lunedì 15 luglio 2024

La continuità, un valore inestimabile

La continuità ha nella vita della scuola un’importanza fondamentale, che viene spesso sminuita e presa in considerazione quasi solo in vista dei passaggi dei bambini da un ordine di scuola all’altro. È una visione alquanto riduttiva rispetto al valore molto più ampio e incisivo che può avere la continuità, se attuata in tutta la sua accezione e la sua ricchezza.
Il concetto di continuità educativa, che ha un significato più vasto rispetto alla continuità didattica, si riferisce a una dimensione di sviluppo e maturazione di ogni bambina e bambino, che avviene in maniera graduale e attraverso fasi successive, in cui quelle che seguono sono il prodotto di quelle precedenti.
La continuità, pertanto, è dotata di un valore irrinunciabile, a patto che si tengano presenti tutte le articolazioni possibili, sia di tipo pedagogico-didattico che organizzativo.
Lavorare in un istituto scolastico che abbia al suo interno vari ordini di scuola, a cominciare dai servizi educativi 0-3 sino alla Scuola Primaria, ai fini del lavoro di continuità è una risorsa preziosa, di cui non tutti possono fruire, soprattutto per motivi logistici, poiché in molti casi i plessi scolastici sono ubicati in posti diversi.
Alla scuola San Francesco di Sales abbiamo sempre attuato percorsi di continuità, inizialmente volti soprattutto a facilitare i passaggi dei bambini da un ordine di scuola all’altro, progettando momenti di lavoro insieme e spazi condivisi fra nido e infanzia, fra infanzia e primaria per dare l’opportunità ai bambini di conoscere la realtà dell’ordine di scuola successivo, gli insegnanti e gli ambienti. Questa fase, articolata in più giornate e in varie attività concordate fra le insegnanti ed educatrici, era poi sempre seguita dall’organizzazione degli Open Days aperti alle famiglie e finalizzati alla scelta della futura scuola.
Dopo la promulgazione della Legge n. 107 del 13 luglio 2015 con cui lo Stato ha istituito il “Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni”, reso poi attuabile col Decreto Legislativo n. 65 del 13 aprile 2017, il team pedagogico di educatrici del Nido e docenti della Scuola dell’Infanzia ha intrapreso percorsi di formazione e ha cominciato a sperimentare l’attuazione del Polo Zerosei. Ma con la pubblicazione delle “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei” del novembre 2011 si è dato vita non solo a momenti formativi più intensi e mirati, ma anche a gruppi di lavoro misti, composti da educatrici e docenti, per la stesura in un vero e proprio Progetto Polo Zerosei d’istituto, in cui il discorso della continuità ha un ruolo veramente centrale.
Cominciando a lavorare insieme, a progettare collegialmente percorsi educativi e didattici comuni, a programmare momenti di attività in cui i più piccoli lavorano con i più grandi, riprogettando gli spazi interni ed esterni perché possano essere fruibili da tutti, a un certo punto ci siamo posti la domanda: «Perché zerosei e non zeroundici, dal momento che la nostra realtà scolastica comprende anche la scuola Primaria?».
E così abbiamo allargato i nostri orizzonti con l’obiettivo di assicurare una continuità ad ampio raggio, che permetta ad ogni bambina e bambino:
-di sentire “suo” ogni ambiente dell’edificio scolastico, sentendosi “a casa” ovunque, in grado di “abitare” e vivere a 360° la sua scuola;
-di applicare ogni giorno il vecchio proverbio africano «per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio», facendo sì che ogni bambina e bambino si senta al centro di relazioni positive non solo con i compagni, le educatrici o insegnanti del proprio gruppo, ma con tutti gli altri bambini e figure adulte della scuola; attuare in pratica quello che le Linee pedagogiche su citate chiamano “ecologia delle relazioni”, non solo in riferimento al settore Zerosei, ma aprendolo a tutta la scuola.
Il lavoro di continuità, pertanto, non è più relegato solo a momenti particolari, come in occasione delle giornate di Open Day, ma è parte integrante di tutto l’anno scolastico. Il curricolo verticale d’istituto e il Progetto Polo Zerosei sono costruiti collegialmente in questa ottica, inoltre ogni anno si sceglie una tematica trasversale e multidisciplinare, che non solo fa da “trait-d’union” tra le varie discipline o attività educative, ma coinvolge tutta la scuola in progetti e lavori fra gruppi misti. I temi trattati riguardano sempre gli ambienti della natura, la sostenibilità, la salvaguardia, facendo riferimento all’Agenda europea 2030.
È facile, girando per la scuola, imbattersi in gruppi di lavoro di età molto diverse, in cui ai bambini della classe 4^ affiancano i “cuccioli” di due anni, o in una sezione di scuola dell’infanzia il gruppo dei “nanetti” più piccoli o una classe di più grandi e via dicendo. Sono esperienze bellissime e irrinunciabili.
Questo percorso sta facendo crescere molto anche il team di insegnanti ed educatrici, nelle reciproche relazioni, nel saper progettare e lavorare insieme, nel verificare i percorsi fatti con l’aiuto di una adeguata documentazione, nel realizzare, insomma, un buon lavoro di squadra.
In tutto questo le famiglie dei bambini sono non solo informate, ma coinvolte attivamente, vivendo con loro momenti laboratoriali, condividendo i loro spazi in varie occasioni dell’anno e avendo l’opportunità di rendersi conto, attraverso la documentazione visiva, dei percorsi fatti.
Valorizzare e curare in ogni aspetto la continuità nella scuola è un investimento che non ha prezzo e i risultati che si raccolgono sono veramente sorprendenti, cominciando dal clima sereno che si respira in ogni ambiente, ma anche per le competenze che i bambini raggiungono e la capacità di entrare in relazione con gli altri, sviluppando abilità di cooperazione e di mentoring.
La coordinatrice Suor Mariapaola Campanella

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