L’occasione ci è stata data da
Laura Pacelli, l’“editora” di Graphofeel Edizioni, una casa editrice giovane, fresca e interessante, lo spazio era
quello della Fiera della piccola e media editoria (Più libri Più liberi 2013) e
il protagonista è stato Il vicolo delle lettere ribelli di Pasquale De Caria.
C’è da dire che quando Laura ci
ha chiesto di presentare questo libro siamo andati sul sicuro, perché sappiamo che
pubblica solo libri di alta qualità e già dalle prime pagine è stato amore a
prima vista. Il tema che De Caria affronta è tra i più delicati: la storia è ambientata
negli anni ’70 e il protagonista è un bambino dislessico in un’epoca in cui la
dislessia non si conosceva.
Il panorama letterario è ricco di
saggi, manuali e narrativa su questo argomento, ma la bravura di Pasquale De
Caria è stata quella di realizzare un romanzo che fa capire in maniera semplice
e diretta cos’è la dislessia, come riconoscerla e come affrontarla. Eliseo, il
protagonista è prima di tutto vittima di una miriade di incomprensioni ed
errori proprio di chi invece dovrebbe aiutarlo. Il paragone con il giovane
Holden viene spontaneo, ma la differenza è che alla fine Eliseo ce la fa a
combattere e a vincere contro i pregiudizi e l’ignoranza di una società che non
sa includere, ma solo allontanare.
La bellezza di questo libro sta
nel fatto che è il protagonista stesso a parlarci della dislessia, delle
difficoltà che quotidianamente deve affrontare quando a scuola la maestra lo
obbliga a leggere ad alta voce, a scrivere alla lavagna, a ripetere le
tabelline. Vorrebbe chiedere aiuto, ma non ci riesce e allora il passo verso il
disagio è breve ed Eliseo non trova altro sfogo se non quello di incanalare le
sue frustrazioni nella violenza, che lo fa sentire apparentemente forte,
ammirato e vincente. Oltre che con le parole, in quei vicoli della sua Napoli
si trova a combattere con gli “scugnizzi” ribelli, ma si accorge che
sconfiggerli non risolve i suoi problemi. In suo soccorso arriva ad un certo
punto il pelide Achille: leggere l’Iliade
lo calma, gli tiene compagnia, gli infonde coraggio e tra mille difficoltà riesce
a concludere le scuole elementari e poi le medie. Quando si trasferisce a
Milano ed arriva al liceo ormai è forte, consapevole delle sue capacità e le
lettere ribelli non gli fanno più paura.
Ha capito che il mondo non lo si cambia con le bastonate,
ma studiando e che i libri lo possono aiutare.
Dario & Elena
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