venerdì 5 gennaio 2024

Giù le mani da Mickey Mouse

È scoccata la mezzanotte del 1 gennaio 2024 e Topolino e Minnie versione Steamboat Willie del novembre 1928 hanno perso la protezione del copyright. Cosa significa? Che ora, chiunque, può usare quel Topolino e quella Minnie (ma attenzione, solo quelle rappresentazioni che negli anni hanno subito evoluzioni e rimodellamenti, come abbiamo scritto nel nostro libro Mickey Mouse la vera storia del topo più famoso del mondo, Graphofeel edizioni, 2022) e trasportarlo su un altro set che non sia il battello a vapore, ma magari un horror, o peggio, una scena pornografica.

Intanto, si legge in rete, è già pronto un videogioco che uscirà nel 2025 ambientato in un'atmosfera di gangster americani degli anni trenta. Sappiamo che nel 1998 il Congresso aveva approvato una legge “Salva Topolino”, la Mickey Mouse Protection Act, che prorogava la scadenza del copyright di vent'anni, dai settantacinque ai novantacinque, arrivando appunto alla scadenza del 2023. In quest'epoca, rispetto agli anni novanta, gli interessi sono cambiati, il web ha un potere immenso, in tanti beneficieranno della scadenza del copyright e probabilmente sarà molto difficile, se non impossibile, per la Disney ottenere un'altra proroga.
La nostra posizione su questo argomento così spinoso è ben precisa: riteniamo che l'immagine di Topolino debba essere difesa con tutti gli strumenti possibili da coloro che vorrebbero distorcerla e infangarla. Mickey non è semplicemente il personaggio di un fumetto, ma viene percepito, nell'immaginario collettivo, come una persona reale che è nata e cresciuta attraversando quasi cento anni di storia in maniera dignitosa, dimostrando una grande moralità in tutti i campi. Descriverlo in una storia splatter come un mostro significa calunniarlo e fare del male ai tanti bambini e ragazzi del ventunesimo secolo che hanno il diritto, come i loro genitori e i loro nonni, di vivere la magia incontaminata dell'universo di Topolino.

Qui il link per ascoltare il nostro intervento al riguardo su Radio Cusano Campus 
Dario Amadei e Elena Sbaraglia

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