sabato 6 febbraio 2021

Come gestire il fallimento

L'argomento del quinto incontro di bibliolettura interattiva e indagine narrativa sul benessere è stato "Come gestire il fallimento" e le storie che si sono fatte scegliere per la serata hanno dato le risposte che i partecipanti cercavano, perché in fondo la vita è quello che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti. Tante emozioni, riflessioni e sorrisi. 
Mr Vertigo e Il giovane Holden (che Dario vorrebbe ogni volta abbracciare) attraverso le parole di Dario Amadei ci dicono che quando un ragazzo fallisce per colpa delle etichette che gli adulti gli hanno attaccato, fallisce tutta la società.
Le vergini suicide attraverso le parole di Claudia ci raccontano il fallimento di una famiglia con la classica mentalità bigotta americana, ma anche il decadimento della società tutta che ha chiuso gli occhi anche davanti alla disgregazione fisica di una casa, di un quartiere, di una città.
Eccomi attraverso le parole di Laura Marotta ci racconta di come una delusione non deve necessariamente essere deludente, di come il fallimento per un matrimonio che si sgretola non necessariamente determina una fine perché da qualche parte c'è sempre l'energia per risollevarsi.
La rilegatrice di storie perdute attraverso le parole di Carolina Ragucci ci racconta che per uscire dal fallimento di un matrimonio rimasto schiacciato da una asfissiante routine, occorre aggrapparsi ad un sogno, ad una passione che ci mostra una nuova realtà, quella che sentiamo nostra.
A walk on the wild side è un concentrato di fallimenti che attraverso le parole di Riccardo Castellana ci racconta che, a volte, per quanto ci si sforzi di riscattarsi da condizioni difficili, non si riesce ad uscire dal pantano dei fallimenti, anche a causa del contesto storico-sociale in cui si vive.
Madame Bovary e Martin Eden, attraverso le parole di Laura Cerioni, ci raccontano storie all'insegna di grandi sogni e dell'incapacità di vedere la realtà per quella che è. Schiacciati dai sogni quando sono troppo grandi, non ci si accorge del valore del piccolo, dell'importanza di privilegiare il viaggio verso un obiettivo e non l'obiettivo stesso.
Dai diamanti non nasce niente attraverso le parole di Elena Sbaraglia ci racconta di come il giardiniere, per sua natura, è proiettato in avanti, sa aspettare, ha fiducia in qualcosa che ancora non esiste. Nel giardinaggio, così come nella vita, c'è sempre la possibilità di fallire, di non raggiungere il risultato voluto, ma si può guardare avanti, si può continuare a rischiare.
Buona lettura!