Abbandonarsi all’amore illogico è
ciò che resta. Giocare come bambini e ridere come pazzi. Amarsi senza regole,
ammirarsi senza un compromesso. Rischiare nella libertà, senza fare affidamento
all’onestà. Maturare la consapevolezza che non ti fiderai di altro Dio
all’infuori di te.
Condividere e condividersi. La
gelosia che nasce, tace: ha rispetto per l’Amore; capirà la sua inutilità e si
suiciderà. Ogni tanto la lotta, che alla fine si spegne in un sorriso. Gli
istinti che si fanno spazio, e non hanno paura: cercano famelici di colmare i
loro inesauribili deboli; a volte non possono che tacere, bruciarsi in una
nuvola bianca. Altre volte esplodono, bestiali,e non sorvolano: irrefrenabilmente
acchiappano, s’affondano nella delizia della pelle, e s’esauriscono in polvere d’affanno vermiglio. E poi
l’intesa chimica… quella mai che si dissolva, danza vibrando e avanza,
incendiando ogni particella d’aria. Ritrovarsi nel caos cosmologico, sospesi, a
spingersi sull’altalena, prima in avanti e poi nell’accomodante oblio
dell’indietro, sotto l’impulso innegabile delle onde magnetiche che richiamano
atomi complementari secondo l’eterna legge dell’attrazione.
Andare avanti, un giorno alla
volta, senza sopportarsi, senza sacrificarsi, a braccetto come due vecchi
amici, e saltarsi incontro in un boato d’espansione.
Un viaggio via dallo smarrimento,
passando per i gironi a sfiorare l’essenza del peccato; ogni tanto una sosta
nella verde sabbia dell’Eden, a commettere la perversione dell’inconoscibile;
librare, liberandosi dal fardello, verso la spira delle meraviglie più
magnificenti, sedersi nella rosa dei beati, fino a detronizzare Dio
dall’empireo.
Rinnegare la presunzione di
possedere le parole già prima di partire, ricordandosi che neanche Dante aveva già
pronti i suoi endecasillabi prima del viaggio alla ricerca dell’inesprimibile.
Vivere nella certezza che è il viaggiare stesso a suggerire l’espressione
dell’inafferrabile, perché il viaggio altro non è che un progressivo
appropinquarsi a ciò che si respira ma non si vede. E proprio come Dante
confondere i limiti tra sogno e realtà, utopia e speranza, lucidità e oblio dei
sensi, e allo stesso tempo dipingere sorprendenti rime di una nuova divina
commedia.
Filomena "Lok" Locantore
Filomena Lok ti amooo!... "Andare avanti, un giorno alla volta, senza sopportarsi, senza sacrificarsi, a braccetto come due vecchi amici, e saltarsi incontro in un boato d'espansione."... Eccezionale questa tua "Utopia d'amore" che farò mia sicuramente.
RispondiEliminaVero Antonella, Lok ci regala sempre visioni da condividere e fare nostre...
RispondiEliminameraviglioso
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