INTERVISTA A CARLA DE ANGELIS
Carla De Angelis è nata a Roma nell’ottobre del 1944. Nel 1962 ha
pubblicato i primi versi nella rivista internazionale «Pensiero ed Arte» e
collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario nella
nascita. Ha partecipato ad attività artistiche nel sociale, allestito mostre di
ceramica in varie librerie di Roma, al Museo del Folklore e alla mostra dei
Cento presepi che si svolge a Roma, in Piazza del Popolo, Sala del Bramante.
Nel 1995 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro le ha conferito
l’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”. Poesie e
racconti sono presenti in diverse antologie edite da Perrone, Estroverso, David
& Matthaus, Limina Mentis, Delta 3, Pagine, Aletti che l’ha inserita nel
2009 nell’Antologia dei poeti italiani contemporanei. Con Fara ha pubblicato:
Salutami il mare (poesie), il libro dialogato con Stefano Martello Diversità
apparenti (i due libri sono risultati vincitori e finalisti in vari premi), sillogi
nelle antologie Il silenzio della poesia (2007), Poeti profetii (2008) e Chi
scrive ha fede? (2013). Sempre con Fara ha curato con Stefano Martello Il resto
(parziale) della storia e nel 2010 pubblica la raccolta poetica A dieci minuti
da Urano (anche questi due libri sono risultati vincitori in vari premi). Nel
2011 esce Mi vestirei di mare per i tipi di Progetto Cultura. Nel giugno 2012
ha curato con Brigitte Cordes Corviale cerca Poeti (edizioni youcanprint).
Collabora con la Biblioteca “Renato Nicolini” ex Corviale (Roma).
D – È uscito il tuo libro "I
giorni e le strade" edito da Fara Editore, perché questo titolo? Cosa è
racchiuso in questa nuova silloge?
R. Nella premessa del libro ho
scritto che questa raccolta non è a tema, ma racchiude le emozioni del giorno.
C’è nelle parole il desiderio di diminuire l’ansia e la preoccupazione degli
avvenimenti che mi hanno particolarmente colpito, come nella poesia dedicata a
tutte le guerre o a quella che ricorda gli sbarchi e le violenze. C’è anche la mia
storia, i giorni , il mio quotidiano la
gioia e la fatica di viverlo. Scrivere mi ha per un momento sollevato, solo un
momento perché poi la consapevolezza di
non potere operare concretamente per
risolvere mi immalinconisce.
Le strade, le scelte; le strade
scelte, ho scelto io o la vita? .
D - "Le stagioni
passano/immutato resta il tempo", qual è il tuo rapporto con il tempo?
R. Non è facile avere a che fare
con il tempo, spesso mi accorgo di sprecarlo, questo accade quando accendo il
pc e invece di fermarmi a cercare quello per cui l’ho acceso, “navigo” per ore
senza concludere.
La fatica più grande è quella di
vivere e gustare il presente; mi esercito da anni , ma i risultati spesso sono
deludenti; sono sempre con un passo nel passato e due nel futuro. Solo dopo mi accorgo quanto poco ho inciso
sulle cose essenziali, sulla mia
illusione di progresso. Insomma mi sembra di stare in un cerchio dove ritornano
le stesse cose anche se in modo diverso. Non faccio affidamento sui ricordi,
perché penso che il tempo li plasmi a nostro piacimento. Per esempio non farei mai una testimonianza sul
riconoscimento di una persona. Tutto questo è ovviamente il mio pensiero.
Ho molto rispetto non solo per il
mio tempo, ma anche per quello degli altri, ho imparato ad aspettare e ho compreso che ognuno di noi ha i suoi
tempi e lascio agli altri quanto occorre se io, per caso, ho capito prima di
loro.
Il mio rapporto con il tempo non
è di rimpianto, né di rincorsa a usarlo “bene” ogni istante è una opportunità
di vita, anche la noia ne fa parte e non la percepisco negativa.
D – Collabori attivamente con la
Biblioteca Renato Nicolini ex Corviale e conduci degli incontri di poesia, ci
vuoi parlare dell'attività che svolgi?
R.
La Biblioteca Renato Nicolini “ex Corviale” mi ha dato l’opportunità di parlare
di poesia. Ogni secondo mercoledì del mese si alternano poeti che ci offrono i
loro lavori e volentieri si rimettono alle domande e ai commenti del pubblico.
E’ interessante vedere come molte persone, giovani compresi amano avere tra le
mani la carta stampata, alcuni di loro scrivono su quaderni è quasi
commovente. L’obiettivo è quello di
dialogare con tutti e in special modo con il quartiere, sono sicura che
moltissime persone devono ancora acquistare fiducia per aprirsi; è il compito
di questi pomeriggi. Sono affiancata dagli attori della “Scuola di Arte della
Parola” diretta da Angelo Filippo Jannoni Sebastianini e Giovanna Moscetti
che ci offrono la lettura di poeti classici.
D – Cos'è la poesia per Carla De
Angelis?
R. E’ il modo migliore che ho per
esprimermi, è entrare in contatto con la gente, è trasmettere emozioni, suoni è
entrare in modo empatico nel mondo e
sperare che lo stesso accada a chi legge; la lettura e il commento degli
altri offre la possibilità di conoscermi
meglio.
La poesia è un dono, ma poeti si
diventa, è necessario approfondire attraverso
letture e studio per fare di un
testo una poesia.
D – Hai dedicato una poesia al
tuo gatto Oscar, ci racconti com'è nata?
R. E’ stato molto facile scrivere
di Oscar. Sapevo che gli animali quando sono vicino alla fine si nascondono,
nonostante ciò non ho capito che il mio Oscar si nascondeva per questo motivo e
lo cercavo in casa, trovandolo nei posti meno accessibili. Lo prendevo in
braccio e lo accarezzavo, poi una mattina, guardandomi, ha urlato un miagolio e
si è diretto verso la porta di uscita,
ho obbedito, ho aperto la porta e lui si è andato a morire sotto un
albero. E’ stato un grande dolore, questa mia poesia vuole essere un atto
riparatore e un ringraziamento per tutte
le volte che mi ha dormito accanto con il musetto sul palmo della mia mano, per
tutte le volte che mi ha accolto quando
tornavo a casa, il saluto più bello e disinteressato che io abbia mai avuto.
D – Nella raccolta ci sono
diverse dediche, mi ha colpito molto la poesia con cui hai omaggiato Franca
Rame. Cosa ti ha portato a scrivere questi versi?
R. Non amo scrivere poesia e
difficilmente riesco a farlo su tema dettato, ma questa volta quando il
Direttore della Biblioteca “Renato Nicolini” ex Corviale Antonio Trimarco mi ha proposto di scrivere un testo su Franca Rame, in
occasione di una serata dedicata a lei, non ho avuto tentennamenti, perché ho
conosciuto Franca
Rame, l’ho sempre seguita e ammirata per la sua lealtà e coraggio. Ancora oggi non dimentico le sue parole; la sua lettera di dimissioni da senatrice
sono un esempio di grande rispetto verso
se stessa e gli altri. Ha avuto il coraggio di vivere senza accettare
compromessi. Una vita, un esempio da seguire.
D – Prossimi impegni?
R. Terminato il lavoro presso la
pubblica amministrazione continuo a scrivere, a organizzare eventi oltre a
quelli in programma nella Biblioteca “Renato Nicolini” ex Corviale a maggio ci
sarà una bella presentazione in Campidoglio del libro “Pazziando” edito FARA;
sto imparando a suonare uno strumento e vorrei riprendere a modellare la creta,
forse sono solo sogni, ma senza sognare non so vivere.
Michela Zanarella
Nessun commento:
Posta un commento