giovedì 12 giugno 2014

Let it Lok: George Gray

Questo mese vi propongo una poesia che io amo tanto. Si intitola George Gray e appartiene agli epitaffi di Edgar Lee Masters.
GEORGE GRAY
I have studied many times
The marble which was chiseled for me --
A boat with a furled sail at rest in a harbor.
In truth it pictures not my destination
But my life.
For love was offered me and I shrank from its disillusionment;
Sorrow knocked at my door, but I was afraid;
Ambition called to me, but I dreaded the chances.
Yet all the while I hungered for meaning in my life.
And now I know that we must lift the sail
And catch the winds of destiny
Wherever they drive the boat.
To put meaning in one's life may end in madness,
But life without meaning is the torture
Of restlessness and vague desire --
It is a boat longing for the sea and yet afraid.
( The Spoon River Anthology – E.L. Masters)

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio —
una barca che anela al mare eppure lo teme.

George Gray è un defunto, morto, senza aver mai vissuto. Contemplando la sua lapide, si accorge  che il marmo assomiglia tanto ad una nave, ancorata saldamente al suo porto; e non se ne meraviglia per niente. Perché adesso, in balìa delle onde dell’ignoto infinito, si rende tristemente consapevole che quella immagine non simboleggia altro, se non la sua vita: un potenziale di emozioni e avventure, incastonate nel muro della paura.
George Gray preferì accontentarsi di una vita comoda e confortevole, al sicuro da qualsivoglia rischio, novità, pericolo. E così si ritrasse all’ambizione, non si dischiuse all’amore, né ebbe mai il coraggio di assaporare il dolore: niente, e nessuno riuscì mai a trasmettergli quello stimolo necessario per abbandonare la sicurezza di quel porto. Né tantomeno l’amore per se stesso. Gli bastò una misera vita, vuota.
Preferì rinunciare a tutte quelle sensazionali, (che pur  spesso appaiono  insignificanti), esperienze, che rendono la vita dolce, dandole un significato.
Il suo profondo terrore gli impedì di lasciarsi trasportare dal vento del suo destino, e di raggiungere così, la totalità di un’esistenza vissuta a pieno.
Ma ormai è troppo tardi: non gli resta che poter contemplare l’immagine di una nave con le vele ammainate. Il suo unico ricordo: un porto tranquillo, lontano dalla burrasca, come dal dolce spumeggiare.

Di vita ce ne è una sola: un'unica opportunità, una sola chance. Non sprecatela!
Una vita priva di significato, è il peggior male di un uomo, perché SCEGLIE di vivere  solo desiderando e bramando tutto ciò che non può avere a causa della sua codardia.
Gli uomini hanno bisogno di coraggio : coraggio di sconfiggere i propri timori, coraggio di amare, e di lasciare andare; coraggio di abbracciare la quintessenza della vita; semplicemente : coraggio di vivere.
Se fossimo piante, non potremmo muoverci.               
Se fossimo animali, avremmo solo un’ambizione : sfamarci, dormire e aspettare.
Ma non siamo né piante, né animali; siamo esseri divini dotati di una consapevolezza. Non spetta noi attendere passivamente la fine della vita: è necessario vivere la vita, gustarla, e dare a Lei un significato.
Sradicate le vostre ancore: si salpa!!!
Filomena "Lok" Locantore

Nessun commento:

Posta un commento