lunedì 27 marzo 2023

“Oggi decido io” I bambini e il trinomio creatività-emozioni-apprendimento

Dopo il successo dell’esperienza “Oggi decido io”, svolta precedentemente con i bambini della Scuola dell’Infanzia del Polo Zerosei, il team dei docenti ha deciso di ritentare questa esperienza dimostratasi molto proficua e stimolante per tutti i bambini compresi fra i tre e i cinque anni.
Si è pensato di comune accordo di proporre laboratori diversi optando per: uno di preparazione della pizza al pomodoro, uno di pittura verticale, utilizzando come pennelli e spatole parti di vari tipi di verdura e frutta, e un laboratorio di costruzione di strumenti musicali con materiale di riciclo.
Dopo la prima esperienza, la proposta di un altro laboratorio simile è stata accolta con un entusiasmo travolgente da parte dei bambini, che hanno trascorso i giorni precedenti alla data stabilita in un clima di attesa carica di eccitazione, confrontandosi tra loro sull’eventuale scelta che avrebbero fatto e caricandosi a vicenda di entusiasmo e aspettative.
Arrivato il giorno tanto desiderato, anche questa volta abbiamo notato con piacevole sorpresa che i bambini si erano ben distribuiti a livello numerico nei tre laboratori, senza alcuna sproporzione tra un’aula e l’altra. Il clima era molto disteso e tutti parlottavano fra loro senza esagerare col tono di voce, sembrava quasi che esistesse un mutuo accordo di autodisciplina.
In questo secondo round è stato necessario un minimo intervento iniziale da parte delle insegnanti per fornire indicazioni sulle procedure sia del laboratorio di pizza, sia di quello relativo alla costruzione degli strumenti musicali.
Nel primo caso una delle maestre aveva già portato l’impasto pronto, spiegando ai bambini che era stato necessario prepararlo prima per dare alla pasta il tempo di lievitare e rispondendo alle loro domande in proposito; ad ogni bambino è stata data poi una quantità di pasta da lavorare ulteriormente, stendere e condire con gli ingredienti che erano stati disposti sui tavoli; le pizze, una volta preparate, sono state cotte nel forno della cucina della scuola e degustate a tavola durante la mensa scolastica.















Per la costruzione degli strumenti musicali, erano stati preparati tubi di cartone interni ai rotoli di carta Scottex da riempire con materiali vari -riso, piccole conchiglie, sassolini, ecc.. – per ricavarne dei bastoni della pioggia, sagome di cartone alle quali attaccare dei campanellini per farne dei sonagli, piatti di materiale compostabile e piccoli sonagli per costruire tamburelli, cucchiai e ovetti di plastica per ricavarne maracas, cannucce da bibite per costruire dei flauti di Pan.
Tutti gli strumenti sono stati prima dipinti e liberamente decorati col materiale a disposizione.


Nel laboratorio di pittura il setting che era stato preparato era costituito dai tavoli disposti in verticale con grandi fogli bianchi attaccati e varie ciotole con stampi e pezzi di verdura e frutta di ogni tipo.
Pur essendo diversissime le tre attività, quello che abbiamo osservato tutte insieme è stato l’entusiasmo presente in tutti i bambini, anche i più timidi e meno chiacchieroni.
Dopo il momento iniziale di concentrazione per decidere che cosa e come fare, seguito dal tempo dedicato allo svolgimento del lavoro con una certa attenzione, pur dialogando allegramente insieme, alla fine è esplosa la gioia e un palpabile senso di soddisfazione. Possiamo certamente riconoscere come assolutamente vere le parole di Albert Einstein che affermava che “la creatività è l’intelligenza che si diverte”. Quel giorno il divertimento era assicurato!
I visetti dei bambini che avevano creato strumenti musicali avevano l’espressione gioiosa e fiera di chi è consapevole di aver realizzato un vero capolavoro e tutti morivano dalla voglia di farci sentire le note… più o meno musicali che erano in grado di produrre.


Ma la gioia e l’esaltazione maggiore sprizzava dagli occhi e dai volti dei piccoli “pizzaioli” e dei “writers” in erba, non tanto e non solo per il prodotto del loro lavoro, di cui erano orgogliosi, ma perché si erano potuti imbrattare a volontà, senza restrizioni e divieti.
I primi erano felici delle loro mani appiccicose e infarinate e degli schizzi di pomodoro sul nasetto e sulla tuta, gli altri erano riusciti a imbrattarsi fino ai gomiti e mostravano le loro mani e braccia con una certa aria di trionfo.
Questa esperienza è stata ancora più preziosa e ricca di osservazioni e riflessioni per noi insegnanti. Prima di tutto abbiamo appurato che la fantasia dei bambini è molto più ampia di quella degli adulti e non finisce mai di sorprenderci. Ad esempio, noi davamo un po’ per scontato che i bambini che avevano scelto il laboratorio di pittura avrebbero usato gli “stampi”, preparati dalle maestre con le verdure, per le loro creazioni pittoriche; qualcuno lo ha fatto inizialmente, ma poi c’è stata da parte di tutti come una…inversione di tendenza, che ha fatto loro abbandonare gli stereotipi prevedibili che fanno parte del nostro modo “adulto” di vedere le cose e tutti si sono lasciati travolgere dai colori, dall’ebbrezza di mischiarli insieme e lasciare tracce colorate su quei grandi fogli bianchi, utilizzando rametti di rosmarino o bietola come pennelli, pezzi di finocchio, peperone o altro come spatole e via dicendo…
Fra qualche giorno è previsto il momento di autovalutazione e riflessione dei bambini, che guarderanno le foto scattate durante i laboratori e faranno i loro commenti.
Subito dopo si aprirà per tutto il team pedagogico un lungo capitolo di riflessione sul forte legame tra emozioni, creatività e apprendimento nella vita dei bambini e nel loro contesto scolastico perché, pur nella loro semplicità, i bambini sanno unire mente, cuore e fantasia in ogni cosa che fanno.
Offrire la possibilità ad ognuno di loro di dare spazio alla propria creatività, è vedere i loro occhi brillare di gioia e, come ci insegna Bruno Munari, “un bambino creativo è un bambino felice”.
Maria Paola Campanella, direttrice dell'Istituto San Francesco di Sales, Roma

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