BEFANE DI QUINTA, SESTA, SETTIMA…
C’era una volta una Befana. Non era sempre stata Befana ma con l’avanzare dell’età lo era diventata; no,non solo anziana: proprio Befana. Del tipo: le spalle si erano incurvate,le gambe un po’ arcuate, il naso, una volta diritto, aveva preso una strana piaga all’ingiù,il mento,prima graziosamente appuntito si era allungato esageratamente tanto da potersi definire “scucchia”, i capelli avevano perso l’originale lucentezza ed erano ribelli al pettine… Ma lei non sembrava accorgersi dei cambiamenti del suo apparire e si credeva ancora attraente,sciupa uomini e rovina famiglie. Per il suo pensare aveva, però, una scusante: in effetti durante la sua lunga vita era stata sempre molto ammirata tanto da collezionare tre mariti (l’ultimo dei quali dignitosamente sotterrato qualche anno addietro) e un numero incalcolabile di maschietti che non avevano resistito al suo fascino. E ciò, anche se può sembrare strano, era accaduto fino ad età avanzata della nostra protagonista, il suo ultimo amante aveva quarant’anni e lei lo aveva fatto suo per parecchi mesi quando aveva già compiuto i sessantacinque!!! Dopo di lui, però, da troppo tempo, nessun fremito amoroso aveva più scaldato le serate della signora e, per quanto non se ne desse per vinta,per quanto nel corso delle sue innumerevoli frequentazioni, cercasse di abbordare qualche malcapitato, niente, non succedeva proprio niente, accidenti!!! Al massimo,alla fine della serata,qualcuno si offriva di accompagnarla a casa più preoccupato del suo incedere ,ormai palesemente malfermo, che voglioso di una conoscenza più ravvicinata.
I settanta ormai erano del tutto evidenti ma la nostra non sapeva proprio come affrontarli: nella sua vita non c’era stato altro che l’appagamento della sua avvenenza, la gratificazione datale dalla conquista seriale. Che fare? I nipoti? Ma non se ne parlava neanche … le amiche? Non ne aveva, quasi tutte se la erano date a gambe,già da tempo, per paura di subire attentati ai propri matrimoni … aveva una sorellina,però,più giovane e piuttosto ben messa … Già, come mai non dimostrava quasi i suoi sessanta, la cara sorellina?
Una telefonatina, due moine, dobbiamo stare un po’ insieme et voilà: il segreto della sorellina è presto svelato,e il numero di telefono del chirurgo già memorizzato nel telefonino.
In capo ad un mese il naso aveva perduto la gobba all’ingiù, le gote erano floride, paffute e le labbra,sebbene un po’ violacee, erano rigonfie di procaci promesse.
La nostra si guardava allo specchio, si truccava si sistemava il reggiseno sulle protesi quinta misura e soddisfatta da quella nuova lei, era pronta a riappropriarsi della sua identità.
Fu proprio il 5 gennaio che la signora decise di prendere l’auto e di avvicinarsi a Piazza Navona per curiosare tra le bancarelle, ma il destino, che non fà sconti a nessuno,quel giorno non le fu propizio. Fu infatti svoltando per corso Rinascimento senza mettere la freccia che tagliò la strada ad un ragazzotto su uno scooter il quale,dopo aver frenato,essersi piegato tutto da un lato,aver allargato le gambe per tenersi in equilibrio ed essersi,infine, fermato a qualche millimetro dallo sportello della macchina tirava un gran sospiro mentre la signora lo apostrofava con le seguenti parole:
- Stia attento con quel trabiccolo, io ho fretta! Sto andando a Piazza Navona non vede che stavo andando da quella parte? Impari a guidare …
Il ragazzo vide le mani protese dal finestrino e ne notò la rugosità poi alzò gli occhi su un collo raggrinzito sormontato da un viso quasi di gomma,lucido come il plexiglas; anche le poche parole che aveva udito erano state pronunciate da una voce rauca e lo sguardo che vedeva fisso nei suoi occhi era stanco e appannato. Premette allora sul bottone della messa in moto e prima di andarsene gridò all’incauta guidatrice:
-Ah, Befana, vai, vai a lavorà a Piazza Navona che è mejo… scendi dalla machina sali sulla scopa!!!-
Ora, se la notte tra il cinque e sei Gennaio guarderete bene in su vi accorgerete che, staccato dalle altre che non le hanno volute con loro,vaga per i cieli un gruppo di Befane, dette “le rifattone”, non dovreste avere difficoltà nel riconoscerle perché, dritte sulle scope, fanno stagliare contro il riflesso lunare le loro quinte,seste,settime misure….
Buona Epifania a tutte, Befane e non
Ombretta D’Ulisse
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