giovedì 12 dicembre 2013

Il vicolo delle lettere ribelli

L’occasione ci è stata data da Laura Pacelli, l’“editora” di Graphofeel Edizioni, una casa editrice giovane, fresca e interessante, lo spazio era quello della Fiera della piccola e media editoria (Più libri Più liberi 2013) e il protagonista è stato Il vicolo delle lettere ribelli di Pasquale De Caria.
C’è da dire che quando Laura ci ha chiesto di presentare questo libro siamo andati sul sicuro, perché sappiamo che pubblica solo libri di alta qualità e già dalle prime pagine è stato amore a prima vista. Il tema che De Caria affronta è tra i più delicati: la storia è ambientata negli anni ’70 e il protagonista è un bambino dislessico in un’epoca in cui la dislessia non si conosceva.
Il panorama letterario è ricco di saggi, manuali e narrativa su questo argomento, ma la bravura di Pasquale De Caria è stata quella di realizzare un romanzo che fa capire in maniera semplice e diretta cos’è la dislessia, come riconoscerla e come affrontarla. Eliseo, il protagonista è prima di tutto vittima di una miriade di incomprensioni ed errori proprio di chi invece dovrebbe aiutarlo. Il paragone con il giovane Holden viene spontaneo, ma la differenza è che alla fine Eliseo ce la fa a combattere e a vincere contro i pregiudizi e l’ignoranza di una società che non sa includere, ma solo allontanare.
La bellezza di questo libro sta nel fatto che è il protagonista stesso a parlarci della dislessia, delle difficoltà che quotidianamente deve affrontare quando a scuola la maestra lo obbliga a leggere ad alta voce, a scrivere alla lavagna, a ripetere le tabelline. Vorrebbe chiedere aiuto, ma non ci riesce e allora il passo verso il disagio è breve ed Eliseo non trova altro sfogo se non quello di incanalare le sue frustrazioni nella violenza, che lo fa sentire apparentemente forte, ammirato e vincente. Oltre che con le parole, in quei vicoli della sua Napoli si trova a combattere con gli “scugnizzi” ribelli, ma si accorge che sconfiggerli non risolve i suoi problemi. In suo soccorso arriva ad un certo punto il pelide Achille: leggere l’Iliade lo calma, gli tiene compagnia, gli infonde coraggio e tra mille difficoltà riesce a concludere le scuole elementari e poi le medie. Quando si trasferisce a Milano ed arriva al liceo ormai è forte, consapevole delle sue capacità e le lettere ribelli non gli fanno più paura.
Ha capito che il mondo non lo si cambia con le bastonate, ma studiando e che i libri lo possono aiutare.


Dario & Elena

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