“La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero; sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza”. (A. Einstein). Mi piace iniziare questa riflessione sull’esperienza appena vissuta nella nostra scuola, il Polo ZeroUndici “San Francesco di Sales” di Roma, da parte di tutti i bambini che la frequentano da 1 a 11 anni, coinvolti in una settimana di full immersion nell’ambito della scienza. Come tutti siamo a conoscenza, la legge 197 del 29/12/22 e il DM 184 del 15/9/23 con le Linee Guida alle Discipline STEAM hanno sollecitato l’attenzione del mondo della scuola non tanto sulle singole discipline, che da sempre hanno il loro spazio nella programmazione e nel curricolo d’Istituto, ma sull’aspetto dell’interdisciplinarietà che ci riconduce alla vita nella sua quotidianità e al mondo del lavoro. L’esercizio di ogni professione e attività non richiede abilità ristrette a un solo ambito, bensì abilità trasversali necessarie ad ogni persona per compiere bene il proprio lavoro. Per fare un esempio pratico, un architetto deve conoscere senz’altro la matematica e possedere nozioni d’ingegneria, avere basi scientifiche ma anche estetiche, soprattutto se si occupa di edifici, restauri e quant’altro, e infine, oggi più che mai, avere solide conoscenze tecnologiche. Ma aggiungerei che non devono mancare buone capacità espositive, il saper presentare i suoi lavori, saper illustrare i suoi progetti; nel mondo globale di oggi avere ottima conoscenza delle lingue, ma qui mi fermo perché ci sarebbe da argomentare all’infinito.
Per tornare a noi, in fase di progettazione iniziale, abbiamo deciso di creare, durante l’anno scolastico, delle settimane tematiche, ognuna delle quali si focalizza su ogni disciplina STEAM e siamo partiti in novembre, dal 18 al 22, con la settimana dedicata alla scienza. Per la Scuola dell’Infanzia e i cuccioli del Nido sono state pensate dalle insegnanti ed educatrici attività laboratoriali, sempre partendo dal racconto di una storia e poi seguite dallo sperimentare fisicamente materiali diversi e reazioni differenti di vari elementi. Alla scuola dell’Infanzia, ad esempio, ci siamo spinti abbastanza in alto, presentando ai bambini ogni giorno qualche personaggio della scienza, come Galileo Galilei, Einstein, Leonardo da Vinci e passando poi alla fase degli esperimenti reali: dalle “macchine volanti” progettate da Leonardo e tradotte in aeroplanini di carta colorata che hanno sfrecciato nel giardino della scuola, al principio di Archimede sulla densità dei liquidi, sperimentando con acqua, colorante alimentare, miele olio, detergente per stoviglie, l’effetto degli strati di liquido separati fra loro. L’apice dell’esperienza è stato il tempo trascorso nel laboratorio di scienze della scuola, in cui anche i piccoli hanno potuto visualizzare, ingranditi al microscopio, vari tipi di materiale come sale grosso, foglie, piccoli sassi, conchiglie ed esprimere le loro osservazioni. Qui abbiamo potuto toccare con mano quanto i bambini, a differenza di noi adulti, siano capaci di stupore e di emozionarsi ed entusiasmarsi per ogni piccola scoperta che, fino a quel momento, era stata racchiusa in un’aria di mistero. Le loro espressioni sul volto, gli occhi sbarrati ma pieni di luce, le bocche spalancate a “O” confermano le parole di Einstein che ho citato all’inizio e la consapevolezza che nessun ambito della nostra vita possa tenere lontano le emozioni, che sono parte integrante di noi.
La Scuola Primaria ha vissuto la settimana della scienza con tantissime belle opportunità di scoperta e di crescita, impreziosite dalla partecipazione e conduzione del Dott. Dario Amadei e della Dott.ssa Elena Sbaraglia. Il lunedì hanno aperto la “Settimana” con le classi dalla prima alla terza, presentando ai bambini il bellissimo albo illustrato digitale “Esplorando con la fantasia”, da loro creato appositamente per i piccoli uditori. Con la sua grande formazione scientifica e la capacità insuperabile di saper parlare ai bambini in modo facile di cose difficili, Dario ci ha fatto vivere due ore veramente fantastiche, colme di tanti “Ohhh!” di meraviglia, di una folla di mani alzate per porre domande, raccontare esperienze e la voglia di poter sperimentare al microscopio quanto prima, cosa che è stata realizzata nei giorni successivi. Anzi, seguendo il suo consiglio, tutti hanno disegnato ciò che hanno osservato: la realtà, l’elemento analizzato, il “com’è”, e la fantasia: “che cosa mi sembra”, cioè a che cosa associavano l’immagine vista al microscopio. L’incontro con le classi di quarta e quinta, qualche giorno dopo, ha condotto i bambini in un “Viaggio nella storia della medicina” per imparare l’importanza dell’educazione sanitaria e “acquisire la salute attraverso il proprio comportamento e i propri sforzi”, come dice l’OMS. Anche qui si è parlato del microscopio come fondamentale strumento nel campo della medicina, della differenza fra batteri e virus, dei grandi medici della storia che hanno dato importanti contributi al mondo sanitario. Inutile dire quanta attenzione, interesse, curiosità e quanto entusiasmo abbiano dimostrato gli uditori. Basta vedere che la tabella dei turni per l’accesso delle classi al laboratorio di scienze è sempre piena di…piccoli ricercatori. Mi piace concludere questa mia condivisione con chiunque vorrà leggerla sottolineando un concetto per me estremamente importante: non c’è nulla che i bambini non siano in grado di apprendere, nulla che non sia adatto. Si tratta solo di adeguare a loro il nostro linguaggio e far leva sul loro coinvolgimento, sulla curiosità e fantasia che sanno tirare fuori, che ha una parte molto importante anche nel mondo scientifico.
Ce lo dice un “gigante” nell’ambito della scienza, Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica: “La fantasia è fondamentale per la scienza, perché bisogna inventarsi delle soluzioni che nessuno prima si era inventato”. A qualcuno sembrerà strano che un grande scienziato come lui non si sia limitato ad argomentare solo di temi scientifici, ma abbia pubblicato una raccolta di favole intitolata “Tre favole e altre storie” dedicata ai suoi figli e nipoti. In un’intervista a Tgcom24 ha sottolineato l’importanza di coltivare la curiosità e la fantasia nei bambini, fin dalla tenera età. Uno dei tanti compiti della scuola è proprio questo: stimolare la creatività e la fantasia dei bambini, preparandoli ad affrontare le sfide del futuro.
Suor Mariapaola Campanella, Coordinatrice Scuola S. Francesco di Sales