Durante l’incontro di bibliolettura interattiva al Circolo della Duchessa, condotto da Dario Amadei, si sono cercate, nel libro Nessuno si salva da solo di Margaret Mazzantini, delle risposte sulla condizione della coppia nella società moderna.
È un libro che ti getta in faccia una manciata di fango. Il linguaggio è duro e la prosa è asciutta, metallica, ti prende a schiaffi e colpisce forte. Il testo sembra fatto apposta per una rappresentazione teatrale. Un palcoscenico buio, un faro centrale che illumina l’unica scena che caratterizza tutte le pagine del libro: un uomo e una donna seduti ad un tavolo che consumano una cena, con svogliatezza lei, con un certo impeto misto a rabbia lui.
Delia e Gaetano sono i protagonisti di Nessuno si salva da solo, sono una coppia “scoppiata” che non è cresciuta insieme, che non ha saputo gettare delle basi per un matrimonio solido, neanche dopo la nascita dei figli. Anzi…
In copertina la disperazione del loro abbraccio.
Ma chi è Gaetano? Debole, vigliacco, incarna l’uomo che smania spasmodicamente per quello che non ha. Non riesce a vedere il bello di ciò che è intorno a lui, ma cerca altrove soddisfazioni che forse non riuscirà mai a togliersi proprio, perché inaffidabile e inconcludente con gli altri ma prima di tutto con se stesso. Ha un rapporto con la vita da imbranato, da eterno indeciso.
E Delia? Una giovane donna che subisce la personalità forte della madre, il suo carattere prorompente. Un episodio, quando è ancora bambina, spezza irreparabilmente il suo rapporto con lei. Cresce con paure e insicurezze che la condurranno all’anoressia. Cerca di riscattarsi con il lavoro: si prende cura degli altri per prendersi cura di se stessa, ma il male è ancora sotto la sua pelle e il rapporto con un uomo come Gaetano non l’aiuta a trovare quell’equilibrio, che in realtà dovrebbe provare a trovare da sola. Insieme non riescono a fare quel passaggio necessario, maturo che naturalmente una coppia dovrebbe compiere dopo la prima fase dell’innamoramento, dell’attrazione passionale.
E così, dopo essersi separati, si ritrovano una sera a cena per prendere delle decisioni che riguardano i loro figli. Parlano, ma non si ascoltano e la loro attenzione è attirata da una coppia non più giovane, che sta cenando vicino a loro e che percepiscono come “idilliaca”. Marito e moglie anziani che ancora si scambiano effusioni, che si cercano, che si preoccupano l’una dell’altro. Alla fine le due coppie si scambieranno un saluto e delle battute, poche ma incisive che faranno riflettere il lettore su quanto l’apparenza molto spesso inganna, ma soprattutto su quanto coraggio, costanza e reciproca dedizione ci vuole per riuscire a “salvarsi insieme”.
Elena Sbaraglia
Nessun commento:
Posta un commento