martedì 3 settembre 2024

Atelier di lettura

ATELIER di lettura…LEGGERE, ASCOLTARE, NARRARE, OSSERVARE, SFOGLIARE…LE PAGINE DI UN LIBRO nel nido Peter Pan di Monte Mario a Roma

La lettura di libri con immagini, nelle sue varie forme, come un silent book, è uno degli strumenti educativi più duttili e stimolanti che le educatrici possono usare con i bambini del nido. Leggere ad alta voce ai piccoli ogni giorno apporta dei benefici nello sviluppo del bambino tra cui un importante incremento del linguaggio. Non solo, aumenta il livello di attenzione, migliora la memoria e sviluppa l’amore e l’interesse verso i libri.
Leggere ad alta voce fa crescere l’intelligenza! Il progetto delle educatrici del nido Peter Pan di Monte Mario a Roma nasce dall’obiettivo di far appassionare i piccoli, alternando momenti di lettura animata a suoni collegati al testo scelto. Si tratta di un’esperienza sensoriale concreta di riproduzione di situazioni piacevoli, di sollecitazioni motivazionali, di affinamento delle competenze in una visione globale in cui aspetti emozionali e cognitivi sono strettamente intricati.
“Durante il laboratorio abbiamo notato quale interesse abbiano i bambini a guardare le immagini di un libro, aiutandoli a scoprire i diversi mondi che hanno da offrire e il modo più bello per sfogliarli ed apprezzarli. Abbiamo osservato che la magia prende corpo ogni volta che nelle pagine compaiono figure affascinanti e mondi tridimensionali". La magia della comunicazione è nelle parole e al tempo stesso nel silenzio: esse regalano storie, racconti e viaggi sollecitando la fantasia e il pensiero creativo.
L’onda di Suzy Lee... Questo silent book racconta la storia dell’incontro di una bambina con il mondo del mare: prima osservato curiosamente dall’esterno, poi sfiorato timidamente e infine “giocato” fra spruzzi e scherzi, con la compagnia di un buffo gruppo di gabbiani. Fino a quando i loro mondi si incontrano con un’onda che colora tutto di azzurro, e si possono raccogliere le conchiglie come il regalo di un nuovo amico…
La forza educativa della narrazione è rappresentata mirabilmente da un’antica tradizione delle donne del Guatemala: durante la gravidanza raccontano al nascituro i nomi delle piante e tutto ciò che appartiene all’ambiente naturale, man mano che incontrano nel cammino piante fiori animali. L’incontro con il mare è un po’ qualcosa di ancestrale, perché per nove mesi il bambino ha condiviso lo stesso ambiente di un pesciolino. Per cui quando arriva l’onda a riempire di azzurro è come un ricrearsi di un particolare equilibrio, che si può toccare con mano nelle immagini appositamente tracciate. E come se tracce mnemiche venissero a rinforzarsi e a dare spazio al gioco. Attraverso la narrazione si contribuisce alla formazione della personalità in armonia con tutto ciò che ci circonda.
Angela Melillo