sabato 26 novembre 2022

I remember Topolino_Il mercatino dell'infanzia

Leggere la "biografia" di Topolino nel bellissimo libro di Dario ed Elena mi ha inevitabilmente portato indietro nel tempo, agli anni della mia infanzia e non solo, perché anche la mia adolescenza è stata ritmata dall'appuntamento settimanale col mitico Topolino, ma non mi vergogno certamente di confessare che anche in età adulta Topolino è sempre stato molto presente.
C'è un ricordo bellissimo della mia infanzia che non mi stanco mai di raccontare agli amici e che mi riporta all'età degli 8/9 anni e su di lì: sono nata in una città della Romagna, in cui si tiene un mercato settimanale ogni mercoledì, talmente esteso da occupare tutto il centro storico della città. È uno dei maggiori mercati della regione, per estensione e numero di posteggi, vi sono presenti bancarelle con tantissima merce che va dal vestiario alle calzature, agli articoli per la casa, al reparto ortofrutticolo e a una vasta pescheria, ma comprende anche espositori di autoveicoli, macchine agricole e produttori agricoli e, a quei tempi, era il più grande mercato regionale di bestiame.
Nei mesi delle vacanze estive per me era una festa alzarmi presto il mercoledì mattina, verso le 6, per uscire col fresco, assieme alla mamma, e andare a fare la spesa per tutta la settimana.
Mi affascinavano le bancarelle cariche di frutta fresca e verdura genuina, ben disposte e tutte colorate, mi divertivano le voci dei venditori che cercavano di attirare i clienti con le loro spiritosaggini, ma soprattutto c'era come un rituale che si ripeteva puntualmente ogni mercoledì. 
Appena si usciva di casa, mentre ci incamminavamo lungo la via che portava dritto dritto alla piazza del mercato, mamma mi diceva che prima di tornare a casa mi avrebbe comprato una cosa, ma una sola (non navigavamo proprio nell'oro come...Paperon de' Paperoni!) e sapeva che le due cose più ambite da parte mia erano soltanto due: o il delizioso gelato artigianale del piccolo bar che si affacciava sulla piazza del mercato o...il fumetto di Topolino. E a quel punto cominciava per me il dilemma della scelta e, per tutto il tragitto e il tempo della spesa, ragionavo tra me e me e ponderavo che cosa mi sarebbe convenuto di più. Il gelato sicuramente mi allettava (allora i bambini non avevano le tante cose che possiedono oggi), ma pensavo che, una volta finito, per quanto lo avessi potuto gustare lentamente, non mi sarebbe rimasto nulla. Il giornalino di Topolino mi affascinava, mi avrebbe tenuto compagnia molto più a lungo, avrebbe riempito il mio tempo con le sue meravigliose storie, avrei potuto rileggerle tutte le volte che volevo e così l'uscita del mercoledì finiva sempre...in edicola. Ma qualche volta mamma si commuoveva e mi premiava con un buon gelato!
Talvolta, come regalo speciale, mi comprava anche l'Almanacco di Topolino che aveva un formato più grande, vedendomi contemplarlo con occhi estasiati.
Una volta a casa, mi facevo completamente avvolgere dalle fantastiche avventure del mitico topo e dei suoi amici e compagni d'avventura. Oltre Topolino e Minni ho sempre amato Pluto e Pippo, il simpaticissimo imbranato sempre disponibile e pronto a tutto per l'amico. Il nemico di Topolino che mi ha sempre colpito di più è Macchia Nera, il misterioso e tenebroso autore di crimini, la cui presenza aleggia sempre anche quando sembra non esserci e che firma i suoi messaggi e avvertimenti con una macchia d'inchiostro nero. Un personaggio che mi ha sempre suscitato una certa antipatia è l'ispettore di polizia Manetta, sempre brontolone e, per dirlo alla romana, anche un gran "rosicone", invidioso dei successi di Topolino.
A distanza di molti decenni, l'estate dello scorso anno, ritrovandomi in un mercatino dell'usato del quartiere in cui abito, mentre curiosavo nel settore dei libri e giornalini, mi sono imbattuta per caso in uno scaffale pieno di numeri di Topolino e, sensibile all'antico richiamo, non ho resistito e ne ho comprati almeno una decina. Indescrivibile la full immersion dei giorni seguenti...quanta emozione!
Il fatto di ritrovarmi poi fra le mani e assaporare, centellinando frase per frase, Il libro "Mickey Mouse. La vera storia del topo più famoso del mondo" mi sta spingendo sempre più a riavvicinarmi a Topolinia e ai suoi fantastici abitanti e sono sicura che, un giorno di questi, mi riaffaccerò al mitico mercatino dell'usato e mi catapulterò al settore libri con un un'unica, determinata intenzione: rituffarmi nel mondo magico di Topolino!
Mariapaola Campanella

lunedì 21 novembre 2022

Bibliolettura interattiva al nido_la paura

Buongiorno a Tutti sono Ilaria e sono un’educatrice di nido.
L'anno scorso ho avuto modo, grazie al prezioso incontro con Dario ed Elena, di approcciare la bibliolettura interattiva al nido. Quest'anno sto proseguendo questa “sperimentazione” nella sezione dei Grandi (bimbi di 2 anni). L'anno scorso (nella sezione medi) ho lavorato su alcuni libri di favole classiche in particolar modo sull' intramontabile Cappuccetto Rosso. La risposta dei miei piccoli uditori mi ha permesso di osservare come l’ascolto partecipato sia possibile anche al nido e come l'interazione stessa durante il racconto sia fondamentale per tirare fuori pensieri ed emozioni.
Quest'anno la nostra biblioteca di sezione è ricca di molti libri e storie agganciate al reale e volte ad affrontare i passaggi evolutivi che si trovano ad affrontare i bambini di questa fascia di età (lasciare il ciuccio, togliere il pannolino, la nascita di un fratellino/sorellina).
Sicuramente questa tipologia di testi è molto importante e gradita ai piccoli ascoltatori ma dalle letture svolte e dalle conseguenti riflessioni è emerso in maniera rilevante che le storie che catturano maggiormente l'attenzione e sono capaci di smuovere pensieri ed emozioni, sono quelle che parlano delle paure.
La paura è una delle emozioni primordiali, presente in tutte le specie, fondamentale per la sopravvivenza. 
Essa ha quindi una funzione adattiva se canalizzata nel modo corretto.
E chi può farlo meglio se non le storie!!!
L'anno scorso il lupo faceva paura...ma poi, alla fine della storia, quando lasciavo liberi i bambini di “commentarla", il lupo dormiva o era scappato via... il cacciatore non l'aveva ucciso come non dobbiamo uccidere le nostre paure ma “trasformarle".
Lavorare su bambini anche così piccoli su queste “trasformazioni” permette loro una riflessione e una catarsi che permetterà una consapevolezza dei propri stati interni fondamentale per avere consapevolezza anche degli stati altrui.
Questa è l'Empatia!!!
E il racconto di storie permette anche questo. I testi su cui sto lavorando in questo momento sono: Tre piccoli gufi e Ballando con il buio. 
Come sempre cerco di trattare due/tre libri alla volta cercando di leggerli giornalmente.
Tre piccoli gufi parla (sopra le righe) della paura dell’abbandono e della perdita della mamma, Ballando con il Buio della paura del buio. 


Queste paure sono estremamente agganciate ai vissuti dei bambini di questa fascia di età sia in termini cognitivi che emotivi.
In entrambi i libri la storia che evolve mano a mano che scorrono parole ed immagini fanno in modo di suscitare nei bambini l’emozione della paura.
In Tre Piccoli Gufi i piccoli non trovano più la mamma... insieme cercano di capire, ponendosi domande, dove potrebbe essere, se tornerà prima o poi...
In Ballando con il Buio, a piccola protagonista Alice sta giocando nella sua stanza mentre fuori si sta facendo sera...arriva il buio che piano piano oscura tutta la stanza.
In entrambe le storie c'è la paura...di cosa??? Di ciò che non conosciamo, di rimanere soli, di ciò che non si può vedere al buio... Ma poi...Mamma Gufa ritorna dicendo “lo sapevate che sarei tornata” e Alice dice a buio “ti va di ballare?”
Osservare negli occhi e nelle espressioni dei piccoli uditori, durante l'ascolto, la paura e l'ansia che queste storie possono suscitare e poi la risoluzione di quelle stesse emozioni che a poco a poco lasciano il posto alla serenità nell’averle provate, elaborate e trasformate, mi rende sempre più consapevole del grande potere che la bibliolettura ha a tutte le età.
Vista la sperimentazione che stiamo portando avanti anche quest'anno, con il Gruppo Educativo con cui lavoro, abbiamo allestito fuori dalla nostra sezione un piccolo angolo: “La biblioteca dei bambini e dei genitori” in cui periodicamente consigliamo libri da leggere a casa sia per i bambini sia per i genitori.
Il passo successivo a cui stiamo lavorando è quello di organizzare degli incontri con le famiglie in cui si riflette e ci si confronta rispetto alle letture proposte.
Con la speranza che il pensiero che la bibliolettura sia importante e possibile anche al nido.
Auguro a tutti Buona Lettura perché ci sarà sempre un libro che ci porterà oltre l’immaginario!!!
Grazie 
Ilaria Dalmastri

Mickey Mouse alla Fiera del libro di Cremona

Bellissima intervista di Claudio Ardigò durante la Fiera del libro di Cremona Chi l'avesse persa può riguardarla ora.

Grazie e buona visione!

mercoledì 9 novembre 2022

Modi di sentire_Ansia

L'incontro di bibliolettura interattiva Modi di sentire_Ansia ci ha parlato di quanto l'ansia sia contagiosa. Farsela amica, vivendo nel presente, un passo alla volta, senza volerla controllare per forza, aprirsi agli altri e anche all'imprevedibile è probabilmente la scelta migliore, come ci suggeriscono i libri scelti. Buone letture!

Anna di Niccolò Ammaniti, portato da Dario Amadei, è un libro omeopatico per esorcizzare l'ansia. Nonostante quello che può accadere di inaspettato e distruttivo, il futuro del mondo è in mano ai ragazzi, sempre e comunque.
Il crogiuolo di Arthur Miller, portato da Marianna Polimene, trasmette molta ansia. Si è immersi in un clima collettivo ansioso che pervade di continuo tra suggestioni psicologiche e pregiudizi difficili da sradicare.
Il processo e La metamorfosi di Franz Kafka, portati da Riccardo Castellana, raccontano di situazioni umane ai limiti dai contorni ansiogeni marcati. Simboli dell'ansia dell'uomo in continua ostilità con il mondo.
Storia di due anime di Alex Landragin, portato da Isabella, ha un'originalità tale che il lettore per accogliere le tre storie raccontate nel libro deve orientarsi senza lasciare spazio all'ansia che lo può cogliere durante la lettura. Seguire i consigli della baronessa o leggere pagina per pagina?
Finzioni di Jorge Luis Borges, portato da Carolina Ragucci, è l'ansia del lettore che si trova spaesato davanti alle storie raccontate che scompaginano le sue certezze. I libri si sa, ci scelgono e anche se il ricordo è legato all'ansia, la spinta a riprenderlo in mano c'è. Ogni lettura ha il suo tempo.
Appartamento 401 di Yoshida Shuichi, portato da Elena Sbaraglia, è la rapprensentazione dell'ansia nelle cinque sfumature che caratterizzano le personalità dei cinque protagonisti che ti portano a chiedere, quanto conosci davvero chi ti è accanto.