Innanzitutto le sedie sono
disposte in circolo e non a platea. Questa è la prima regola, è il cerchio
magico che domina la scena, indiscusso al centro della sala e pronto ad
accogliere i partecipanti.
Non è la solita presentazione di
un libro e di conseguenza non c’è un presentatore, ma un conduttore che viaggia
insieme ai partecipanti nei diversi mondi possibili che la narrativa genera.
Il libro è si al centro
dell’incontro ma non è necessario averlo letto, perché in realtà è il mezzo
attraverso cui l’interazione tra i partecipanti prende vita, stimola le
emozioni che fluiscono liberamente e fa nascere le storie che ognuno ha dentro
di sé.
Il conduttore inizia a parlare
del libro che ha portato, lo racconta, non lo spiega e le sue parole innescano
una valanga di sensazioni, di vissuti, di ricordi, di idee che non appartengono
solo a lui ma diventano di tutto il gruppo che si lancia in una conversazione
spontanea, a volte privata e di grande ricchezza per tutti i partecipanti.
Non c’è solo un libro, ma tanti
libri. Ognuno porta il suo, o solo una citazione, e lo condivide con gli altri,
tutti sono protagonisti.
La lettura è libertà e quindi
nessuno sarà nel cerchio per giudicare la scelta letteraria di un partecipante,
perché non è importante lo stile, la forma, la scrittura di un autore, ma
quello che la lettura ha suscitato nel nostro animo.
Tutto ciò che nasce all’interno
del cerchio magico ha lo stesso effetto delle onde del mare che si creano
quando si lancia un sasso, si moltiplicano, si allargano, arrivano lontano…
È questa la bibliolettura
interattiva.
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