lunedì 19 agosto 2024

La cura delle storie tra immagini e parole

Gli albi illustrati sono scrigni meravigliosi e trasformativi, pieni di immagini e parole, aprendoli si scoprono strade che accedono a mondi interni e paesaggi interiori di cui, spesso non possediamo le chiavi. Dove finiscono le parole e le immagini che leggiamo, ascoltiamo e guardiamo attraverso un albo illustrato? Si depositano dentro di noi, come piccoli semi, poggiando sulle nostre storie e con calma germogliano portandoci nuovi inaspettati punti di vista.
Lo sanno bene i bambini che, dopo aver usufruito della lettura ad alta voce di un albo illustrato, hanno premura di parlare, urgenza di raccontare cosa, quella storia ascoltata e ammirata, ha sollecitato in loro... ricordi del passato, intuizioni per il futuro.
I bambini sono maestri in questo, prendono avidamente tutto ciò che c’è da prendere in una lettura fatta insieme. Rimanendo in relazione con loro, durante la lettura, si scopre che sono in grado di condividere idee, soluzioni, nuove storie, la bellezza di ciò che hanno contemplato, sono generosi nel restituire e donare i loro racconti, le loro narrazioni e i ricordi vissuti.
Ma cosa succede se offriamo, come lettura, un albo illustrato ad un adulto?
L'albo illustrato viene sempre erroneamente considerato un "libro per bambini".
Questo stereotipo è duro a morire, perché l'albo è uno strumento che non si conosce ancora abbastanza, perché i libri con le "figure" fanno pensare ad una facilità di fruizione, perché mettere in gioco noi stessi non è mai facile.
Lo sa bene chi si rivolge a me come psicoterapeuta, quando nella stanza delle parole all'improvviso tiro fuori questo strumento potente e complesso.
La prima reazione è sempre scettica, incredula: "dottoressa perché un libro per bambini?". Quando poi ci immergiamo insieme nel testo e nelle illustrazioni, quello che ho tra le mani diventa un meraviglioso ponte tra me e la persona che ho di fronte, tra la persona e il suo inconscio.
Un ponte capace di portarci nelle trame della sua storia, per ri-narrarla insieme, al di là di ciò che è giusto o sbagliato, dove intrecciare nuovi vissuti, diversi punti di vista su quella stessa storia, attraverso i sentiti che quella storia e quelle immagini hanno fatto risuonare.
Lo sa bene, anche, chi partecipa ai miei gruppi di “Libroterapia illustrata”, il gruppo diventa una cassa di risonanza di vissuti “altri”, dove i membri del gruppo possono rispecchiarsi o aprirsi a nuove possibilità, all’interno del “cerchio magico” (AMADEI, SBARAGLIA, 2020).
Quando si legge insieme un albo illustrato o un silent book, e se ne condividono le impressioni, i pensieri, le emozioni provate, questo strumento diventa un ponte su cui, tutti i partecipanti al gruppo, possono salire per esprimere ciò che sentono per narrare la propria storia, per potersi concedere di ri-narrarla a sé stessi con nuovi sguardi facendosi guidare da opportunità che non avevano mai considerato prima di ascoltare gli altri.
Condurre questi gruppi (di bambini e adulti), di cui io stessa faccio parte, in cui mi metto in gioco, mi fa stare in una posizione privilegiata di “custode di storie” e portatrice di possibilità, attraverso quel meraviglioso oggetto che è l’albo illustrato.
Tornando alla metafora del ponte vorrei ricordare che, in questa prospettiva, esso diventa un collegamento tra adulto e bambino, adulto e adulto, adulto/bambino e albo illustrato.
Ciò che rende potente queste opere d’arte, quali gli albi illustrati, è la relazione che hanno con l’essere umano in ogni fase del ciclo di vita.
Se, come sostiene Jella Lepman, i libri sono “educatori silenziosi”, prendersi cura dei bambini attraverso la letteratura è il modo migliore per accompagnarli nella crescita, dargli la possibilità di imboccare quei “ponti sospesi tra immagini e parole” (TERRUSI, 2012), come luoghi aperti, tempo di ricerca, incontro, scoperta e avventura; in questa prospettiva l’albo illustrato è uno strumento con enormi potenzialità. (VECCHINI, 2019).
dr.ssa Luana De Quattro, psicoterapeuta, biblioterapeuta, insegnante


Bibliografia:
D. Amadei, E. Sbaraglia, (2020), Nati per raccontare. Castelvecchi, Roma.
J. Lepman, (2018), Un ponte di libri. Sinnos, Roma.
M. Terrusi, (2012), Albi illustrati. Leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia. Carocci, Roma.
S. Vecchini, (2019), Una frescura al centro del petto. L’albo illustrato nella crescita e nella vita interiore dei bambini. Topipittori, Milano.

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