Petra e il giardino zen: continuità educativa tra nido Peter Pan e infanzia Montarsiccio attraverso natura, narrazione e senso del sé”
Nel delicato passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia, la continuità educativa assume un ruolo fondamentale per garantire ai bambini un’esperienza armonica e significativa. A partire dalla lettura dell’albo illustrato Petra di Marianna Coppo, nasce un progetto pedagogico incentrato sulla creazione condivisa di un giardino zen: uno spazio sensoriale e simbolico dove i bambini possono esplorare, trasformare e lasciare tracce del proprio percorso.
Petra: la meraviglia dell’essere in divenire
Petra non è una semplice pietra. È montagna, isola, uovo, creatura. L’albo illustrato di Marianna Coppo, con tratti essenziali e un umorismo delicato, racconta la forza dell’immaginazione infantile e la capacità trasformativa che caratterizza l’identità dei più piccoli. Petra si adatta, cambia, si reinventa: proprio come i bambini nel loro processo di crescita.
Questo albo diventa così un prezioso strumento per affrontare, insieme ai bambini, il tema del cambiamento legato al passaggio tra servizi educativi. Non con paura o interruzione, ma con stupore e possibilità.
Un progetto ponte: il giardino zen condiviso
Nel dialogo tra nido e scuola dell’infanzia, nasce un progetto comune: la costruzione di un giardino zen sensoriale. Uno spazio naturale, semplice ma evocativo, dove ogni bambino può esplorare con i sensi, giocare con gli elementi e scoprire il valore del tempo lento.
Il giardino viene costruito gradualmente da entrambi i gruppi, con momenti condivisi e attività parallele:
• Manipolazione di sabbia, acqua e pietre
• Decorazione di sassi-personaggio ispirati a Petra
• Racconti all’aperto, osservazione della natura
• Piccoli rituali di passaggio: lasciare una pietra, una parola, un gesto
Obiettivi pedagogici
Il progetto si fonda su alcune finalità chiave:
• Promuovere una continuità vissuta, non solo organizzata, attraverso esperienze comuni
• Rafforzare il senso di identità e appartenenza dei bambini
• Favorire il linguaggio simbolico, corporeo ed emotivo
• Educare alla cura, all’osservazione e alla trasformazione.
Il ruolo dell’adulto: accompagnare e osservare
Educatrici e insegnanti diventano traghettatori di senso. Non solo progettano, ma osservano, ascoltano, documentano. Ogni gesto dei bambini, ogni modifica del giardino, ogni parola lasciata accanto a un sasso è una traccia di crescita, una storia che vale la pena raccontare. La documentazione visiva e narrativa di questo percorso assume un valore formativo anche per le famiglie, coinvolte nella restituzione finale.
Conclusione
La continuità educativa può diventare un’esperienza poetica e concreta. Con Petra come guida, e con un giardino come teatro naturale di relazioni e significati, i bambini imparano che cambiare non è perdere, ma trasformarsi. Che il nuovo non cancella il prima, ma lo accoglie. E che ogni pietra può diventare qualcosa di meravigliosamente unico.
Angela Melillo
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