Oirad aveva iniziato l’anno in
maniera molto confusa, ma questo era normale per lui e perciò non se ne
preoccupava. Inoltre sentiva che stava per accadere qualcosa di veramente
importante e si lasciava trasportare dal flusso degli avvenimenti, senza far
caso alle terribili negatività che gli piovevano addosso da tutte le parti,
perché, dopo quello che aveva vissuto, era ormai impermeabile ad ogni tipo di
pioggia, anche la più scrosciante…
Come al solito il suo telefono
squillava in maniera fastidiosa, ad intervalli regolari, ma non rispondeva,
perché sapeva che a chiamare era quella persona che da anni voleva rubargli
l’anima e da cui si difendeva con sempre maggiore difficoltà. Oirad si preparò,
pescando a caso da una montagna di vestiti aggrovigliati da mesi su una poltrona,
che però non puzzavano minimamente, visto che non sapeva nemmeno più sudare ed uscì in fretta, perché in momenti come quello
doveva assolutamente parlare con il Professor Avenarius.
Lo trovò che, come al solito, stava
trafficando nel suo laboratorio dove passava il tempo a costruire oggetti
meravigliosi, che usati nella maniera giusta, potevano rendere il mondo
migliore.
- Ho proprio una cosa che sembra
fatta apposta per te – gli disse dopo averlo guardato un istante negli occhi, perché Avenarius sapeva leggere
nel profondo dell’anima – Ecco prendi, è un Brancico! Mi raccomando fanne buon
uso!
Quando Oirad strinse tra le mani
quella strana scatola nera, con una lunga antenna e delle levette misteriose,
sentì che emanava un piacevole calore.
- Bellissimo!!! – mormorò con un
filo di voce – Ma a cosa serve di preciso professore?
- Il Brancico ha un potere
immenso – sentenziò Avenarius – perché è in grado di reinventare la realtà rendendola
migliore, ma deve essere usato nella maniera giusta e sta a te dimostrare di
esser in grado di farlo. Ora però vai, ho da fare! E mi raccomando, non
deludermi, che nella mia vita non mi sono mai sbagliato!!!
E così Oirad si ritrovò in strada
con il Brancico tra le braccia ed incredibilmente sentiva che quello strano
oggetto faceva già in qualche modo parte delle sue cose più intime e preziose.
Dario Amadei
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