“Astutillo
Colavolpe era un bambino molto grasso, ma era felice di esserlo e non avrebbe
fatto nulla per cambiare …”
Inizia così la storia del nostro piccolo amico ed è
stato subito amore. Andiamo, chi di noi riuscirebbe ad accettarsi così
profondamente da poter dire di non voler fare nulla per cambiare, ma anzi di
essere felice per come si è? Nessuno o quasi …
Ma Astutillo è un bambino molto speciale, e ha due
grandi passioni: il nuoto e il cioccolato che riesce a coniugare con non poca
fatica; proviene infatti da un paesino piccolo piccolo dalle parti di non si sa
dove, di nome Colleriarso, dove non ci sono piscine ma solo un laghetto che
d’inverno si ghiaccia inesorabilmente lasciando il nostro amico a bocca
asciutta. E cosa fare allora se non chiedere aiuto ad una fata? Sì, ma non una
fata turchina normale, ma la fata dei cassonetti, brutta, secca e puzzolente,
la quale donerà ad Astutillo un potentissimo anello magico che tramuterà in
realtà tutti i desideri del nostro amico… Bello vero? Chi non vorrebbe un
anello magico… Ma siamo sicuri che ognuno di noi, come il piccolo Colavolpe
sia in grado di riconoscere e desiderare le cose giuste, quelle che ci rendono veramente
felici? Molto spesso, come il nostro giovane eroe siamo convinti di sapere bene
cosa è meglio per noi, e concentriamo la nostra attenzione verso desideri
grandi, molto ambiziosi che però possono farci perdere la dimensione delle
piccole cose che realmente ci donano gioia…
In questo libro magico il nostro eroe intraprenderà
un viaggio ricco di peripezie che lo porterà a chiedersi se valga davvero la
pena cercare soluzioni facili e veloci ai problemi di tutti i giorni e
soprattutto se la felicità più autentica non l’abbiamo tutti ogni giorno sotto
il naso…
Una pedagogista appassionata e un’insegnante di
scuola dell’infanzia divertita come me, non poteva non restare colpita dalla
storia di Astutillo Colavolpe, e allora mi sono chiesta: perché non farla
conoscere ai miei giovanissimi alunni di età compresa tra i tre e i cinque
anni? Qualcuno avrebbe potuto dirmi che la storia di Astutillo non è adatta
perché complessa e pensata per bambini più grandi… Ma io credo fermamente che
non esista storia che i bambini anche molto piccoli non possano comprendere se
essa ci ha colpito testa e cuore; sta a
noi adulti ed insegnanti semplificare il linguaggio per essere compresi anche
dai giovanissimi. I bambini sono sempre all’altezza.
E così ho iniziato, capitolo per capitolo a
raccontare la storia di Astutillo ai miei alunni, e ho scoperto che lo amano tantissimo,
lo aspettano ogni settimana come si aspetta un amico fidato per un caffè. Sì,
perché la storia del piccolo Colavolpe i miei bambini la stanno scoprendo,
riassumendo e illustrando un capitolo soltanto a settimana, aspettandola
ardentemente. Come è difficile di questi tempi dove tutto si consuma di fretta
e voracemente, insegnare ai bambini l’importanza ed il gusto insiti nell’attesa.
Non più tutto e subito come sono abituati, ma poco alla volta, facendo
attenzione ad ogni dettaglio della storia, ogni volta ricostruendola un po’
insieme dall’inizio, per non perdere le fila, per non smettere di ridere sui
dettagli che ci rendono Astutillo così tanto simpatico e così simile a noi …
Già, perché Astutillo è “una palla di burro che
adora infilare la sua ciccia ballonzolante nelle sedioline della sala
audiovisivi”… è un bambino che quando ha paura si fa la pipì addosso come è
successo da bambini ad ognuno di noi, e non si vergogna di avere paura…
È un bambino astuto e goloso che risponde
noncurante alla prese in giro dei compagni continuando ad essere sé stesso e
ingurgitando cioccolato!
È un bambino speciale insomma, frutto della penna
magica di uno scrittore col cassetto della fantasia sempre aperto, Dario
Amadei, un medico che non si cura di chi lo vorrebbe serioso e col nodo della
cravatta ben allacciato, ma spiega le ali del suo talento traghettandoci in un
viaggio perfetto per i bambini e adatto agli adulti che hanno il coraggio di
essere felici. Sì, perché qualche illustre studioso diceva che la felicità
degli adulti dipende da quanto essi ogni giorno concedano un po’ di spazio al
proprio “Io bambino”, alla voglia di tornare a sognare, a gioire delle piccole
cose, a credere nel potere dell’anello magico di Astutillo… E allora siamo pronti
ad essere felici?Roberta Pagnini e i bambini della sezione C della scuola dell'infanzia Carlo Forlanini di Roma
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