti e sono sicura che, un giorno di questi, mi riaffaccerò al mitico mercatino dell'usato e mi catapulterò al settore libri con un un'unica, determinata intenzione: rituffarmi nel mondo magico di Topolino!
Mariapaola Campanella

lunedì 21 novembre 2022

Bibliolettura interattiva al nido_la paura

Buongiorno a Tutti sono Ilaria e sono un’educatrice di nido.
L'anno scorso ho avuto modo, grazie al prezioso incontro con Dario ed Elena, di approcciare la bibliolettura interattiva al nido. Quest'anno sto proseguendo questa “sperimentazione” nella sezione dei Grandi (bimbi di 2 anni). L'anno scorso (nella sezione medi) ho lavorato su alcuni libri di favole classiche in particolar modo sull' intramontabile Cappuccetto Rosso. La risposta dei miei piccoli uditori mi ha permesso di osservare come l’ascolto partecipato sia possibile anche al nido e come l'interazione stessa durante il racconto sia fondamentale per tirare fuori pensieri ed emozioni.
Quest'anno la nostra biblioteca di sezione è ricca di molti libri e storie agganciate al reale e volte ad affrontare i passaggi evolutivi che si trovano ad affrontare i bambini di questa fascia di età (lasciare il ciuccio, togliere il pannolino, la nascita di un fratellino/sorellina).
Sicuramente questa tipologia di testi è molto importante e gradita ai piccoli ascoltatori ma dalle letture svolte e dalle conseguenti riflessioni è emerso in maniera rilevante che le storie che catturano maggiormente l'attenzione e sono capaci di smuovere pensieri ed emozioni, sono quelle che parlano delle paure.
La paura è una delle emozioni primordiali, presente in tutte le specie, fondamentale per la sopravvivenza. 
Essa ha quindi una funzione adattiva se canalizzata nel modo corretto.
E chi può farlo meglio se non le storie!!!
L'anno scorso il lupo faceva paura...ma poi, alla fine della storia, quando lasciavo liberi i bambini di “commentarla", il lupo dormiva o era scappato via... il cacciatore non l'aveva ucciso come non dobbiamo uccidere le nostre paure ma “trasformarle".
Lavorare su bambini anche così piccoli su queste “trasformazioni” permette loro una riflessione e una catarsi che permetterà una consapevolezza dei propri stati interni fondamentale per avere consapevolezza anche degli stati altrui.
Questa è l'Empatia!!!
E il racconto di storie permette anche questo. I testi su cui sto lavorando in questo momento sono: Tre piccoli gufi e Ballando con il buio. 
Come sempre cerco di trattare due/tre libri alla volta cercando di leggerli giornalmente.
Tre piccoli gufi parla (sopra le righe) della paura dell’abbandono e della perdita della mamma, Ballando con il Buio della paura del buio. 


Queste paure sono estremamente agganciate ai vissuti dei bambini di questa fascia di età sia in termini cognitivi che emotivi.
In entrambi i libri la storia che evolve mano a mano che scorrono parole ed immagini fanno in modo di suscitare nei bambini l’emozione della paura.
In Tre Piccoli Gufi i piccoli non trovano più la mamma... insieme cercano di capire, ponendosi domande, dove potrebbe essere, se tornerà prima o poi...
In Ballando con il Buio, a piccola protagonista Alice sta giocando nella sua stanza mentre fuori si sta facendo sera...arriva il buio che piano piano oscura tutta la stanza.
In entrambe le storie c'è la paura...di cosa??? Di ciò che non conosciamo, di rimanere soli, di ciò che non si può vedere al buio... Ma poi...Mamma Gufa ritorna dicendo “lo sapevate che sarei tornata” e Alice dice a buio “ti va di ballare?”
Osservare negli occhi e nelle espressioni dei piccoli uditori, durante l'ascolto, la paura e l'ansia che queste storie possono suscitare e poi la risoluzione di quelle stesse emozioni che a poco a poco lasciano il posto alla serenità nell’averle provate, elaborate e trasformate, mi rende sempre più consapevole del grande potere che la bibliolettura ha a tutte le età.
Vista la sperimentazione che stiamo portando avanti anche quest'anno, con il Gruppo Educativo con cui lavoro, abbiamo allestito fuori dalla nostra sezione un piccolo angolo: “La biblioteca dei bambini e dei genitori” in cui periodicamente consigliamo libri da leggere a casa sia per i bambini sia per i genitori.
Il passo successivo a cui stiamo lavorando è quello di organizzare degli incontri con le famiglie in cui si riflette e ci si confronta rispetto alle letture proposte.
Con la speranza che il pensiero che la bibliolettura sia importante e possibile anche al nido.
Auguro a tutti Buona Lettura perché ci sarà sempre un libro che ci porterà oltre l’immaginario!!!
Grazie 
Ilaria Dalmastri

Mickey Mouse alla Fiera del libro di Cremona

Bellissima intervista di Claudio Ardigò durante la Fiera del libro di Cremona Chi l'avesse persa può riguardarla ora.

Grazie e buona visione!

mercoledì 9 novembre 2022

Modi di sentire_Ansia

L'incontro di bibliolettura interattiva Modi di sentire_Ansia ci ha parlato di quanto l'ansia sia contagiosa. Farsela amica, vivendo nel presente, un passo alla volta, senza volerla controllare per forza, aprirsi agli altri e anche all'imprevedibile è probabilmente la scelta migliore, come ci suggeriscono i libri scelti. Buone letture!

Anna di Niccolò Ammaniti, portato da Dario Amadei, è un libro omeopatico per esorcizzare l'ansia. Nonostante quello che può accadere di inaspettato e distruttivo, il futuro del mondo è in mano ai ragazzi, sempre e comunque.
Il crogiuolo di Arthur Miller, portato da Marianna Polimene, trasmette molta ansia. Si è immersi in un clima collettivo ansioso che pervade di continuo tra suggestioni psicologiche e pregiudizi difficili da sradicare.
Il processo e La metamorfosi di Franz Kafka, portati da Riccardo Castellana, raccontano di situazioni umane ai limiti dai contorni ansiogeni marcati. Simboli dell'ansia dell'uomo in continua ostilità con il mondo.
Storia di due anime di Alex Landragin, portato da Isabella, ha un'originalità tale che il lettore per accogliere le tre storie raccontate nel libro deve orientarsi senza lasciare spazio all'ansia che lo può cogliere durante la lettura. Seguire i consigli della baronessa o leggere pagina per pagina?
Finzioni di Jorge Luis Borges, portato da Carolina Ragucci, è l'ansia del lettore che si trova spaesato davanti alle storie raccontate che scompaginano le sue certezze. I libri si sa, ci scelgono e anche se il ricordo è legato all'ansia, la spinta a riprenderlo in mano c'è. Ogni lettura ha il suo tempo.
Appartamento 401 di Yoshida Shuichi, portato da Elena Sbaraglia, è la rapprensentazione dell'ansia nelle cinque sfumature che caratterizzano le personalità dei cinque protagonisti che ti portano a chiedere, quanto conosci davvero chi ti è accanto.

giovedì 13 ottobre 2022

Modi di sentire_Gratitudine

L'incontro di bibliolettura interattiva Modi di sentire_Gratitudine vuole indagare attraverso i libri quello stato dell'essere che non è solo personale, ma riguarda le relazioni che si intrattengono, le scelte che si fanno, le comunità che si abitano. Queste le storie che ci raccontano il senso della gratitudine
Buone letture!


I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa, scelto da Dario Amadei, ci parla di una gratitudine che ad un certo della propria vita si prova verso alcune persone che fino a quel momento sono state marginali, persone insospettabili che invece hanno il potere di cambiare la vita e verso cui essere grati per sempre
Eureka street di Robert Meliam Wilson, scelto da Riccardo Castellana, è un rendersi conto, in un contesto comunitario bellicoso, che, nonostante tutto, bisogna essere grati di essere vivi e di accorgersi di ciò che si ha intorno
Memoria di ragazza di Annie Ernaux, scelto da Carolina Ragucci, ci parla di una gratitudine che la lettrice prova verso la storia, per lei catartica e verso la persona che glielo ha regalato, perché ha compreso che in quel momento, la lettrice, era quel libro [Come biblioterapia vuole]
La Mennulara di Simonetta Agnello Hornby, scelto da Isabella, contiene gratitudine e ingratitudine, quella che la protagonista riceve da chi dovrebbe invece essergli grato e che avrà ricadute irreversebili, perché nella vita tutto torna e scegliere di essere irriconoscente si paga a caro prezzo
Le cose che non ho di Gregoire Delacourt, scelto da Elena Sbaraglia, ci parla di una donna grata alla vita per quello che ha, per quello che si è costruita, famiglia e lavoro, per la comunità che abita e che nei momenti di bisogno si mostra riconoscente. E quando un evento straordinario fa cadere il velo e mostra l'animo di chi le è accanto, la protagonista scopre come l'essere vittima della propria ingratitudine può essere fatale


sabato 17 settembre 2022

MICKEY MOUSE La vera storia del topo più famoso del mondo

Ed eccoci qui, con il libro sul topo più famoso del mondo, Mickey Mouse.
Una lunga storia quella di Topolino, che viene raccontata da quasi cento anni e fa di lui un highlander che attraversa le pieghe del tempo senza mostrare segni di stanchezza e rimanendo eternamente giovane. Pensiamo di sapere tutto di lui, ma in realtà conosciamo solo un breve tratto del suo lungo percorso, perché ci ha accompagnato e divertito per qualche anno, in genere quelli spensierati dell'adolescenza, che ha contribuito a rendere ancora più speciali. Poi crescendo molti lo hanno salutato, convincendosi in maniera errata che sia roba da bambini. Chi leggerà questo libro, però, si renderà conto che Topolino è una fonte inesauribile di emozioni e idee, il protagonista di un universo parallelo che rispecchia la dimensione quotidiana di un intero secolo, dove è piacevole perdersi quando la realtà diventa insopportabile.
 

La biografia romanzata di Mickey Mouse, dalla sua creazione nel 1928 ad opera di Walt Disney ad oggi. Le storie e l’evoluzione del personaggio chiamato a confrontarsi con grandi trasformazioni sociali, mode e il progresso tecnologico. L’ingresso di Topolino nel favoloso universo di Hollywood, i suoi viaggi in tutti i paesi del mondo, lo sviluppo della sua famiglia virtuale e quello di Topolinia. Con illustrazioni, schede di approfondimento, e molti dettagli sulla sua vita italiana.

In tutte le librerie e online







 

martedì 12 luglio 2022

Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'accidia

L'incontro di bibliolettura interattiva su "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'accidia" ha decretato, senza ombra di dubbio, che l'accidia è il vizio peggiore fra tutti, perché lo stare fermi, inermi, apatici non è un'innocua presa di posizione personale, ma colpisce anche chi è intorno, risucchiandolo nel vortice dell'inerzia e facendolo sentire inadeguato. 
Buone letture!


L'accidia ne La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, portato da Dario Amadei è rappresentata dal nonno Joe, che per 25 lunghi anni non si alza dal letto condiviso con gli altri nonni. Ha perso l'interesse per la vita, ma il biglietto d'oro trovato nel cioccolato dal nipote Charlie gli darà nuovi stimoli...
L'accidia ne La coscienza di Zeno di Italo Svevo, portato da Marianna Polimene, è ironica sì, ma pur sempre accidiosa. Sempre tante scuse pur di non fare nulla, tante occasioni mancate di mostrare il proprio valore e tanti problemi irrisolti...
L'accidia ne La banalità del male di Hannah Arendt e ne L'uccello blu di Erzerum di Ian Manook, portati da Claudia Gasparri, è il peccato del silenzio, il non prendere una posizione, il voltarsi dall'altra parte. L'accidia manovrata dai totalitarismi...
L'accidia ne Gli sdraiati di Michele Serra, portato da Emanuela, è quella che colpisce i giovani, sempre più apatici nei confronti di ciò che li circonda e nel rapporto genitoriale. Un'accidia sociale che va contrastata senza se e senza ma...
L'accidia in Bartleby lo scrivano di Herman Melville, portato da Isabella, fa chiedere al lettore perché il personaggio è così, ma non si trovano risposte. Il motto "avrei preferenza di no" è proprio la staticità di chi decide di non muoversi mentre il mondo va avanti...
L'accidia ne Gli indifferenti di Alberto Moravia e in Un papa in guerra di David I. Kertzer, portati da Riccardo Castellana, è diversa: in Moravia abbiamo l'accidia della parole, voler fare ma poi è meglio di no, con l'ambiente familiare complice di quelle non scelte, in Kertzer è l'accidia concettuale di un personaggio che ha preferito prendere posizioni importanti a discapito di molti...
L'accidia ne Il mio anno di riposo e oblio di Otessa Moshfegh, portato da Elena Sbaraglia, è l'annullamento fisico e mentale di una persona che davanti ai problemi della vita sceglie di non vivere, di azzerarsi, ma dove la porterà questa scelta?

sabato 25 giugno 2022

Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'ira

L'incontro di bibliolettura interattiva su "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'ira" è stato molto vissuto e, attraverso le scelte dei partecipanti, è stato delinato un profilo dell'ira intenso, a volte dai ritmi frenetici, altre volte sordo, che si delinea quando si vuole andare contro qualcuno, o qualcosa, anche contro se stessi e che non sfuma fin quando non viene esplicitato, a qualsiasi costo.
Buone letture!


Il signore delle Mosche di William Golding, scelto da Dario Amadei, è l'esempio dell'enigma del minotauro: persone evolute e apparentemente "brave" che regrediscono progressivamente ad un livello bestiale come gli uomini primitivi
L'urlo e il furore di William Faulkner, scelto da Riccardo Castellana, è prevaso dall'ira che ogni personaggio interpreta e riversa secondo le caratteristiche personali che lo contraddistinguono
Agamennone di Eschilo, scelto da Carolina Ragucci, è l'esempio di un'ira che cova nell'animo: vendicarsi per un torto subito che si ritiene insuperabile se non attraverso un gesto definitivo
La mite e Memorie dal sottosuolo di Fedor Dostoevskij, scelti da Isabella, è un'ira verso se stessi che non si riesce ad esprimere, che viene alimentata in quel monologo interiore che sfianca, esaspera e infine porta a gesti estremi
Una vita come tante di Hanya Yanagihara, scelto da Claudia Gasparri, in prima battuta scatena una rabbia nel lettore ed è l'esempio di come un'indole apparentemente tranquilla possa trasformarsi in un'ira su se stessi
La stanza di sopra di Rosella Postorino, scelto da Elena Sbaraglia, perché quando l'angoscia e l'impotenza di reagire in situazioni dolorose, proprie o di chi si ama, prendono il sopravvento, odiare il mondo circostante e chi ne fa parte, compresi se stessi, sembra l'unica scelta possibile

giovedì 9 giugno 2022

Bibliolettura interattiva al nido, con Ilaria si può

Salve a tutti, sono Ilaria e sono un’educatrice e sono qui per raccontare una storia…
In questa storia non ci sono principi con il cavallo bianco, draghi da sconfiggere e principesse da salvare, lupi neri dagli occhi gialli o animali parlanti che costruiscono case… ma ci sono i libri con tutti i loro personaggi veri o immaginari e il potente messaggio comunicativo, formativo ed emotivo che riescono a tirare fuori da ognuno di noi sfogliando quelle semplici pagine di carta ed inchiostro.
Quando ero piccola io, non ho avuto la fortuna di apprezzare la lettura resami un’attività dovuta per esigenze puramente scolastiche e vissuta da me con angoscia e ansia.
Poi all’Università, forse proprio per esorcizzare questa mia paura inculcata, ho scelto quattro semestralità di Letteratura per l’infanzia che mi hanno aiutato ad iniziare ad avere un approccio positivo al libro e alla varietà di testi più indicati da proporre alle varie fasce di età e questo mi è servito moltissimo nel mio lavoro al nido con i bambini.
E soprattutto ho cominciato ad avere piacere di leggere anch’io!!!
Non solo testi per la formazione professionale ma anche libri dove potessi trovare qualcosa di me e immergermi dentro quelle storie. Man mano che sfogliavo le pagine diventavano un po’ i miei vissuti, la mia storia…
Poi quest’anno, in occasione di un Corso di Formazione con Elena e Dario ho avuto il piacere di leggere il loro libro “Nati per Raccontare" che mi ha permesso di aggiungere un tassello in più alla mia storia.
Leggere ai bambini è un’attività che da sempre fa parte delle routines giornaliere al nido (e spero anche a casa).
Si creano momenti di lettura durante la mattinata, in piccolo gruppo, si legge prima del sonno e da quest’anno (grazie al Corso sull’Outdoor Education) si legge anche in giardino sotto l’albero.
Ci sono i libri “preziosi" quelli letti dalle educatrici e ci sono ceste o piccole librerie con i libri a portata di bambino per dare loro la possibilità di usufruirne autonomamente.
Sì, al nido si legge.
Ma non sarebbe meglio RACCONTARE???
La mia storia è proprio questa!!!
Quest’anno sono nella sezione medi una sezione in cui la fascia di età è molto variegata (1-2 anni).
Ho provato ad elaborare tutte le esperienze passate e recenti e a canalizzarle su alcuni punti chiave.
Dopo un’attenta osservazione ho selezionato alcuni testi che mostravano suscitare nei bambini un forte interesse.
Tra questi c’è sicuramente la favola di Cappuccetto Rosso.
Ho sentito alcuni (anche colleghe ahimè!!!) dire che Cappuccetto Rosso è una favola troppo cruenta e che non fa bene raccontarla ai bambini.
Forse queste persone non hanno mai avuto il piacere di leggere il saggio Il Mondo Incantato di Bruno Bettelheim!!!
La sua analisi psicoanalitica delle fiabe classiche potrebbe non trovare in tutti consensi, ma il fatto che le favole abbiano un linguaggio semplice e quindi sono di facile comprensione, che sono scritte nel linguaggio della fantasia che è lo stesso del bambino, che stimolano l’immaginazione e che attraverso i loro personaggi e le loro storie esercitano un forte impatto emotivo e formativo sui piccoli a tutti i livelli di personalità, questo glielo si deve riconoscere!!!
E lo dimostra il fatto che queste favole sono state tramandate di generazioni in generazione: i nostri nonni le hanno lette ai nostri genitori, i nostri genitori a noi e noi oggi ai nostri figli…
Ecco, continuiamo a tramandare storie!!!
C’è un momento della giornata in cui chiedo ai bambini se vogliono venire a leggere un libro.
Preferisco, vista l’età dei bambini, selezionare non più di 3/4 libri e leggerli per un certo periodo.
Ho notato che nel corso del tempo ho cominciato ad avere un gruppo di piccoli auditori sempre più vasto!!!
Li faccio sedere di fronte a me e chiedo loro che libro vogliono che racconti.
Lo prendo, faccio vedere loro l’anteprima e accolgo le loro prime reazioni: “È Cappuccetto Rosso", “Lupo Lupo!!!”, “È Cocco!!! Gnam", “Mamma Gufa!!!”…
Poi comincio a raccontare…
Il mio sguardo è rivolto sempre a bambini mentre le mie mani sfogliano le pagine per dare loro il supporto delle immagini che man mano seguono l’evolversi della storia.
Il tono di voce è modulato in base all’intensità dei momenti che caratterizzano la storia.
Se durante il racconto viene posta una domanda o un’esclamazione mi interrompo e accolgo il feedback in modo semplice anche solo ripetendo quell’esclamazione o rispondendo in modo chiaro alla domanda “È il lupo?” “Sì sì, è proprio il lupo”. “Nooo non è la sua mamma!!!” “Eh sì Cocco ha morso, ha fatto male!!!”
Quante reazioni si riescono ad intravedere e quante emozioni vengono tirate fuori e che traspaiono dai loro occhi e che finalmente riesco anch’io a vedere raccontando le storie e non semplicemente leggendole!!!
Con il tempo, quando i bambini sono entrati in confidenza con le storie, soprattutto i più grandi partecipano al racconto. Nel raccontare le favole cerco di usare sempre le stesse frasi e parole così che i bambini ne abbiano memoria.
L’altro giorno raccontando Cappuccetto Rosso ho dimenticato di dire il “toc toc” del lupo che bussa alla porta della nonna, ma fortunatamente c’erano loro che l’hanno detto per me!!!
È successo anche che finita la storia qualcuno mi ha chiesto: “E il lupo???”
Pochi secondi per rispondere… poi ho replicato io: “Eh già... E il lupo???”
Le risposte sono state: “È scappato via…” “Sta facendo la ninna.”
E allora ti rendi conto che sì, la Bibliolettura interattiva può essere sperimentata anche al nido!!!
Molto interessante è stato anche osservare che alcuni bambini, se dato loro il libro in un momento tranquillo, si raccontano la storia da soli, bisbigliando mentre sfogliano le pagine.
Queste osservazioni mi portano a credere e a sperare che già dal nido, magari nella sezione dei più grandi, non solo si può far approcciare i bambini alla lettura ma si può dar loro modo di leggersi attraverso la lettura e di raccontarsi attraverso di essa.
Questo è molto importante, perché, in questo mondo, i nativi digitali non solo sapranno apprezzare un libro, ma sapranno trarne da esso benefici sia a livello personale che sociale, perché le storie quelle vere o quelle immaginarie si tramandano davvero solo raccontandole!!!
Ilaria Dalmastri, educatrice

sabato 21 maggio 2022

Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_La gola

Durante l'incontro di bibliolettura interattiva su "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_La gola" i partecipanti hanno espresso all'unanimità il desiderio di assolvere la Gola e di escluderla dalla lista dei vizi capitali perché, in fondo, godere del buon cibo è un modo per stare bene con se stessi. Buone letture!


Il ghiottone di Moravia è un notaio che non lavora più, perso nel suo vizio della gola. Quando un piacere si trasforma in una nevrosi nel racconto scelto da Dario Amadei
La setta dei golosi di Giuseppe Pederiali è una storia che si tinge di giallo dietro alla ricerca della ricetta per l'immortalità. Quando la gola travalica il senso di convivialità e di curiosità nella storia scelta da Isabella
In The Help di Kathryn Stockett Minnie, cameriera afroamericana, sfrutta la gola di Hilly a suo favore per ripagarla del licenziamento subito.
Quando la vendetta è una torta al cioccolato davvero goduriosa nella storia scelta da Carolina Ragucci
Alta cucina di Rex Stout è il racconto che vede Nero Wolfe, grande appassionato di cucina (e di orchidee), ospite d'onore in un convegno di quindici migliori cuochi.
Quando i piatti sono sì goduriosi, ma con eleganza nella storia scelta da Riccardo Castellana
Storie di vampiri, raccolta di autori vari, è l'interpretazione che Marianna Polimene ha dato al vizio della gola. Quando essere ghiotti di un qualcosa in particolare diventa una necessità per la sopravvivenza
Astutillo e il potere dell'anello di Dario Amadei è la storia di un bambino grasso, felice di esserlo, con due grandi passioni: il nuoto e la cioccolata. Quando essere golosi è l'arma vincente per affrontare le difficoltà della vita nel racconto scelto da Elena Sbaraglia

sabato 2 aprile 2022

Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'invidia

L'incontro di bibliolettura interattiva su "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'invidia" ci ha presentato dei personaggi che incarnano questo vizio e che, oltre a ferire l'altro, ne subiscono la potenza distruttiva. Essere consapevoli di chi siamo e di chi vogliamo essere non ci fa entrare in quel meccanismo che porta ad affidare agli altri il senso della nostra vita.
Buone letture!


Il musicista invidioso, uno dei Sessanta racconti di Dino Buzzati, scelto da Dario Amadei, ci racconta di un'invidia che nuoce a chi la prova perché rende la sua vita priva di senso.

Le tre fate, fiaba di Basile presente in Guarire con Basile, dodici fiabe per conoscerci meglio, tradotte e commentate da Dario Amadei, diventa per Carolina Ragucci, Invidia e generosità, il racconto che ha scritto partendo dallo stesso incipit e che porta in sé un messaggio molto importante: l'amore può trasformare anche la più insana delle invidie.

Niente di Janne Teller, scelto da Isabella, ci fa riflettere sul meccanismo che c'è dietro il moto che spinge una persona ad essere invidiosa: quando sono gli altri a scegliere qual è il senso della vita.

Autodifesa di Caino di Andrea Camilleri, scelto da Riccardo Castellana, ci mostra come l'invidia provochi sì avversione e risentimento verso gli altri, ma anche un tormento interiore che inevitabilmente impoverisce chi la prova.

Caio Cassio, in Giulio Cesare di William Shakespeare, scelto da Riccardo Castellana, è la figura che più rappresenta il vizio dell'invidia perché è un personaggio rancoroso che ritiene di non poter mai raggiungere le qualità di chi gli è intorno e la sua è un'invidia malvagia, che maschera da buone intenzioni.

Iago di Otello di William Shakespeare, scelto da Marianna Polimene, è un altro emblema dell'invidia, che in questo caso innesca la gelosia e si ripercuote sullo stesso invidioso, perché è un sentimento distruttivo che nuoce non solo l'altro ma anche chi la prova.

In Ricordi di un vicolo cieco di Banana Yoshimoto, scelto da Elena Sbaraglia, ci sono due racconti (Mammaa! e La luce che c'è dentro le persone) che ci raccontano un'invidia ovattata, che non nuoce l'invidiato perché rimane dentro di sé come una riflessione su ciò che non si ha e che si vorrebbe per scoprire poi che l'oggetto dell'invidia ci ha tenuti fermi e non ci ha fatto vivere come avremmo voluto.

sabato 12 marzo 2022

Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_La lussuria

L'incontro di bibliolettura interattiva su "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_La lussuria" è stato un percorso fatto di storie passionali, intriganti, ironiche perché è vero che la lussuria è un eccesso vizioso, ma è anche vero che una vita senza passioni non è vita. Buone letture!


Quando Reiko va da Kazunori si trova perfettamente nel mezzo: perdere i freni inibitori in una morbosità sessuale o controllare all'eccesso i propri istinti, le proprie pulsioni? Tornare a far suonare il proprio corpo in armonia è ciò a cui bisogna tendere. Musica di Yukio Mishima, scelto da Elena Sbaraglia
La famiglia Florio è emblema di lussuria: una natura lussuriosa, una famiglia lussuriosa, una società lussuriosa, persino la descrizione della cucina è lussuriosa. Tre generazioni dal lusso all'oblio. Simbolo il ritratto di Boldini di Donna Franca Florio e quelle 359 perle. L'inverno dei leoni di Stefania Auci, scelto da Claudia Gasparri
Una lussuria che c'è ma non si vede. Una coppia che trova il modo di comunicare attraverso i diari che solo apparentemente devono restare segreti ed invece hanno il compito di aprire alla passione, al proibito, agli istinti. La chiave di Junichiro Tanizaki, scelto da Riccardo Castellana
La passione del garzone Amleto, diventato ambizioso macellaio, è per la carne in senso molto ampio, non solo per quella femminile. Tanti i segreti che Cirele svela alla figlia Ortelia, perché tanti sono gli intrighi intorno alla figura lussuriosa di Amleto. Il segreto di Ortelia di Andrea Vitali scelto da Emanuela
Emblema letterario della lussuria è sicuramente Decameron di Giovanni Boccaccio.
E se una carovana di gitani sosta a Stellana, può accadere che nasca una nuova stirpe di sognatori, irrequieti e passionali. Questo accade a Giacamo sposando Vollca, questo accade quando si seguono passioni sconsiderate di cui aver paura. La casa sull'argine di Daniela Raimondi scelto da Carolina Ragucci
I casi clinici del prof. Desmond Avenarius sono personaggi lussuriosi, seduttori incalliti che si abbandonano ai piaceri senza freni, fin quando, con l'elettroerototropion, non risalgono all'origine del tutto e possono cominciare una vita in equilibrio tra eccessi e inibizioni. Amore (e altre psicopatologie) di Desmond Avenarius scelto da Dario Amadei

sabato 26 febbraio 2022

Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'avarizia

Se la superbia ci aveva fatto oscillare tra la sua accezione negativa e positiva, con l'avarizia siamo tutti d'accordo nel decretare che non ha nulla di positivo. Durante l'incontro di bibliolettura interattiva su "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_L'avarizia" si sono mostrati ai nostri occhi personaggi letterari davvero avidi e manipolatori, privi di sentimenti, con un paio di esempi, però, che lasciano intendere che dall'avarizia si può guarire e si può scegliere una vita in antitesi. Buone letture!


L'avarizia di Cesare, il protagonista di La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone, scelto da Dario Amadei, è sentimentale, egoistica che lo allontana dagli altri. Destinato a soccombere in una sorta di autocompiacimento, la vita gli riserverà una sorpresa che lo vedrà prodigarsi nell'agire verso l'altro.
Isabella con le sue scelte Il minotauro di Tammuz e Il ballo delle pazze di Victoria Mas ci parla di due tipi di avarizia: quella sentimentale che manipola l'altro ne Il minotauro e quella della società e degli affetti familiari ne Il ballo delle pazze, in entrambi prevarica un'idea di avarizia affiancata al senso di possesso.
Mazzarò è avaro con se stesso, non si concede nulla condannandosi ad una vita triste, questo è il senso dell'avarizia ne La roba di Giovanni Verga scelto da Riccardo Castellana insieme a Canto di Natale di Charles Dickens dove invece emerge un significato di avarizia non solo verso se stessi, ma anche sociale e di costume in una Londra di metà Ottocento.
In Bull Mountain di Brian Panowich, scelto da Claudia Gasparri, tutto quello che ruota intorno alla famiglia Burroughs si basa sul possesso, in primis della loro terra, un'avarizia che non concede nulla e non contempla in alcun modo l'idea di dono.
Carolina Ragucci, scegliendo Dante e in particolare il Purgatorio, ci fa riflettere sull'avarizia non tanto intesa come peccato ma sul valore della conversione di chi in vita si è macchiato di questo vizio.
I quaderni botanici di Madame Lucie di Melissa Da Costa, scelto da Marianna Polimene, è l'antitesi perfetta all'avarizia, all'aridità dell'anima. La protagonista sceglie per sé una vita ricca di Natura, celebrando quei rituali che scandiscono il tempo che passa.
Emanuela riconosce nei locandieri de I miserabili di Victor Hugo la figura dell'avaro che più ha più ne vuole, che non si ferma mai, alla ricerca continua non solo di soldi ma anche di sentimenti.
Ne La lettrice testarda di Amy Witting, scelto da Elena Sbaraglia, c'è forse la figura più avara della moderna letteratura: la signora Callaghan, madre di Isobel, si presenta al lettore con una brutalità spietata che mostra tutta la sua avarizia umana e materiale.

sabato 29 gennaio 2022

"Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_La superbia"

L'incontro di bibliolettura interattiva "Sette: viaggio nei vizi capitali in letteratura_La superbia" ci ha fatto conoscere dei personaggi letterari davvero superbi in cui riconoscere atteggiamenti e situazioni che viviano nel quotidiano


Patrick Bateman di American Psycho di Bret Easton Ellis è per Dario Amadei l'incarnazione in terra della superbia, uno yuppie americano che sente di essere superiore a tutti in tutti i campi, dall'abbigliamento alla finanza.
Rossella O'Hara di Via col Vento di Margaret Mitchell è per Claudia una persona altera che si sente superiore a tutti che non ammette neanche la sconfitta del suo popolo.
Oliver Haddo di Il mago di W. Somerset Maugham è per Marianna Polimene un superbo che non accetta di essere messo in discussione, ritenendo valido solo il suo punto di vista e sentendosi addirittura leso da Arthur Burdon.
Riccardo Castellana fa un parallelismo tra Dante, che inserisce i superbi nel primo girono del Purgatorio e Tom Wolfe che ne Il falò delle vanità racconta di uno Sherman McCoy superbo che non riconosce i meriti altrui. Dante e Wolfe sono i fustigatori della loro società.
Mathilde di Il rosso e il nero di Stendhal è per Carolina Ragucci un personaggio superbo, che giudica sempre tutto e tutti e che parla solo con chi ritiene alla sua altezza.
Amy di Piccole donne di Luoisa May Alcott è per Elena Sbaraglia la sorella che incarna la superbia, tanto che la madre in più di un'occasione la riprende sui suoi atteggiamenti, ma, crescendo, coglierà la differenza tra l'essere superba e avere un talento che gli altri ti riconosco.
Buon letture!