mercoledì 28 giugno 2023

“Oggi decido io” - Libertà creativa e autodisciplina

Il progetto sperimentale “Oggi decido io”, attuato alla Scuola dell’Infanzia nella seconda parte dell’anno scolastico, è stato strutturato in 3 tappe. Lasciandoci guidare dalle parole di Maria Montessori: “per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente” abbiamo deciso insieme di inserire nella terza tappa qualche variante rispetto alle esperienze precedenti: le maestre non avrebbero proposto alcuna attività laboratoriale specifica, ma avrebbero solo creato in ogni sezione tanti angoli e spazi forniti di varie tipologie di materiali.
Osservando quanto si presentava ai loro occhi, i bambini avrebbero dovuto scegliere liberamente che cosa fare, facendosi guidare dalla fantasia e dall’ispirazione del momento.
Abbiamo inoltre proposto ai bambini di lavorare dividendosi in gruppi di età omogenea, per osservarli nel loro relazionarsi con i pari, dal momento che all’interno di ogni sezione sono di due fasce d’età.
Possiamo dire che ognuna di queste tappe è stata vissuta dai bambini con entusiasmo ed eccitazione, grazie alla modalità con la quale le maestre hanno saputo preparare il terreno: da una parte incuriosendoli con l’effetto sorpresa che, alla fine, non li faceva stare più nella pelle dalla curiosità, dall’altra prospettando loro il valore e la positività di scegliere in piena libertà, di gestire in autonomia il loro lavoro, indipendentemente dalla figura adulta di riferimento.
Il 4 giugno, giorno tanto atteso, i bambini di 3 anni si sono radunati nella sezione dei Pesciolini Gialli, i bambini di 4 anni si sono uniti ai Pesciolini Verdi e i “cinquenni” si sono ritrovati nella sezione dei Pesciolini Rossi.
È stato bellissimo osservare le loro reazioni in ogni aula e percepire gli “ohhh!” pieni di stupore, ma anche vederli impegnati a osservare con una certa serietà i materiali a loro disposizione perché c’era solo l’imbarazzo della scelta: un ricco angolo delle loose parts; spazi attrezzati per la pittura; colla, forbici, cestini di pezzetti di carta colorata di ogni tipo e cartoncini formato A4 per fare dei collage; angoli con contenitori di pasta di sale di vari colori, ma anche farina e acqua per impastare; pasta alimentare di vari formati da infilare e farne collane e braccialetti.
La maggior parte dei bambini, dopo aver concluso un’attività, ha cambiato postazione, dedicandosi ad altro e riuscendo a svolgere anche due o tre laboratori, con un’aria soddisfatta e vincente.
Anche questa volta ci siamo rese conto che, durante le due ore in cui erano stati assorbiti dalle attività, i bambini erano stati capaci di gestirsi in autonomia, senza ricorrere all’aiuto delle insegnanti, avevano scelto con cura il materiale e il tipo di lavoro che volevano fare, erano in grado di lavorare concentrati e senza confusione, parlando tra loro, in qualche caso aiutandosi o lavorando insieme, esprimendo le loro emozioni e anche raccontandosi che cosa stavano facendo e che cosa avevano intenzione di fare dopo.
Molto bello è stato il rientro di ogni gruppo nella propria sezione di appartenenza: in quel momento, sì, c’è stato qualche attimo di confusione, perché tutti volevano raccontare la loro esperienza, descrivere ciò che avevano fatto, ma anche tirare fuori il turbinio di emozioni che…esplodeva dentro di loro.
In questo contesto così allegramente eccitato, mentre le parole e i racconti fluivano inarrestabili, per me è stato estremamente emozionante anche vedere brillare gli occhi delle maestre mentre ascoltavano i racconti dei loro bambini.
Leggevo nei loro sguardi, sui loro volti non solo la felicità derivata dalle esperienze significative ed entusiasmanti che i bambini avevano fatto, ma la gioia di poter osservare la loro maturità, la loro capacità di scegliere quello di cui veramente avevano bisogno, la loro autonomia. Tante e soddisfacenti conquiste!
Concludendo, mi sento di condividere in pieno, ancora una volta, le parole della grande Maria Montessori: “Il più grande segno di successo per un insegnante… è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi”.
La coordinatrice Suor Mariapaola Campanella

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