Mi chiamo Harry Haller, come il “lupo della steppa” di Hermann Hesse e sono il sindaco di Colleriarso. Non sono un grande esperto di letteratura, ma voglio comunque raccontarvi un po’ di cose sullo scrittore Dario Amadei, che conosco da tanti anni. Abbiamo frequentato insieme la scuola elementare negli anni sessanta, quando la mia famiglia si era trasferita per ragioni di lavoro a Roma. Quello fu per Dario un periodo un po’ difficile. Era molto grasso, impacciato nei movimenti, tutti lo prendevano in giro e non aveva, tranne me, alcun amico. In quegli anni tristi e solitari, lui ha incominciato ad immaginare delle storie, che avevano sempre come protagonista un bambino grasso, che però non subiva le situazioni e alla fine vinceva sempre. Per capirci era una specie di super ciccione, come in effetti è Astutillo Colavolpe.
Il libro che il mio amico ha scritto, secondo me, si può considerare un po’ come il condensato di tutte quelle storie immaginate da quel bambino degli anni sessanta, filtrate alla luce di una grande ironia.
“Astutillo è il delirio della mia anima grassa”, ripete sempre Dario che ama scherzare su tutto, anche se in questa sua affermazione c’è comunque un fondo di verità.
E un’ultima cosa. Chiedete all’autore di mostrarvi una foto di quando era grasso, lo farà volentieri e vi assicuro che rimarrete stupiti.
Con questo ho finito e vi ringrazio per l’attenzione.
Ah, dimenticavo, se passate da Colleriarso venite a trovarmi, mi farà piacere ed offrirò da bere a tutti quelli che avranno comprato il libro del mio amico.
H. Haller
p.s. Scusate, ma mia moglie non è molto brava a fare le foto e mi ha tagliato un po’ la testa.
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